A seguito delle varie reazioni dopo l’approvazione del PUDM, l’amministrazione comunale con il sindaco Pinuccio Calabrò, ha voluto rispondere attraverso un ampia e dettagliata nota a firma anche del dirigente Nunzio Santoro.
“L’obbligo in capo ai Comuni costieri siciliani della redazione dei Piani di Utilizzo del Demanio Marittimo risale all’art. 4 della L.R. n° 15 del 29/11/2005 – Disposizioni sul rilascio delle concessioni di beni demaniali e sull’esercizio diretto delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo. Successive importanti modifiche sono state apportate dalla L.R. n.3 del 17/0/2016.
Il PUDM non è un piano urbanistico e non fa riferimento alla vecchia L.R. n° 71/1978 né alla più recente Legge per il governo del territorio (19/2020). Esso è un piano di livello sovraordinato e specifico di settore, riguardante una specifica porzione del suolo individuata dalla linea di costa e dalla dividente demaniale fornita dalla regione attraverso il sistema informativo.
Il PUDM è strettamente vincolato alle disposizioni delle ultime linee guida approvate in allegato al D.Ass. n. 319/GAB del 5 agosto 2016 successivamente modificate dal D.Ass. D.A. 152/GAB del 11/04/2019.
La procedura di approvazione del PUDM è alquanto articolata ed oltre alle linee guida la regione ha dovuto emanare ben due circolari a chiarimento (n. 47168 del 27.06.2017 e n. 14758 del 08/03/2018); in particolare nell’ultima circolare è allegato un diagramma di flusso con indicati gli step (vincolati) da seguire per l’approvazione regionale del PUDM.
L’approvazione del PUDM è quindi propedeutica all’attribuzione ai comuni costieri della gestione amministrativa del demanio marittimo della Regione, i quali provvederanno all’espletamento di ogni attività propedeutica al rilascio, modifica e rinnovo dei titoli concessori nonché alla manutenzione, agli interventi ordinari di recupero ambientale e di disinquinamento delle aree demaniali marittime. Come è noto il quadro conoscitivo della consistenza e dello stato dell’area demaniale marittima presenta da sempre problemi che hanno generato una molteplicità di contenziosi, sia perché tale area è stata nel tempo soggetta all’erosione costiera e sia perché si è assistito all’occupazione di porzioni di tali aree da parte di enti che hanno realizzato tante opere pubbliche (strade, piazza, depuratori, servizi a rete, condotte, etc.) e da parte dei privati che le hanno occupate indebitamente. Questo annoso fenomeno, noto come problema del “frontalieri”, non ha mai avuto una soluzione.
Altro problema è relativo alle molte concessioni demaniali rilasciate a privati anche per la costruzione di manufatti. In catasto risultano infatti proprietà Demaniale e dati in concessione ai privati a fronte del pagamento di un canone annuale.
Già a livello nazionale con l’art. 7 comma 9 septiesdecies del D.L. 19 giugno2015, n. 78 convertito in legge con modifiche dalla L. 6 agosto 2015, n. 125, si è sentita l’esigenza di una ricognizione, da far effettuare alle regioni, delle rispettive fasce costiere, finalizzata anche alla proposta di revisione organica delle zone di demanio marittimo ricadenti nei propri territori.
Ritornando all’iter procedimentale ed alle fasi propedeutiche all’approvazione del PUDM, il comune di Barcellona ha approvato in Giunta Comunale il PUDM redatto (che è una rielaborazione di quello datato 15/04/2011, che inviato agli enti preposti non è stato ritenuto approvabile e pertanto è stato necessario procede ad una nuova progettazione, anche alla luce delle modifiche introdotte alle linee guida) e lo ha Trasmesso all’UTA per la pre-valutazione di conformità dello steso alle Linee Guida (fasi 1 e 2 del diagramma allegato alla circolare 14758/2018).
Il progetto di PUDM ha ottenuto la prevalutazione favorevole da parte dell’UTA ed è stato inviato al Consiglio Comunale per l’adozione preliminare (fase n. 3 del diagramma di flusso) che lo ha adottato nella seduta del 30/09/2021.
E’ solo a seguito di tale importate passaggio Consiliare (adozione preliminare) che la norma prevede (obbliga) la pubblicazione all’Albo Pretorio, per 30 giorni, per far conoscere alla cittadinanza la proposta di PUDM al fine di poter presentare le osservazioni dei portatori di leggimi interessi. Ecco la fase partecipativa ed il coinvolgimento dei cittadini che si amplia anche con l’avvio della procedura di VAS; infatti contestualmente alla pubblicazione all’Albo Pretorio, verrà avviata fase della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) di cui al Dl.Lgs 152/2006 e s.m.i. che vedrà partecipi tutti gli enti interessati, i soggetti competenti, ecc. Quindi chiunque può prendere visione della proposta di PUDM del relativo rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Quindi un ulteriore “concertazione” e coinvolgimento avverrà anche in questa fase. Ed è in questa stessa che si potranno effettuare dei forum e degli incontri con i cittadini.
A queste fasi (delicate ed importanti) ne succederanno altre fino ad arrivare all’emanazione di un decreto assessoriale che verrà pubblicato nella GURS.
Le difficoltà insite nella redazione ed approvazione del PUDM sono ben note all’Amministrazione comunale fin dal 2010 e con la successiva nomina del commissario ad acta. Il rischio del commissariamento è sempre incombente poiché si è al limite dei tempi dettati dalla normativa che sono antitetici in questa fase del procedimento del PUDM con una compiuta revisione della dividente demaniale.
La progettazione ha quindi recepito le indicazioni delle pianificazioni di settore (PAI, Piano paesaggistico, etc.) e quelle stringenti indicate dall’Assessorato al Territorio Ambiente, ed in particolare l’individuazione dell’area demaniale così come riportato nelle linee guida “Il PUDM è redatto dai comuni tenendo conto della cartografia relativa al Sistema Informativo del Demanio della Regione siciliana (SIDERSI) fornita dall’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente ….”. Le incongruità rilevate, che esistono in quasi tutti i comuni siciliani, sono state evidenziate nel PUDM, avendo l’accortezza, come indicato nelle circolari, di non attribuire a tali aree dubbie uno specifico utilizzo.
Per le aree che presentano incertezze sullo stato di diritto di terreni e fabbricati rientranti nella delimitazione delle aree demaniali e per coloro che hanno in possesso questi immobili, gli stessi avranno tutto il tempo necessario per chiarire la situazione presentando le osservazioni con allegata documentazione certa sulla proprietà privata dell’area (o eventualmente chiedendo la sdemanializzazione per poterne acquisire la piena proprietà). Tale procedura di revisione della dividente demaniale non poteva essere avviata nell’attuale fase (adozione preliminare) dall’amministrazione comunale, sia in ragione dei tempi ristretti, sia per la semplice considerazione che non si è in possesso di documentazione certa e probante sulle singole proprietà per poter proporre una legittima revisione della dividente, ma lo potrà comunque fare in parallelo all’iter del PUDM a seguito anche delle osservazioni che verranno presentate dai cittadini. Infatti la circolare prevede che le verifiche possono essere effettuate dagli Uffici Tecnici Comunali (U.T.C.) – sul campo e/o in sede di pianificazione locale e/o in sede di acquisizione dei pareri tecnici (punto 7 del diagramma di flusso).
Sia le linee guida che le circolari chiariscono che “L’iter di valutazione e approvazione della proposta di revisione della fascia costiera regionale, per la cui conclusione sono prevedibili tempi lunghi vista la complessità dei temi da trattare, sarà avviato una volta concluse le procedure di cui agli articoli 39 e 40 della l.r. 3/2016.”
I portatori di legittimi interessi grazie al PUDM vengono a conoscenza dello stato di incertezza sulla effettiva titolarità degli immobili ed hanno tutto il tempo per rappresentare le loro istanze agli enti preposti.
Per ultimo si ritiene doveroso rappresentare che nel PUDM si è tenuto conto delle esigenze dei diversamente abili, prevedendo un articolo dedicato (art. 15 delle N.A.) al quale tutti coloro che opereranno all’interno del PUDM dovranno strettamente attenersi ed inoltre:
1) Il progetto prevede l’installazione lungo tutta la costa di passerelle che consentano l’accesso alle persone disabili.
2) L’installazione di “giochi inclusivi” è obbligo di legge che devono essere rispettate in fase di progettazione sia per le opere pubbliche che private.
3) La previsione di una strada a Spinesante che passi tra gli edifici esistenti e le dune è stata aggiunta alla previsione di una pista ciclabile e di una passeggiata pedonale che si è resa necessaria per l’accesso a quel tratto di costa sia ai mezzi di soccorso (ambulanze, vigili del fuoco, etc.) che alle persone diversamente abili. Tali previsioni sono rispettose dell’ambiente perché dovranno essere realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica (terra battuta, pietra, legno, stuoie vegetali, etc.). Il transito ai mezzi privati dovrà necessariamente essere interdetto.
4) Il prolungamento delle piste ciclopedonali recepisce le indicazioni dettate dalla pianificazione urbanistica e quanto riportato nel vecchio PUDM. Si è interrotta la previsione di prolungamento verso il Torrente Termini a causa dell’elevato stato di erosione della spiaggia e per il rischio che siano distrutte da qualche mareggiata. Inoltre, “l’imbuto” della viabilità tra il depuratore e le rocce di protezione non ne consente l’allargamento.
5) Lungo tutto il litorale sono previste attrezzature per chi volesse praticare l’esercizio fisico, anche in condizioni più favorevoli per poterne fruire durante tutto l’anno: la ricostituzione delle dune riparerà dal vento freddo in inverno e la realizzazione della pineta porterà ampie aree ombreggiate in estate.
6) I parcheggi pubblici sull’area demaniale sono stati cancellati nella fase di approvazione all’UTA, compreso le attrezzature di ricarica dei mezzi elettrici. I parcheggi segnati nelle tavole del PUDM ricadono su aree già di uso pubblico (comunale o della provincia) che esulano dalla competenza del demanio marittimo.
Il PUDM apporta nuove iniziative per stimolare il turismo, come ampiamente riportato nella relazione.
In primo luogo, la ricostruzione dell’antico pontile nella vicinanza della Piazza delle Ancore costituisce un riferimento culturale e storico nei tempi in cui il commercio prosperava, e rappresenta un volano per il settore con la possibilità di attracco di imbarcazioni turistiche per fare da spola con le frontistanti isole Eolie. Il vecchio pontile fu realizzato da privati ed era usato per il commercio. Già la realizzazione della grande piazza ha prodotto i suoi benefici effetti che verrebbero incrementati da siffatta realizzazione ed il pontile ne costituirebbe il naturale completamento.
La previsione dell’ampia pineta di Spinesante consentirà di effettuare una fiera annuale al riparo degli alberi, magari in corrispondenza della fiera del bestiame che si tiene a Ferragosto.
La previsione, peraltro conforme al vecchio PUDM, consente il rilascio di nuove concessioni demaniali, che in carenza del PUDM non potrebbero essere concesse e consentirà l’installazione di nuovi stabilimenti balneari, di ristoranti, pizzerie, bar, di giochi per bambini e adulti (giostre, gonfiabili, etc.), nuove attività commerciali, etc..
Questa è la realtà tecnica, giuridica e fattuale. L’amministrazione comunale ed il consiglio, con l’approvazione del PUDM, hanno agito nell’interesse esclusivo di Barcellona Pozzo di Gotto.
Ogni altra opinione, seppure da rispettare, non è coerente alla realtà”.