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Il Movimento Città Aperta chiede che il Sindaco Pinuccio Calabrò interrompa il silenzio e dica alla cittadinanza con chiarezza quali forze politiche fanno ancora parte della compagine che lo appoggia.

“I giochetti politici che in questi anni hanno palesato l’implosione della coalizione politica che ha portato all’amministrazione Calabró non sono più tollerabili, – spiegano in una nota – specie dopo le ultime dichiarazioni di diversi esponenti politici di maggioranza durante e dopo la recente campagna elettorale.
Il chiarimento è un gesto necessario affinché tutti sappiano chi sta realmente amministrando la città, dopo le paradossali critiche dell’on. Calderone verso la gestione amministrativa di questa Giunta.
Dimentica l’on. Calderone di essere tra i principali responsabili dell’esistenza della giunta Calabrò, – continuano – che sorregge ancora oggi con diversi assessori pienamente corresponsabili del disastro attuale.
Chiediamo, pertanto, anche a lui come intende porre rimedio allo stallo a cui stiamo assistendo: una presa di posizione così drastica meriterebbe atti conseguenziali di analogo tenore da entrambe le parti, la corrente di Forza Italia rappresentata da Calderone e il Sindaco.

Stallo di cui è pienamente responsabile anche l’altra forza di maggioranza, il gruppo Diventerà Bellissima/Fratelli d’Italia, che, nonostante la presenza di un deputato regionale, l’on. Pino Galluzzo, e della senatrice Ella Bucalo, assiste silente da ormai due anni a questi siparietti che nulla hanno a che vedere con l’amministrazione di una città, ma riguardano solo lotte di potere e spartizione di poltrone.

E infatti nelle riunioni che dovrebbero portare a risolvere la crisi non si parla di programmi ma dei soliti cambi di qualche assessore di nuovi incarichi paracadute al Comune, alla Regione o al Parlamento.
Questo inaccettabile gioco delle parti, – conclude la nota – reso palese dalle dichiarazioni pubbliche delle ultime settimane, ha evidentemente arrecato solo danni alla città e ai barcellonesi, che vivono una delle più profonde crisi economiche e sociali della storia e si ritrovano ad assistere a queste imbarazzanti pagliacciate messe in atto da chi amministra”.