Condividi:

Dopo la provocatoria protesta della giornata di ieri, data in cui l’ Asp avrebbe dovuto riaprire all’ utenza del comprensorio il presidio di emergenza-urgenza, le associazioni in difesa dell’Ospedale della città del Longano, passano nuovamente all’attacco davanti all’inerzia del management del nosocomio.

In una nota stampa a firma delle associazioni si legge: “Apprendiamo con sommo sgomento che la risposta dei vertici aziendali della sanità messinese, per l’ ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, è la pubblicazione, in data odierna, di un concorso, a TEMPO DETERMINATO, si badi, a TEMPO DETERMINATO, per la medicina di emergenza- urgenza.

Sorgono spontanei diversi quesiti, ed in particolare ci si interroga sulla ragione per cui tutti i concorsi banditi dall’ Asp di Messina prevedono assunzioni a TEMPO INDETERMINATO, ed invece per il nosocomio di Barcellona P.G., alla precarietà dei servizi, si vuole aggiungere la precarietà del personale;
per quale ragione, avendo la rete ospedaliera previsto il pronto soccorso nella città del Longano, ed avendo in dotazione organica (approvata con soli tre anni di ritardo) le somme necessarie per procedere ad assunzioni stabili, si continua a destinare al nostro territorio questo mortificante trattamento?

La credibilità del nosocomio di Barcellona Pozzo di Gotto deve essere garantita da una management aziendale che appare essere assolutamente lontano dall’ avere una visione chiara di ciò che la sanità messinese necessita, preferendo, o forse essendo costretta, a dover rispondere a falle del sistema che di volta in volta, e ormai sempre più frequentemente, si palesano e che determinano, per il nostro territorio, una vera e propria emergenza.
Appare ultroneo specificare che un ospedale, per essere veramente tale, al di là di meriti e proclami, deve essere “riempito” di contenuti, che non sono gentilmente concessi , ma che sono previsti nella rete ospedaliera vigente.
Vogliamo ribadire ancora una volta che la risposta deve essere la mobilità extra regionale, al fine di consentire a tanti medici che lavorano al nord di poter tornare nei loro territori, così come fatto, ad esempio per i posti messi a bando per il servizio di Ginecologia.

Se il tentativo di tacitare le proteste, magari suggerito da qualche politico buontempone, vuole essere questo, sappiano, all’ Asp di Messina, che siamo ormai disillusi e proporremo ogni iniziativa volta a tutelare il diritto sacrosanto ad avere dei servizi dignitosi.
Non si può accettare di sentir parlare di ospedale, perché questo ospedale non è”.