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In mattinata da Palazzo Longano giungono chiarimenti sul divieto di utilizzo dell’acqua erogata dal civico acquedotto disposto nel fine settimana con l’ordinanza n. 13/2020, la quale nelle varie zone della città del Longano aveva creato non pochi allarmismi manifestate anche sui social.

“Dai cittadini giungono in questi giorni agli uffici del Comune numerose richieste di chiarimenti circa la portata delle prescrizioni dell’ordinanza n. 13 dell’8 febbraio 2020, con la quale si fa divieto di utilizzo per consumo umano, se non per scopi igienico-sanitari, dell’acqua erogata dal civico acquedotto nella zone individuate dall’ordinanza medesima.
Orbene, premesso che la terminologia utilizzata nel provvedimento in questione richiama quella del D.Lgs. n. 31del 02.01.2001 di “Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”, si precisa che il divieto riguarda esclusivamente l’uso potabile e quello alimentare (dunque per bere e per gli usi di cucina), restando consentiti impieghi diversi, quali quelli igienici e di pulizia degli ambienti.
Si precisa, inoltre, che la contaminazione che ha reso la risorsa idrica non conforme ai parametri di legge non risulta alle fonti di approvvigionamento (pozzi, serbatoi), bensì lungo la rete di distribuzione ed è per questo che il divieto è limitato alle aree indicate nell’ordinanza n. 13/2020.
Indipendentemente dai controlli che il Comune esercita ordinariamente sulla rete idrica e sull’acqua erogata, resta comunque buona norma di tutela dell’igiene e della salute che gli utenti, soprattutto quelli condominiali, provvedano periodicamente ad esercitare a loro volta controlli e manutenzioni sugli impianti dei singoli edifici.
L’ordinanza n. 13/2020 sarà revocata non appena gli uffici del Comune avranno puntualmente individuato e rimosso la causa che origina la contaminazione”.