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Crisi nera nella maggioranza e nell’Amministrazione ‘azzerata’ martedì pomeriggio, dal sindaco Pinuccio Calabrò, alla luce delle dimissioni dei rappresentanti in Giunta in quota Fdi e l’assenza dei loro consiglieri oltre che tra le fila di Forza Italia nelle ultime due sedute consiliari, ieri sera dopo tre convocazioni in un consiglio semi-vuoto, solo undici presenti, è stata approvata la mozione sulla revoca all’aumento indennità all’Amministrazione comunale, votata all’unanimità.

In un civico consesso che ha dibattuto della questione ‘indennità’ e dell’attuale crisi dell’Amministrazione, epilogo di malesseri interni alla maggioranza deflagrati negli ultimi mesi, erano presenti: quattro consiglieri di opposizione David Bongiovanni PD, Raffaella Campo, Antonio Mami e Gabriele Sidoti di Città Aperta, Melangela Scolaro del gruppo Misto, Benenati, Pirri, Carmelo Pino e Tommaso Pino in Forza Italia, Giuseppe Abbate e Ilenia Torre di Barcelllona in Comune.

Nel finale di consiglio, da segnalare anche che la consigliera Lidia Pirri ha chiesto la sfiducia del presidente del consiglio comunale, Angelo Paride Pino, per l’assenza in aula nelle due ultime sedute, a sostegno di tale tesi anche il consigliere collega di partito, Carmelo Pino, sintomo palpabile di una maggioranza frammentata, la cui coesione richiede tempo e dialogo.

Intanto nel pomeriggio, sono giunte anche le parole del consigliere nel gruppo Misto, Angelita Pino: “Sebbene desti un po’ di rammarico il fatto che la “crisi di governo” delle ultime ore sia scaturita dall’”affaire” indennità (e non da temi più seri e più direttamente riguardanti la città, via via presentatisi in questi due anni), non si può non osservare che questo sia il naturale epilogo (dalla sottoscritta ampiamente previsto in tempi “non sospetti”) di una situazione non più sostenibile e che ha inesorabilmente spiegato i suoi effetti negativi sui cittadini barcellonesi.
Tuttavia, è indubbio che quello delle indennità (tema che non ci saremmo aspettati essere così “divisivo”) non può e non deve costituire il cavallo di battaglia di una parte politica nei confronti dell’altra, né fungere da oggetto di alcuna strumentalizzazione.
Per questa ragione, pur condividendo in toto la mozione in argomento (di cui pure sono firmataria), non prenderò parte al Consiglio comunale di questa sera, ritenendo che prima di affrontare il tema sia imprescindibile fare chiarezza politica, senza più ingenerare fraintendimento alcuno nei cittadini nostri elettori”.

Il sindaco Calabrò si trova sempre più isolato a risolvere tale crisi amministrativa, che nella giornata di martedì si è trovato costretto ad azzerare l’esecutivo comunale, dichiarando l’avvio delle consultazioni: “Preso atto delle condivisibili affermazioni contenute nella motivazione delle dimissioni degli assessori di Fratelli d’Italia, ho deciso di azzerare la giunta e procedere agli approfondimenti necessari per dare alla città un esecutivo forte e coeso”.

Adesso la città del Longano, attanagliata da diverse problematiche, molte anche annose, derivanti anche da anni di poca lungimiranza e programmazione politica in sinergia con la Regione, questione rifiuti in primis, ed avvio di progettazione per lo sviluppo di un territorio che ha bisogno di rilancio di immagine ed incentivi all’occupazione, attende a breve termine l’avvio di una nuova Giunta comunale a guida Calabrò, con la speranza di una maggiore coesione e spirito di azione ed iniziative utili alla cittadinanza.