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Sulla vicenda dei contagi all’ospedale “Cutroni Zodda” e il propagarsi dell’allarme poi rientrato con la comunicazione dell’Asp sulle contro analisi al personale sanitario, interviene anche l’amministrazione comunale con una nota diffusa nel tardo pomeriggio.

“Stamani avevamo iniziato la giornata con la brutta notizia di altri contagi da coronavirus a Barcellona Pozzo di Gotto, peraltro proprio quel “Cutroni Zodda” che svolge la funzione di Covid-hospital per i pazienti di tutta la provincia: le persone contagiate sarebbero state personale sanitario di un’unità operativa di quel presidio ospedaliero.
Una notizia verosimile che, ripresa dalla stampa, ha arrecato tanta preoccupazione e tenuto in ansia l’intera città per quasi tutta la mattinata.
Una notizia fortunatamente priva di fondamento, come ha chiarito prontamente la Direzione generale dell’ASP di Messina, alla quale sono state subito richieste notizie sulla vicenda.
Direzione che opportunamente ha provveduto a darne smentita ufficiale attraverso apposito comunicato.
Tirato il più classico dei sospiri di sollievo, la vicenda deve tuttavia indurre a riflettere sul fatto che il concorso all’azione di contenimento della diffusione epidemiologica deve passare dal senso di responsabilità di ciascuno e comprende anche l’obbligo, etico e deontologico prima ancora che giuridico, di astenersi dal diffondere agli organi di stampa, ovvero a chiunque con gli altri strumenti che la moderna tecnologia mette a disposizione di tutti, informazioni non verificate (peggio ancora se infondate), le quali, soprattutto in situazione di crisi emergenziale, sono potenzialmente idonee a generare panico nella popolazione e comunque pregiudicano l’opera di quel personale sanitario che quotidianamente e silenziosamente lavora con serio e professionale impegno, ancorché in condizioni di disagio operativo, a tutela della salute collettiva.
E’ obbligo intimamente percepito, anzi, rinnovare a questo personale – medici, infermieri e O.S.S. – la grata riconoscenza della Città.
Prima di concludere, poi, s’impone un’altra riflessione, relativa al fatto che la vicenda rammenta a tutti noi come non sia ancora giunto il momento di abbassare la soglia di attenzione, perché il contagio – nonostante i sacrifici che sin qui abbiamo fatto abbiano restituito significativi risultati – potrebbe riaccendersi in qualunque momento.
L’attenzione dunque deve restare ancora oltremodo elevata, senza tuttavia ansie o allarmismi, e tutti dobbiamo continuare a mantenere comportamenti virtuosi, seguendo rigorosamente le indicazioni delle Autorità sanitarie”.