Condividi:

La trasformazione dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto in casa di reclusione ha avuto inizio anche a seguito dell’approvazione dell’ordine del giorno 9/02496-A/001 presentato dal deputato barcellonese.

Dal mese di novembre 2016, la struttura carceraria di Barcellona Pozzo di Gotto è diventata una struttura molto complessa, una casa circondariale, suddivisa in tre sezioni separate (reclusione, circondariale, trattamentale speciale per minorati psichici sopravvenuti ed ex internati non ancora definitivamente trasferiti altrove).
Nella precedente interrogazione 4-16336 si segnalava che l’ampliamento della struttura non ha riguardato gli agenti di polizia penitenziaria attualmente risultano parecchio sottodimensionati, come unità, rispetto alle reali ed attuali necessità, la superficie da controllare è vastissima e, ad oggi, gli agenti di polizia penitenziaria realmente operanti sono davvero pochissimi e sono ovviamente suddividersi nei tre turni previsti al netto di eventuali assenze dovute ad un massiccio utilizzo dei permessi della legge 104, malattie, ferie e permessi vari.
Già a luglio del 2017 tre detenuti sono evasi dalla struttura carceraria senza incontrare particolari difficoltà, e, a fine ottobre, a distanza di pochi mesi dal precedente evento, altri due detenuti sono fuggiti dal suddetto carcere, scavalcando il muro di cinta.
Tutti i detenuti sono stati nuovamente catturati ma potrebbe essere utile, per tutti, utilizzare le preziose e limitate risorse economiche per prevenire tali eventi anziché dopo per contenere il danno già avvenuto. Queste situazioni, hanno una buona probabilità di ripetersi se, in tempi brevi, non si prenderanno adeguati e semplicissimi provvedimenti, primo tra tutti l’adeguamento della pianta organica di agenti di polizia penitenziaria realmente operanti nel settore della sicurezza.
“Al Ministro – spiega Villarosa – abbiamo anche chiesto se ha intenzione di effettuare delle ispezioni/visite nella struttura carceraria barcellonese in modo da constatare in prima persona le condizioni della struttura e valutare di implementare, in tempi brevi, le semplici misure suggerite da noi per migliorare sensibilmente le condizioni di sicurezza dei detenuti, del personale e dei cittadini residenti”.