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Nel tardo pomeriggio di sabato 21 ottobre 2017 il critico d’arte Andrea Italiano ha presentato a Barcellona Pozzo di Gotto il suo nuovo libro “Filippo Jannelli 1621-1696” edito da Giambra Editori.

Dopo Novara di Sicilia e Montalbano Elicona è stato il salone del Convento del Santuario di Sant’Antonio di Padova la location dell’evento e non a caso, ma proprio perché nella Chiesa di Sant’Antonino è custodito proprio uno dei dipinti del pittore castrense.

L’incontro si è aperto con i saluti di Fra Graziano Bruno il quale ha così esordito: “Un benvenuto all’Assessore Torre, saluto il nostro ex sindaco prof. Francesco Speciale che conosco da anni, e dico grazie ad Andrea Italiano.” Il frate francescano ha così continuato: “Questo è un libro che parla di un artista cosidetto ‘minore’ ed è la tipologia di pittore che rappresenta la spina dorsale della civiltà artistica siciliana. Se la Sicilia è uno scrigno di cultura il merito è di persone come te che s’impegnano nella ricerca. Benvenuti!”.

Quindi è intervenuta l’Assessore alla Cultura Ilenia Torre: “Ringrazio chi ci ospita e ringrazio Andrea per questo studio e per la attività costante ed assidua di promozione del territorio”.

A questo punto è iniziata la lunga disamina del critico d’arte ed autore del libro, che ha toccato le tappe fondamentali della vita artistica ma anche privata di Filippo Jannelli, con l’aggiunta di interessanti aneddoti. “Da quasi dieci anni mi occupo di Filippo Jannelli il cui precursore è il prof. Nino Bilardo. Questa è la tappa finale. Vi farò vedere una campionatura di quadri”. Quindi Italiano è entrato nel vivo del suo intervento: “Pittore minore è chi cerca di rifare ciò che altri hanno fatto, il mestiere e la tecnica c’è, è un’operazione artigianale. Il grande artista è un passo avanti, dà anima al proprio lavoro. Jannelli ha prodotto e bene ciò che gli veniva commissionato. Ha studiato a Messina.”

Nacque a Castroreale nel 1621, morì a Santa Lucia del Mela, centri che rappresentano le due principali fasi della sua vita. Il Gagini, massimo scultore rinascimentale del sud Italia ed il Montorsoli hanno realizzato parecchie opere a Castroreale, che all’epoca era un luogo di rilievo sotto il profilo artistico culturale. Qui iniziò ad operare Filippo Jannelli che in seguito si formò a Messina, intorno al 1640 entrò nelle varie botteghe fra cui quella del Rodriguez e in seguito alla Galleria Ruffo.

Il quadro dipinto per il nostro convento è la Madonna dell’Itria (o Odigitria), del 1656, la prima opera che Jannelli realizzò per un paese che non fosse Castroreale ed a partire dalla quale il pittore cominciò un percorso in tutto il circondario. Nel 1658 Jannelli si trasferisce a Santa Lucia del Mela, accanto alla Cattedrale, sia perché sposa una donna del luogo sia per motivi di opportunità in quanto all’epoca Santa Lucia fu eletta da Federico II “Prelatura Nullius”, divenendo paese propulsore della zona, basti pensare al quasi Santo Antonio Franco o a Mons. Ayroldi.” Questa fu la seconda parte della vita del pittore castrense, che però non ebbe il successo sperato.

Da aggiungere che fu Pietro Novelli il principale maestro e punto di riferimento per Jannelli, ed è spesso richiamato in parecchie sue opere. Quadri di Filippo Jannelli sono contenuti nelle chiese di Milazzo, San Pier Niceto, Roccavaldina, Furnari. Andrea Italiano ha chiuso con un ulteriore omaggio al prof. Bilardo, facendo riferimento ad un dipinto contenuto nella settecentesca Chiesa del Rosario di San Pier Niceto: “Quando il dipinto era ancora in Duomo nel 2008 scoprii, salendo su una scala, che vi era la firma di Jannelli; qualche anno dopo in una pubblicazione il prof. Nino Bilardo nella nota indicò con grande correttezza che si trattava di una ‘comunicazione orale comunicatami da Andrea Italiano’.

A chiusura di questa interessante presentazione il pubblico presente si è spostato nella Chiesa ammirando dal vivo il dipinto raffigurante la Madonna dell’Itria.