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Monta la protesta davanti all’inerzia e all’indifferenza delle istituzioni, dopo più di due mesi da quando una mattina di marzo senza alcun preavviso è stato chiuso al transito il ponte di Acquacalda, arrecando a tutta la comunità barcellonese un disagio che va ad aggiungersi a quello provocato dalla limitazione ad una corsia, disciplinata da semaforo, del ponte che collega la frazione di Calderà con il comune di Milazzo, e all’ormai ben nota situazione di collegamento “provvisorio” tra la stessa frazione e Spinesante. 

Nella giornata di ieri il presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Barcellona Pozzo di Gotto, si è fatto promotore dell’incontro tra associazioni e cittadini tenutosi per evidenziare le difficoltà che i residenti e i commercianti della zona di Acquacalda sono costretti a subire quotidianamente.
“Il ponte di Acquacalda – esordisce il vicepresidente dell’associazione “Sport e Salute” Francesco Imbesi, rappresenta un’arteria fondamentale per la nostra città, non solo per quanto riguarda il collegamento della periferia con il centro cittadino ma anche e soprattutto per la sopravvivenza e l’esercizio delle più importanti attività pubbliche e private del quartiere, mi auguro – aggiunge Imbesi – che le istituzioni intervengono velocemente, affinchè il cavalcavia venga immediatamente riaperto consentendo anche stesso il transito ad una corsia a senso alternato regolato da semaforo, in attesa di un provvedimento definitivo che possa dar dignità ai residenti e esercenti del quartiere.
Non è un mistero infatti, – continua Riccardo D’Amico, presidente dell’associazione Phoenix – che nella zona vi sono importanti aziende e vivai, per esempio, che ogni giorno incontrano enormi difficoltà per gestire gli arrivi e le partenze degli autoarticolati, attività indispensabili per lo svolgimento del proprio lavoro; lo stesso discorso può essere esteso alle piccole realtà commerciali della zona che stanno vivendo una crisi senza precedenti a causa dell’isolamento provocato dalla chiusura del ponte, e alla scuola elementare che rischia di rimanere senza alunni perchè i genitori hanno già manifestato la volontà di trasferire i propri figli in altri plessi scolastici.
La grave situazione è stata in parte mitigata grazie alla tempestività del signor Santi Maimone che con i mezzi e le risorse della propria azienda ha consentito l’apertura di una “bretella” secondaria per attenuare il disagio dei residenti, strada che comunque versa in condizioni precarie e che è inaccessibile per i grossi mezzi di trasporto, che come detto devono poter raggiungere agevolmente le varie attività della zona.
Ci siamo più volte rivolti a tutte le istituzioni per conoscere modalità e tempi di intervento, dichiarano alcuni residenti, ma il continuo scarica barile di responsabilità e l’incertezza delle risposte al riguardo, che non ha alla data odierna prodotto alcuna ipotesi di soluzione del problema, ci vede costretti a prendere in considerazione forme di protesta pratiche e “forti” per salvaguardare e difendere gli interessi dei residenti del quartiere attraverso il blocco del tratto autostradale sottostante il predetto cavalcavia.
Considerando inoltre l’arrivo della stagione estiva ormai alle porte, e che la precaria condizione della viabilità cittadina potrebbe provocare notevoli rallentamenti del traffico e lunghe code nelle vie di accesso ai siti balneari, come per esempio la via Milite Ignoto, auspichiamo che il nostro ennesimo appello possa finalmente trovare accoglienza presso le sedi opportune, e che possano essere date alla comunità interessata risposte certe su tempi e modi di intervento per la soluzione effettiva del grave problema, perchè la nostra pazienza ha ormai raggiunto il limite.
Facciamo appello alle istituzioni comunali, affinchè con determinazione portino nelle sedi competenti opportune, le difficoltà che la cittadinanza tutta, ma soprattutto i residenti e i commercianti della zona, auspicando un celere intervento per mettere fine a questo incubo”.
Intanto residenti e commercianti del quartiere, si sono riuniti in un sit-in di protesta nel pomeriggio di ieri nel piazzale adiacente al ponte chiuso dal lato mare, per manifestare le loro perplessità e difficoltà, e solo dopo le rassicurazioni di rappresentanti dell’amministrazione comunale sull’effettivo inizio dei lavori già nella giornata di lunedì 28 Maggio, nonostante la diffidenza dovuta alla mancanza di fiducia nelle amministrazioni, si sono prefissati azioni ancora più decise se l’inizio di questa settimana non coincide con l’inizio dei lavori di ripristino delle parti pericolanti e l’immediata riapertura del cavalcavia.