Condividi:

Nella giornata di ieri, la consigliera comunale Ilenia Torre, ha sollevato all’Amministrazione il problema dei beni confiscati alla mafia ricadenti nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto.

L’aggressione dei patrimoni appartenenti alla criminalità organizzata ha rappresentato e continua a rappresentare un fondamentale strumento di disarticolazione delle associazioni criminose.
Ho formalmente interrogato l’Amministrazione comunale di Barcellona Pozzo di Gotto su quali siano gli intendimenti rispetto all’uso di questi beni.
Le vigenti normative consentono il loro riutilizzo per finalità di rilievo sociale, mediante la riassegnazione – previa istruttoria ad evidenza pubblica – a soggetti, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, comunità terapeutiche, centri di recupero, ecc.
La valorizzazione di questi beni, mediante una progettazione che consenta di conciliare il loro impiego con il raggiungimento di specifici obiettivi sociali, potrebbe rappresentare un importante segnale nell’ottica di una visione politica che non può e non deve mai prescindere dalla diffusione e valorizzazione della cultura di legalità e di cittadinanza responsabile”.

Ecco il il documento integrale dell’Interrogazione avente ad oggetto i beni confiscati alla criminalità organizzata

PREMESSO
– Che l’attività di aggressione dei patrimoni appartenenti alla criminalità organizzata si è rivelata, a livello nazionale, un importante strumento di “disarticolazione” delle associazioni malavitose;
– Che la suddetta attività di confisca è stata condotta anche con riferimento a beni ricadenti nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto;
– Che la restituzione alla collettività dei beni confiscati alla mafia deve rappresentare un obiettivo prioritario delle pubbliche amministrazioni

CONSIDERATO
– Che con legge n. 50/2010 è stata istituita l’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, organo operativo dello Stato nel quale confluiscono tutte le attività gestionali, che rappresenta un interlocutore istituzionale in grado di promuovere intese e protocolli per l’utilizzazione dei suddetti beni;
– Che il D. Lgs. n. 159/2011 promuove l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata che non sono utilizzati per finalità istituzionali
RITENUTO
– Che la promozione, diffusione e attuazione dei progetti per la valorizzazione dei beni confiscati contribuiscono al rafforzamento delle politiche di coesione sociale, di lavoro per i giovani e di sviluppo di reti relazionali;
– Che il riutilizzo dei beni confiscati deve essere considerato in un’ottica di sviluppo comunitario in termini di occupazione, inclusione sociale, miglioramento della qualità della vita e partecipazione democratica
la scrivente interroga la S.S.
1) su quali siano gli intendimenti dell’Amministrazione rispetto all’utilizzo dei beni dislocati sul nostro territorio che sono stati oggetto di confisca alla mafia;
2) se vi sia la volontà dell’Amministrazione di procedere all’applicazione di quanto previsto dal Codice antimafia nella parte in cui consente l’assegnazione a enti e/o associazioni, cooperative sociali, comunità terapeutiche, centri di recupero, ecc. che utilizzino tali beni per finalità sociali e se, dunque, vi sia la volontà di assegnare tali beni ad oggi in disuso mediante procedura ad evidenza pubblica;
3) se vi sia un elenco aggiornato avente ad oggetto i beni confiscati alla mafia redatto ai sensi di quanto disposto dalle vigenti normative e pubblicato, per la trasparenza, in apposita sezione del sito del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Si chiede risposta scritta”.