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Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri, giovedì 9 settembre 2021 presso i Giardini Oasi di Barcellona Pozzo di Gotto la presentazione del libro “Impermeabile Bianco” scritto da Annunziata Bertolone, (Giambra Editore), organizzata dalla Fidapa BPW-Italy sezione di Barcellona con il patrocinio del Comune.

Ha aperto la serata la Presidente in carica della Fidapa Tania Crisafulli che ha ringraziato i presenti, salutato il sindaco Pinuccio Calabrò e l’assessore Viviana Dottore, entrambi assenti il primo per un precedente impegno istituzionale la seconda per un lutto in famiglia, e ha presentato l’ormai prossima nuova Presidente Adriana Cicirella, eletta insieme al nuovo Direttivo nei giorni scorsi, che entrerà in carica dal prossimo 1 Ottobre. Inoltre ha introdotto gli altri protagonisti della serata, Pina Freni socia storica della stessa Fidapa che ha intervistato l’autrice, le lettrici Lina Pia Sottile e Paola Gemelli, socia young, che hanno per l’appunto letto parti tratte dal libro e Ada Trifirò, l’unica non fidapina della quale ha delineato esperienze lavorative nelle organizzazioni internazionali e come scrittrice. Esperta di genere il suo più recente testo è “I miei anni sull’acqua”.

A seguire ecco Pina Freni e l’autrice Annunziata Bertolone, che con tanta umiltà ha ringraziato la Fidapa per aver fortemente voluto questa presentazione. Perchè “Impermeabile Bianco”? “Quando ho deciso di presentare un’altro libro una mia amica mi consigliò di mettere il nome di un racconto del libro stesso, inizialmente ero titubante ma poi mi comvinsi. Mia nipote Valeria mi illustrò la copertina e fece l’impermeabile bianco con una mano sul cuore. Da quel momento io ritenni l’impermeabile bianco come uno scrigno dei miei racconti e rimase così. Charles Bucowsky consigliava a chi scriveva “se non vi esplode dentro nel cuore e nella mente non scrivetelo”. La Freni ha aggiunto: “A Nunzietta qualcosa di molto forte esplode dentro e la sua maestria sta proprio in questo trasmettere emozioni profonde. Una scrittura limpida e lineare. A suggellare ogni racconto la poesia. Nunzietta ha per la poesia una particolare predilezione.”

Quindi ha chiesto all’autrice quali scrittori avessero influito sulla propria formazione.” Credo tutti, ho imparato a leggere a 8 anni a partire da “C’era una volta” di Luigi Capuana. Credo che per me la scrittura sia una terapia e ho iniziato a pubblicare dopo il pensionamento. Tutti gli autori classici hanno contribuito alla mia formazione letteraria. La Prof.ssa Pina Freni ha evidenziato come in questo libro venga messo in primo piano l’amore per il padre,  esempio di vita. Sentimento e nostalgia convivono, l’autrice ha con la natura un rapporto simbiotico. La scrittura è per Nunzietta terapeutica e ha un potere catartico di purificarsi dalle ombre. Sono racconti legati ai familiari, ai genitori, ai figli, al marito. Quindi ha chiesto alla Bertolone quali strumenti possa offrire la cultura al preoccupante fenomeno della società liquida. “Sicuramente la cultura può aiutarci ad arginare questo fenomeno che in atto è radicale. La famiglia patriarcale di una volta non esiste più. Le donne tornano a casa la sera, sono delle acrobate. La cultura ci può aiutare a leggere la realtà ed a farci comprendere quali sono gli strumenti da usare. L’amore è un life motive e riesce a coniugare ragione e sentimento. È sull’amore più grande gratuito che secondo te si fonda la felicità? “Che cosa dia la felicità io non lo so, non è possibile per me dire su cosa si fondi la felicità, si tratta di un rapporto a due, a tre, a quattro.” Per Paulo Coelio ‘la vita nasconde la propria magia  e la propria arte. Bisogna ascoltare il bimbo che è ancora in noi’ e nel testo di Nunzietta si legge ‘prendo per mano la bambina che fui, trattengo i sorrisi, l’aiuto a spalancare la finestra’. Incanto e disincanto coesistono in un bellissimo equilibrio. La vita è straordinaria perchè è fatta d’incanto e disincanto. Alla persona umana Nunzietta volge il suo sguardo, coloro che vivono ai margini, pietas nei loro confronto. Essere per gli altri. C’è tanta voglia di raccontare e raccontarsi.  Virginia Wolf scrisse ne 1929: “Se volessimo cercare di racchiudere le caratteristiche della scrittura al femminile, potremmo dire che è sincera e tutto questo negli scritti della nostra vita lo ritroviamo”.

A questo punto si è legato perfettamente l’ultimo intervento della serata, quello di Ada Trifirò che riguardo la scrittura al femminile ha avuto parecchio da dire: “Per me è emozionante, è un momento che aspettavo da tempo. Ho letto per la terza volta il libro. Le donne nella storia hanno trovato barriere che non hanno permesso loro di entrare nell’arte e la scrittura è arte. Camille Prudel che è passata  come una ispiratrice, invece era una scultrice che avrebbe potuto produrre più arte. Con il mio compagno argentino abbiamo cercato su Google i 10 autori più importante del ‘900 e tra questi c’era solo una donna. Scrittrici interessanti ve ne sono ma non hanno visibilità. Dopo aver fatto il liceo classico scoprii la scrittrice Goliarda Sapienza. Le donne entrano con forza sulla scena libraria. Ritroviamo oggi una generazione di donne che si sono fatte da sè. Nella scrittura diaristica e nei classici. Giulia Caminiti ha vinto il Premio Campiello a soli 33 anni col suo terzo libro; Nadia Terranova è un’altra interessante scrittrice, tra l’altro messinese. Purtroppo molte donne una delle frasi che si sono sentite dire è ‘stai zitta!’. Credo che gli uomini scrivano a partire dalle idee, le donne a partire dai corpi. Questo libro è molto delicato, con dei messaggi sottili e l’autrice lo dedica alle sue due nipoti. Nunzietta ha una bella relazione con la natura. L’io narrante  parla in prima persona. Io ci ho trovato anche la bambina interiore quando veniva alle classi Yoga. Questa capacità di essere bambina come lo è lei. Voglio fare una domanda, mi ha colpito Valeria, che cosa c’è in te nel personaggio di Valeria, che è salita sul gelso perchè credeva di poter toccare la luna? “Credo che quella sia io, anche se non me ne sono resa conto mentre lo scrivevo, ma solo quando ho riletto ho realizzato questa cosa. Questo lo si vede anche nel fatto di pubblicare fiabe. Spero di pubblicarle. Giulia Caminiti quando ha vinto il premio Campiello ha detto: “Dedico questo premio alle donne perchè possano trovare sempre la possibilità di leggere e scrivere e perchè possano trovare sempre una stanza”.

In chiusura Pina Freni ha sottolineato come sia lei che Ada abbiano stimolato i presenti a leggere questo libro: “Per cui qui c’è l’editore Giambra,  chi volesse può acquistare il libro”. La Presidente Tania Crisafulli ha replicato: “Ci avete dato molti stimoli  per leggerlo. Buona serata”. Si è così chiusa la presentazione di un libro che consigliamo ai nostri lettori perché specchio fedele della propria autrice, la sensibile Annunziata Bertolone.