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È stato un incontro molto proficuo e costruttivo quello svoltosi nella mattinata di oggi, 13 maggio 2019, presso l’Auditorium del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” a chiusura del progetto “Liberi di scegliere… anche a Barcellona P.G.”.

I relatori si sono confrontati con gli studenti dei tre istituti scolastici cittadini partecipanti al suddetto progetto – Comprensivi “Foscolo” e “D’Alcontres” e Professionale “Ferrari” – e ci è molto piaciuto il fatto che chi stava sul palco non si è posto in posizione di superiorità bensì su un piano paritario, che potremmo definire “dialogante”, nei confronti dei ragazzi. Ciò ha fatto sì che si sia trattato di un evento per nulla “pesante” e seguito con attenzione dai tanti studenti che riempivano l’Auditorium.

Gli interventi introduttivi sono stati innanzitutto dell’Avv. Rita Ielasi, Presidente dell’Associazione CAMMINO (Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni) sez. di Messina, (che ha organizzato l’evento), la quale ha prima presentato gli illustri ospiti moderando poi l’intero convegno con grande brillantezza.

Ha portato i saluti istituzionali l’Avv. Angelita Pino, Assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, entusiasta per questa giornata ma per l’intero progetto a tal punto che sta già pensando a quello del prossimo anno, con l’obiettivo di coinvolgere, se non tutti, la stragrande maggioranza degli istituti scolastici barcellonesi, vista l’importanza della tematica. L’Assessore ha fatto i complimenti a Rita Ielasi ed all’Associazione che presiede per il bellissimo progetto, partito dalla visione del film TV “Liberi di scegliere” sulle vicende vissute realmente dal giudice Di Bella. “Questo – ha dichiarato Angelita Pino – ha spinto l’ufficio giudiziario ad approfondire i vincoli familiari e la loro incidenza sul processo formativo dei ragazzi. Quindi proprio per garantire il diritto dei minori a ricevere un’educazione responsabile legata ai principi costituzionali si è creata una rete di solidarietà che permettesse ai ragazzi di disporre della libertà di scegliere e questi percorsi di educazione individuale rivolta ai minori sono stati realizzati secondo i dettami del Ministero dell’Interno.” L’Assessore Pino ha così chiuso il suo intervento: “Si è trattato, in definitiva, di un utile supporto per favorire scelte di vita che allontanino i giovani dalle dinamiche criminali più diffuse nelle regioni del Sud. I miei complimenti ai tre istituti partecipanti.”

Molto interessante la relazione del Dott. Andrea Pagano, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Messina, un giovane rappresentante del “potere giudiziario” che esercita nella vita di tutti i giorni il medesimo profilo professionale del Dott. Roberto Di Bella. Come detto, il Dott. Pagano ha prima fatto un excursus su come si esplica nella pratica il proprio lavoro, sia nel campo penale sia nel civile in tutti quegli ambiti nei quali al centro vi siano minorenni. Ha raccontato episodi specifici, anche drammatici ma ha tenuto a sottolineare che lui è un uomo che comprende i giovani e non si pone assolutamente su un piedistallo, come era un tempo, quando la figura di un giudice era vista come qualcosa di lontano ed inarrivabile. “Potete chiamarmi in qualunque momento – ha esclamato – e vi risponderò senza intermediazione alcuna.” Ha infine consigliato ai ragazzi di leggere, e di guardare il film” I cento passi” che narra della vita di Peppino Impastato, giovane giornalista ucciso dalla mafia che lui stesso definiva “una montagna di merda”. Ha così concluso il suo intervento: “Fate scelte libere e consapevoli, avendo vicino una montagna di merda cosa fate? La spazzate via o vi fate sommergere? Queste le due alternative, sta a voi la scelta!”.

A seguire ha portato la propria testimonianza la Dott.ssa Maria Baronello, Assistente sociale dell’USSM del Tribunale dei Minori, definita dalla moderatrice “mamma… e non solo dei propri figli”. La sua è stata una analisi accurata della realtà che circonda oggi il giovane, la famiglia, la scuola, gli amici con tutti i rapporti sociali che ne conseguono. Ha raccomandato in modo particolare ai docenti presenti in sala di attenzionare i loro alunni. Si è poi soffermata sulla “sofferenza” con la quale si trova a vivere quotidianamente esercitando questa professione: sofferenza dei figli staccati dai genitori, sofferenze delle madri, sofferenza di mogli che vivono praticamente murate vive in casa. Infine rivolgendosi ai ragazzi li ha così esortati: “Crescete seguendo i giusti valori, voi sarete lo Stato di domani e dovete cercare di evitare eventuali devianze usando sempre la ragione e quell’equilibrio che è fondamentale nel percorso umano di ciascuno di noi.”

L’ultimo intervento è stato quello del Dott. Enrico Interdonato, che ha affrontato più sinteticamente ma al tempo stesso con grande efficacia la tematica dell’incontro dal punto di vista dello Psicologo, la sua professione. “Nel mio percorso di studi ho approfondito lo studio della psicologia del fenomeno mafioso e sono stato a contatto con giovani con devianze legate soprattutto alla ‘ndrangheta. Questi ragazzi sin da piccoli respirano una certa cultura, ma in fondo sono proprio loro le prime vittime di mafia, dei replicanti, e torna il tema della sofferenza. Dietro la corazza dell’ uomo forte e potente c’è sempre un velo di tristezza.” Il Dott. Interdonato ha così concluso: “Occorre precisare che il nostro compito è aiutare ma non certo condividere ciò che è il vissuto di questi ragazzi, nella speranza che si possano in qualche modo recuperare”.

Alla fine degli interventi programmati la parola è passata agli alunni delle tre scuole che hanno posto quesiti molto interessanti in un bellissimo dialogo “alla pari” che ha evidenziato anche alcune peculiarità dei relatori stessi. Da dire poi che non è stata effettuata una scelta tra i lavori prodotti dai ragazzi ritenendoli tutti meritevoli. Una targa è stata quindi consegnata ad ogni istituto scolastico coinvolto nel progetto. Con gli applausi e le foto di rito si è chiusa questa mattinata che ci lascia un messaggio importante: quando si lavora bene e tutti insieme (docenti, discenti, associazioni, istituzioni) i risultati arrivano, se poi il tema è di tale rilevanza come nel caso del progetto “Liberi di scegliere… anche a Barcellona P.G.”, la soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è ancora maggiore ed i complimenti vanno a Rita Ielasi ed a tutta l’Associazione CAMMINO per la pregevole iniziativa.