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Arriva il forte appello del Comitato civico dei beni diffusi del lungomare della città del Longano, che denuncia la grave situazione in cui riverasa il territorio con le aree critiche ancora danneggiate dalle mareggiate ed alluvioni. 

“Barcellona Pozzo di Gotto ha un territorio tra i più ampi che vive uno stato di perenne precarietà. Il dissesto idrogeologico – si legge nella nota del Comitato – assume dimensioni quasi di situazione irreparabile: dalle colline alla costa eventi atmosferici terribili hanno dato luogo a danni non facilmente riparabili.
Dopo la mareggiata del dicembre 2019 e l’alluvione di Sant’Antonio dell’agosto 2020 ancora si attendono le necessarie pianificazioni per ripristinare le condizioni pregiudicate.
Nonostante l’impegno dell’Ing. Leonardo Santoro, nominato Commissario dal Presidente Musumeci subito dopo la riconosciuta e dichiarata calamità naturale, che si è contraddistinto per impegno e costanza laddove concretamente ha individuato i tre interventi che dovrebbero mettere in sicurezza lo stato delle saie e del sistema collinare ed il recupero dei fondi destinati alla manutenzione del ripascimento marino fin’adesso realizzato e che in parte è stato pregiudicato dalla mareggiata di Spinesante.
Tuttavia ancora la messa in sicurezza non ha avuto a tutt’oggi il progetto esecutivo, nonostante l’avvio della procedura di affidamento della progettazione risale a giugno 2020. Da notizie di stampa si sa che è stata revocata per ragioni giuridiche l’aggiudicazione dell’incarico di progettazione, per cui si è dovuto procedere al rinnovo dell’affidamento ad altro soggetto.
Così Barcellona Pozzo di Gotto ancora attende informazioni sullo stato dell’arte dell’intervento da programmare. Per cui la carenza di comunicazione fa pensare di tutto e di più, laddove i cittadini hanno subito danni e pare da notizie informali che dalla prossima finanziaria regionale debbano essere previste somme per una sorta di ristoro per quanti siano stati danneggiati, i cui criteri di distribuzione ancora non si sa bene quali siano.
Se poi si aggiunge la variabile temporale è evidente a tutti – concludono – che si è giunti all’ennesimo ritorno dell’autunno ed della stagione delle piogge, per cui i timori dei cittadini sono più che legittimi e si propagano capillarmente, atteso che possa da qui a poco, non intervenendo con lavori appropriati, determinarsi, prima delle riparazioni dell’esistente stato dei luoghi, un aggravamento del danno patito, che si configurerebbe quale frutto supplementare di un atteggiamento amministrativo insensibile e beffardo”.