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Successo di pubblico per la prima siciliana di ‘Barbablù’ riscritta in forma di monologo da Costanza Di Quattro per l’attore e musicista Mario Incudine, esponente di spicco della musica popolare siciliana.

Messa in scena nel Teatro Vittorio Currò della città del Longano, per la regia di Moni Ovadia, con i testi musicali eseguiti dal vivo da Antonio Vasta, talento artistico barcellonese.
I brani musicali, scritti da Mario Incudine e interpretati dal musicista Antonio Vasta, hanno restituito al pubblico lo scavo psicologico di Barbablù, ora con la fisarmonica, il pianoforte, la zampogna, l’organetto e le campionature elettroniche.
Così ‘Barbablù’ si è messo a nudo svelando un uomo frustrato, logorato da se stesso, bipolare, violento, ossessionato, bambino ferito e amante complesso, insoddisfatto, colmo di cicatrici emotive ma a tratti poetico e persino romantico.
Parole meticolose, tormentate e agghiaccianti descrivono tutto l’orrore delle morti delle sette donne che per caso, per obbligo o per amore hanno incrociato la vita di Barbablù diventando le mogli.

Le uccide tutte, compresa l’unica per la quale valeva la pena fermarsi. L’orrore della violenza di genere non è il fulcro del monologo, anche se la morale è devastante. Forse per questo, alla fine della rappresentazione, sono stati in molti a rimanere seduti in platea fissando la scena, giudicando quel personaggio conturbante, spietato e con tante verità.

[Ph Katia Luciani]

Valentina Di Salvo