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Il comitato a difesa del “Cutroni Zodda”, ha aderito all’iniziativa promossa dal coordinamento dei comitati per la salute- Sicilia, tappezzando alla vigilia delle feste Natalizie le porte del presidio sanitario territoriale con lettere a Babbo Natale con cui si chiede ciò che effettivamente in Sicilia – a prescindere dai governi in carica – è diventato un miraggio: “ovvero una sanità efficiente, pubblica e gratuita accessibile a tutti, un piano di reintegro degli organici del personale sanitario, presidi sanitari e punti nascita in ogni territorio, riconoscimento di “zona disagiata” per le aree interne e le isole.
Tale volontà si manifesta con forza affinchè l’organizzazione sanitaria sia radicalmente riformata e migliorata, essendo gravi queste condizioni di ritardo, fatiscenza e carenze di organico che rischiano di minare la salute pubblica dei cittadini senza riuscire a garantire le necessarie ed essenziali condizioni di sicurezza per la vita umana.
All’uopo si chiede all’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana di salvaguardare gli interessi diffusi e i diritti primari, quali il diritto alla salute ed alle buone ed efficaci cure del territorio ricadente nel distretto D28 di Barcellona P.G., di cui fa parte il Presidio Ospedaliero “Cutroni Zodda”.
Ancora una volta si sollecita una importante opera di sensibilizzazione e di motivata mobilitazione della società civile perché mantenga alta l’attenzione su tale essenziale questione.
Ci si rivolge altresì ancora una volta ai Sindaci del Distretto Socio-Sanitario D28 dell’ASP di Messina affinchè si porti avanti la lotta per rivendicare la riapertura del presidio ospedaliero di Barcellona P.G. (“CUTRONI ZODDA”) con tutti i reparti rientranti nel Piano Regionale Sanitario vigente (decreto assessoriale n. 22/2019 del 11/1/2019 recepito con delibera n. 338 del 13/02/2019 Dal DG dell’ASP di Messina) e l’indispensabile pronto soccorso, munito di una adeguata organizzazione in grado di sostenere e portare a compimento conferenti interventi di emergenza-urgenza
Lo smantellamento della sanità pubblica, con la distruzione delle piccole entità ospedaliere territoriali secondo il modello della concentrazione in grosse strutture che però, evidentemente, non rispondono alle esigenze di tutti è divenuto da tempo problema da affrontare con urgenza. Difatti il processo avviato ormai da un decennio e che ha portato allo sgretolamento del sistema sanitario nazionale e regionale evidenzia criticità non più sopportabili: la chiusura di interi reparti, la carenza di posti letto, le lunghe attese nei Pronto soccorso congestionati e con un organico ridotto al minimo, la mancanza di un numero sufficiente di anestesisti e rianimatori; la carenza di macchinari per le prestazioni specialistiche; le lunghissime liste di attesa per gli esami di controllo che costringono a ricorrere alla sanità privata, chiusura dei punti nascita.
Così si è al cospetto di un quadro drammatico e preoccupante a cui si somma un insufficiente funzionamento della medicina territoriale e contro cui gli abitanti lottano da tempo. Per cui le domande impellenti che si impongono e permangono sono: cosa vuole fare la nuova assessora Volo? Quale impegno intende assumersi per portare a compimento una svolta di efficienza, seria e rigorosa?”
Il comitato a difesa del “Cutroni Zodda” ancora una volta ribadisce la richiesta di un incontro con l’Assessore alla salute per un confronto franco e diretto per verificare insieme quali siano le strade praticabili a difesa della salute pubblica.