Condividi:

Sul futuro dell’Ospedale Cutroni Zodda, i consiglieri Alessandro Nania e Melangela Scolaro interrogano l’Amministrazione comunale al fine di sollecitare la direzione generale dell’Asp Messina, sull’offerta di tutela dell’assistenza sanitaria in ottica di un riordino e potenziamento dei reparti. 

“Lo scopo di questa interrogazione, che vuole anche essere una proposta per l’intero consiglio comunale e le Amministrazione comunali interessate, è quella di evidenziare l’attuale situazione in cui si trova il nostro Ospedale di Barcellona P.G., alla luce, tra l’altro, della nota ufficiali del personale medico e paramedico del “Cutroni Zodda” che ha già chiesto agli organi dirigenziali di rivedere il piano di conversione in Covid Hospital del nosocomio barcellonese.

L’evoluzione della pandemia COVID-19 ha comportato, di fatto, un mutamento della destinazione del nostro nosocomio a “Ospedale covid” con notevole impiego di strutture connesse e di personale medico e paramedico.

Non bisogna mai abbassare la guardia e, anche se nel periodo di grande emergenza, si è avuto, e si ha tutt’oggi, nel nostro territorio, un particolare andamento caratterizzato da non elevati picchi di contagiosità, bisogna sempre procedere all’efficientamento strutturale, di risorse umane e di innovazione scientifica; L’evoluzione della pandemia COVID-19 ha messo in evidenza la necessità di non avere grandi Centri Covid Ospedalieri, ma di reparti appositamente dedicati a tale patologia infettivologica in tutti i presidi ospedalieri di base, più omogeneamente distribuiti sul territorio senza I consiglieri comunali del Movimento Nazionale per la Sovranità Alessandro Nania e Melangela Scolaro comprometterne l’efficienza e, soprattutto, senza intaccare l’efficienza della struttura ospedaliera nella sua interezza;

L’adeguamento del P.O. di Barcellona P.G. in struttura a servizio di Covid-Hospital, non debba assolutamente privare, di fatto, un territorio di circa 80.000 utenti (Distretto Socio Sanitario D28) di una struttura ospedaliera per acuti e di tutte quelle specialità sanitarie che rappresentano circa il 95% delle patologie urgenti che certamente si ripresenteranno fra qualche giorno non appena saranno riaperte le maglie delle attuali restrizioni sociali.

Non si possono surrogare le attività sanitarie destinate a patologie urgenti, trasferire altrove reparti di vitale importanza per la comunità e/o sostituirli con altri servizi, soltanto per una semplice connessione alla struttura Covid-Hospital. Desta pertanto perplessità e preoccupazione, ad esempio, la chiusura del servizio di nefrologia e dialisi con il relativo trasferimento della stessa e del personale nel nosocomio Milazzese, così come desta altrettanta preoccupazione la sospensione del servizio di cardiologica in luogo di un servizio di psichiatria-covid, nei medesimi locali, pur non avendo, allo stato, nessun malato di tipo psichiatrico affetto da covid. Vi sarebbe la concreta possibilità, data l’ampia conformazione strutturale del nostro presidio (dislocato in più plessi all’interno della stessa area e con alcuni piani del corpo centrale ancora da copletare), che si possa provvedere, in tempi rapidissimi, a “sdoppiare” l’attuale struttura ospedaliera con la creazione di una cosiddetta “zona rossa” dedicata appositamente ai pazienti covid con numerosi posti letto senza intaccare le aree dedicate ai pazienti, per così dire no-covid, in cui si possa dare assistenza a tutte le altre patologie croniche sempre persistenti e preesistenti al virus e che, tra l’altro, se non adeguatamente trattate permettono al virus stesso di poter essere altamente letale”.

In definitiva i consiglieri comunali interrogano l’Amministrazione Comunale, con lo scopo di: “sapere e/o interloquire con la direzione generale, quali saranno le future azioni intraprese in tal senso. Al contempo, sin da adesso, manifestano la propria disponibilità, unitamente a quanti vogliano sottoscrivere la presente, a redigere un documento rappresentativo di tutti i cittadini e delle istituzioni coinvolte, scevro da difese campanilistiche ma orientato soltanto a garantire l’esistenza di una struttura eccellente, sicura e in grado di mantenere quell’assistenza sanitaria ospedaliera efficiente, completa e qualificata”.