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Tiene banco in questi giorni la questione del disavanzo del bilancio di Palazzo Longano, con diversi attacchi provenienti dall’opposizione ad indirizzo dell’amministrazione Materia. I conti del comune certamente preoccupano non poco considerando il fardello dei debiti fuori bilancio accumulati negli anni e i crediti vantati dall’ente, al cospetto di un evasione dilagante sui vari servizi comunali. Sul tema l’amministrazione con il sindaco Roberto Materia ha voluto rispondere, attraverso una nota diffusa nel pomeriggio, alle critiche della minoranza:

“Incalzano in questi ultimi giorni gli interventi con i quali autorevoli esponenti della minoranza intenderebbero ascrivere all’azione dell’Amministrazione Materia la responsabilità della difficile situazione finanziaria in cui si trova il Comune.
La questione, dunque, merita qualche precisazione. Innanzitutto facciamo emergere – si sottolinea nella nota a firma del primo cittadino – che Barcellona Pozzo di Gotto si trova, per così dire, in “buona compagnia”, posto che circa due terzi dei Comuni siciliani versano in condizioni analoghe, e spesso peggiori, di quelle di Barcellona Pozzo di Gotto: questo non lo afferma Materia, ma lo dicono i dati forniti da ANCI Sicilia.
La notizia ovviamente non conforta, ma evidenzia che esiste una questione più ampia e profonda che “probabilmente” dipende da fattori diversi e non da una presunta cattiva gestione.
Comunque sia, è certo, nonostante le affermazioni dell’Opposizione, che le criticità che riguardano Barcellona Pozzo di Gotto non sono maturate nell’ultimo anno o nell’ultimo biennio, con la gestione Materia, ma sono il frutto di un trend che trova origine in anni lontani e che, a dispetto delle asserzioni pubbliche di qualcuno, era ben conosciuto da chi ha già amministrato.
Ad un osservatore appena attento non sfuggirà, infatti, come la precedente Amministrazione abbia fatto ricorso a consistenti anticipazioni di liquidità ai sensi del D.L. n. 35/2013 (oltre cinque milioni di euro!) nel tentativo di ridurre in qualche modo la grande massa debitoria accumulata ed avviato la procedura per affidare ad un’impresa specializzata l’azione di supporto agli uffici per il potenziamento dell’attività di accertamento dei tributi, segno evidente dell’avvertita necessità di ampliare le basi imponibili e i flussi di entrata!
E non è vero che l’Amministrazione Materia abbia lasciato deteriorare la situazione, giacché:
• tra il 2015 e il 2017 ha dovuto ripianare oltre dieci milioni di euro di debiti fuori bilancio per sentenze esecutive (€ 7.784.360,67 nel 2015, € 1.445.883,01 2016 e € 1.300.000 ca. nel 2017) che gravano sui bilanci di quegli anni, sebbene per circa metà di essi si sia potuto fare ricorso a mutui stipulati con la Cassa Depositi e Prestiti al fine di ridurne le refluenze sui conti a livelli compatibili con gli ordinari flussi finanziari,
• nel 2015 ha ottenuto un’ulteriore anticipazione di liquidità da Cassa Depositi e Prestiti, per € 1.904.000,00, sempre con l’obiettivo di allungare i tempi di rientro e di soddisfare i creditori,

• con la deliberazione della Giunta Municipale n. 71/2016, la quale prevede, come noto, la riduzione al minimo vitale delle forniture agli utenti non i regola con i pagamenti che non aderiscano al previsto piano di rateazione, ha introdotto il “distacco” delle utenze idriche morose.
Esiste poi la questione dell’entrata in vigore, sconosciuta ai più, delle norme del D.Lgs. n. 118/2011 in tema di armonizzazione dei sistemi contabili, il quale ha introdotto nella gestione economica-finanziaria degli enti locali norme ben più rigorose di quelle precedenti e fatto emergere profili di criticità sino a quel momento latenti, a Barcellona Pozzo di Gotto come in tante altre realtà locali. Il riferimento è, in particolare, all’accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità, il quale nel nostro bilancio impatta, sul versante dei costi, per € 2.245.468,22 per l’esercizio 2016, e per € 2.790.308,23 nel 2017.
La previsione del medesimo Fondo per il 2018 indica oltre 3.000.000 di euro.
Nel triennio 2015-2017, dunque, hanno gravato sul bilancio maggiori oneri per oltre 15.000.000 di euro e, come detto, il F.C.D.E. impatterà sul prossimo bilancio per altri 3.000.000.
Sono queste le cause maggiori dei disavanzi e le autentiche ragioni delle difficoltà attuali e non quelle che artatamente indicano dalla minoranza!
Il tutto senza trascurare che al momento dell’insediamento questa Amministrazione ha trovato oltre 15.000.000 di euro di crediti non riscossi per servizio idrico e tassa rifiuti.
Questa é la realtà, non quella che si vede veicolata sulle testate giornalistiche e che viene argomentata su mezze verità utili a creare clamore mediatico, elaborando teorie accusatorie funzionali soltanto a rimestare nelle difficoltà con l’obiettivo di mascherare i propri insuccessi, attribuendone ad altri responsabilità!
Va da sé che quando si paventano gli incrementi delle tariffe della tassa rifiuti non si può omettere che esse saranno il frutto del piano dei costi del servizio di raccolta attualmente in corso di definizione, in cui sono confluite, pedissequamente, le previsioni di spesa che risultano dal recente appalto, avviato in precedenza e sul quale questa Amministrazione ha avuto modo di esprimere il proprio pensiero già più volte, soprattutto con riguardo ad un progetto d’intervento che, nonostante comporti maggiori oneri per oltre 100.000 euro al mese, si è financo dovuto integrare con una novazione oggettiva del contratto al fine di renderlo concretamente realizzabile.
L’interesse della Città esige invece un serio confronto politico, una dialettica istituzionale, anche serrata, nelle sedi proprie, non già roboanti proclami propalati sulla stampa e abilmente amplificati con la speranza magari di ottenerne in prospettiva un lucro di stampo elettoralistico.
A questa dialettica sarà eventualmente chiamato il Consiglio Comunale, in tutte le sue componenti, nel momento in cui, concluse le valutazioni in corso, verranno prospettate le ipotesi di lavoro”.