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L’emendamento proposto e votato lo scorso 29 novembre dal Consiglio comunale con cui sono stati modificati i termini temporali degli eventuali contratti con i quali potrebbero essere concessi in comodato alla Curia le strutture religiose di cui, ancora oggi, il Comune è proprietario, Chiesa della Madonna di Fatima e Chiesa dei Santi Andrea e Vito, per il consigliere comunale Ilenia Torre: “A mio avviso una scelta sbagliata e poco lungimirante del civico consesso”.

“Il Comune, concedendo in comodato le Chiese per un lungo periodo, – si legge nella nota di Ilenia Torre – così come era previsto nella delibera originaria, si alleggerirebbe dei notevoli costi di manutenzione ordinaria e straordinaria e darebbe la possibilità alla Curia di presentare i progetti per ottenere finanziamenti mirati.
Le Chiese sono luoghi di culto e allo stesso tempo di aggregazione, di promozione sociale e culturale e devono essere valorizzate.
Al Palazzo Municipale si lavorava da anni per completare il lungo iter amministrativo che oggi avrebbe consentito – finalmente – la possibilità di trasferire la gestione degli immobili direttamente alla Curia.

Ci sono Chiese che rischiano la chiusura se non si corregge il tiro, tra queste c’è l’importantissima Chiesa di Fatima, sita nel popoloso quartiere popolare di Via Gianani, una realtà che rappresenta un fiore all’occhiello per Barcellona Pozzo di Gotto. Un luogo che grazie all’impegno incessante del Parroco e all’instancabile collaborazione dei fedeli è stato trasformato, negli ultimi anni, in un vero e proprio presidio di cultura e di legalità.

C’è ancora modo per rimediare: così come l’Amministrazione, dopo numerose sollecitazioni sull’argomento ha fatto un passo indietro rispetto alle posizioni assunte fino allo scorso anno, allo stesso modo il Consiglio comunale potrebbe rivedere la propria posizione, considerando la possibilità di esprimersi nuovamente in merito alle condizioni del comodato, aumentandone i termini temporali.

Diversamente c’è la concreta possibilità che nessuno accetti di prendersi in carico le strutture, con il serio rischio che se il Comune non potrà pagare i costi per manutenerle e metterle in sicurezza si dovranno valutare anche provvedimenti drastici di chiusura per quelle Chiese che necessitano di notevoli costi per essere mantenute, costi che il Comune non è detto che riesca a sostenere”.