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Fra i tanti appuntamenti del cartellone del “Carnevale Barcellonese 2023” approntato dall’Assessore Angelita Pino un evento molto bello è stato “Carnevale in Biblioteca” svoltosi nel pomeriggio di ieri, lunedì 20 Febbraio, presso la Biblioteca comunale “Nannino Di Giovanni” di Via Regina Margherita a Barcellona Pozzo di Gotto. 

Due dotti relatori ed i versi di due poeti hanno regalato al pubblico presente uno spaccato importante del carnevale, fra arte e storia, sia a livello locale che in linea generale. L’incontro si è aperto con i saluti della curatrice della Biblioteca, la Dott.ssa Santina Salmeri, che ha presentato gli ospiti introducendo poi il tema che sarebbe stato approfondito dai relatori.

Quindi ha ceduto la parola all’Assessore alla Cultura Angelita Pino, salutata dall’applauso dei presenti per questo suo “ritorno” in veste di amministratrice di un settore importante, quello della Cultura. La Pino si è detta felice di poter essere nuovamente presente in queste vesti nella sua amata Biblioteca e ha affermato che per lei è stato un piacere dare continuità ad un evento che era stato già programmato dalla collega Viviana Dottore. Ha poi lodato l’impegno della Dott.ssa Salmeri, una “donna del fare”, di poche parole ma di quelle persone che dimostrano con i fatti le proprie qualità.

Quindi ha preso la parola l’Arch. Mimmarosa Barresi che, prima di iniziare quella che è stata a tutti gli effetti una “lectio magistralis”, ha ringraziato il pubblico presente in Biblioteca soffermandosi quindi, servendosi dell’uso di slide, sulla storia del Carnevale sin dalle sue origini. Pur associato alla Quaresima questa festività affonda le sue radici in antichissimi culti pagani legati alla terra. La Barresi ha fatto visionare tantissime opere di artisti legate in qualche modo al Carnevale ed al culto di Iside. Come avviene sempre, la relazione dell’Arch. Mimmarosa Barresi ha effettivamente fatto scoprire tante piccole grandi informazioni legate a questa festività. La prima e l’ultima slide ha riguardato, non a caso, un “Carrus Navalis” ovvero una barca posizionata su di un carro e potrebbe pure derivare da ciò il nome Carnevale.

Secondo intervento quello dell’Arch. Marcello Crinò che si è soffermato anche lui in modo magistrale ed approfondito sui Carnevali barcellonesi, affermando in premessa che era la prima volta che affrontava questo tema: “Ho fatto una ricerca molto approfondita proprio in vista di questo incontro, mentre prima avevo fatto esclusivamente fotografie e scritto alcuni articoli per la stampa locale.” Partendo dal Carnevale al glorioso Teatro Mandanici del 1897 Crinò ha quindi fatto riferimento ad una tesi di laurea di Rosa Rita Bruno, Relatore il Prof. Rigoli, che descriveva il pranzo di Carnevale dell’epoca ma anche la sfilata dei carri, il veglione e la fine della festa con un pupazzo di paglia che rappresentava il Carnevale stesso che veniva bruciato.

“Dobbiamo arrivare al 1957 per trovare la foto di un carro di Carnevale, un carro d’artista, perché l’artefice fu il pittore Iris Isgrò (1923-2008) che realizzò un carro addobbando un carretto a quattro ruote, riproducente lo studio di Raffaello Sanzio…. i festeggiamenti con i carri di Carnevale di epoca moderna risalgono al 1990, quando l’Oratorio Salesiano organizzò una sfilata di carri preceduti da sbandieratori, seguita l’anno dopo da una sfilata di sole maschere, mentre l’amministrazione comunale cominciò a promuovere i carri nel 1995 con il sindaco Francesco Speciale, seguito poi dall’amministrazione di Candeloro Nania, e da alcuni anni di assenza…dal 2016 al 2020 la sfilata è tornata in grande stile con tantissimi carri che partivano dal Ponte Idria. Poi la pandemia e siamo all’oggi.”

Le conclusioni dell’Arch. Crinò sono state  che “il Carnevale barcellonese ha avuto momenti alti e momenti bassi, e una mancanza di continuità e quindi di numerazione delle edizioni. Ogni Amministrazione ha proposto una sua numerazione e questo non ci permette di ricostruirne una storia completa. A Viareggio, per esempio, è nato nel 1873, e oggi sappiamo che è giunto alla centocinquantesima edizione. Per concludere possiamo dire che Barcellona ha tutte le caratteristiche per portare avanti un buon Carnevale, nonostante non abbia ancora una tradizione consolidata rispetto ad altre città. E il fatto che non abbia una tradizione ancora consolidata l’ho potuto constatare nella difficoltà di recuperare materiale iconografico storico.

Il carnevale barcellonese andrebbe ad ampliare l’offerta culturale e turistica di una città dove insistono anche, sottolineo anche, beni culturali moderni: Monumento ai Caduti, Seme d’Arancia, Giardino di Proserpina (che avrebbe bisogno di una manutenzione costante), Oasi del Longano…, una città che possiede, non lo dobbiamo dimenticare, la doppia processione del Venerdì Santo iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali, che andrebbe integrata con il Museo delle varette, spesso evocato ma mai attuato, una città che possiede un Museo Etnoantropologico, un Museo di Arte contemporanea, un parco ambientale, collezioni di arte contemporanea (ex Monte di Pietà), e infine una città che possiede un teatro moderno, il glorioso Teatro Mandanici.”

Gli interventi nella Biblioteca “Nannino Di Giovanni” sono stati inframezzati dalle letture in vernacolo siciliano di poesie di Giovanni Macrì che ha poi recitato insieme alla poetessa Grazia Dottore due componimenti di quest’ultima. Erano esposti nella sala della Biblioteca parecchi testi riguardanti il Carnevale compresa la già citata tesi di laurea di Rosa Rita Bruno ed un bellissimo e delicato acquerello di Fabio Balotta dedicato al Carnevale di Venezia. Infine una meravigliosa mostra di abiti a tema a cura dell’associazione “Il Teatrino” di Carmen & Carmen. E questo “Carnevale in Biblioteca” non poteva chiudersi in modo mogliore con la dolcezza delle tradizionali chiacchiere offerte dall’Assessore Angelita Pino e con due crostate al limone e al mandarino realizzate dalle sapienti mani della Dott.ssa Santina Salmeri che non finisce mai di stupire.