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Sul servizio di assistenza alla comunicazione rivolto agli studenti disabili negli istituti della città del Longano, dopo la risposta dell’Assessore comunale ai servizi sociali Roberto Molino, arriva attraverso una lunga e dettagliata nota la reazione del consigliere del gruppo misto Ilenia Torre.

“L’Assessore Roberto Molino si chiarisca le idee sulle competenze, approfondisca la normativa e chieda scusa a quei bambini che oggi hanno solo un’ora al giorno di assistenza alla comunicazione e a tutti i lavoratori impiegati nel servizio che non potranno garantire i livelli minimi di assitenza. Piuttosto che muovere accuse insensate e inappropriate alla sottoscritta, si preoccupi di reperire fondi per aumentare le ore, come hanno fatto altri Comuni a noi molto vicini.

Resto a dir poco basita nell’apprendere i modi, i toni e i contenuti utilizzati dall’ancora Assessore ai servizi sociali di Barcellona Pozzo di Gotto nel riscontro alla nota con la quale nei giorni scorsi – condividendo in toto le lamentele di molti genitori esasperati dal mancato avvio del servizio di assistenza alla comunicazione – evidenziavo l’assurdità di un siffatto ritardo, lamentando la cattiva gestione del servizio da parte del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Mi spieghi l’Assessore Molino in quale inciso del mio comunicato avrei fatto riferimento al cattivo funzionamento degli uffici? Forse nella fretta di cogliere la ghiotta occasione di un attacco alla mia persona o magari confuso da un improvviso sbalzo di umore ha colto spunti che nella mia comunicazione non esistono?
Il riferimento alla cattiva gestione era – come si evince chiaramente – unicamente all’Amministrazione e giammai agli uffici comunali (mai citati nel mio comunicato).
L’Assessore avrebbe dovuto preoccuparsi di garantire che il servizio per i disabili partisse in concomitanza con l’avvio delle lezioni scolastiche, perché dovrebbe sapere che la Legge n. 104 del 1992, all’articolo 13 comma III, distingue tra il sostegno educativo-didattico e l’assistenza finalizzata a sviluppare l’autonomia e la comunicazione e specifica che per quest’ultima il personale deve essere messo a disposizione dal Comune.
Dunque, funziona esattamente al contrario rispetto a quanto l’Assessore dichiara.
Sarebbe bastato prendere qualche lezione da qualsiasi altro Comune limitrofo, prima di lanciarsi in “uscite improvvide”, come piace definirle allo stesso Dott. Molino.
Giusto per non allontanarsi troppo dai confini territoriali, perché l’Assessore non chiede come hanno fatto a Milazzo, dove il servizio è stato avviato già due mesi fa con fondi messi a disposizione principalmente dal Comune?
Se l’Assessore avesse saputo organizzarsi per tempo avrebbe – certamente – avuto modo di studiare e individuare una soluzione meno imbarazzante di quella che oggi sta prospettando alla nostra Città.
L’ancora Assessore lo sa che recentissime sentenze hanno condannato gli Enti locali che – esattamente come sta facendo Barcellona Pozzo di Gotto – non hanno garantito i livelli minimi di assistenza?
L’Assessore ha chiare le diverse competenze che fanno capo a Distretti ed Enti locali?
Qualora volesse lumi, sono pronta a fornirglieli col presupposto – tuttavia – che sappia mantenere quell’equilibrio, quella moderazione e quel “garbo istituzionale” da cui mai un Amministratore dovrebbe prescindere. Ma per questo non ci sono lezioni che tengano…
L’Assessore Molino pensa che sia conforme a Legge che l’assistenza alla comunicazione nelle scuole venga avviata a metà Novembre (piuttosto che a Settembre)?
Pensa che sia regolare tutto questo? Ne è davvero convinto?
Voglio credere che non sia così e che si sia trattato di una dichiarazione sulla quale l’Assessore non ha riflettuto in maniera adeguata.
E allora, che l’Assessore spieghi ai cittadini che il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto ha aspettato la conclusione dei lavori del Distretto perché non ha stanziato un centesimo per questo servizio, a differenza di altri Comuni.
Che spieghi ai cittadini che i bambini avranno garantite solo 5 ore di assistenza alla settimana, in luogo di un monte ore previsto dalla Legge e che spieghi ai lavoratori impiegati nel servizio che dovranno lavorare 5 ore a settimana.
Ci spieghi, il Dott. Molino, in quale altra parte del mondo accade tutto questo.
Sarebbe stato opportuno che l’Assessore, prima di muovere accuse risibili e non fondate né su dati di fatto oggettivi, né su normative vigenti, avesse approfondito maggiormente la questione, mantenendo un approccio adeguato al ruolo che ancora ricopre.
Non posso che invitarlo a recuperare serenità e a rendere proficuo il tanto tempo che dice di trascorrere nel Palazzo Municipale ed eventualmente, qualora possa essere utile, mi rendo disponibile a condividere la competenza acquisita sul campo, proprio all’interno di quegli uffici ai quali l’Assessore fa riferimento e che conosco fin troppo bene.
Piuttosto che pensare a sterili attacchi alla persona, che si occupi di far stanziare in bilancio somme destinate a garantire i livelli minimi di assistenza ai disabili, così come previsto dalla legge (non dal Distretto). Forse così potrà garantire a bambini e lavoratori un servizio dignitoso”.