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Una signora di 90 anni al ‘Papardo’, un’altra di 87 anni al ‘Piemonte’… sono le ultime due vittime barcellonesi del Covid-19 ad un anno dall’inizio della pandemia in Italia. 

Questa tristissima notizia evidenzia ulteriormente come nella cosiddetta ‘seconda ondata’ Barcellona Pozzo di Gotto continui a pagare, insieme a tutta la provincia di Messina, un prezzo molto più alto in fatto di perdita di vite umane, rispetto alla ‘prima’ dei mesi fra marzo e maggio del 2020.

Intanto dal bollettino diramato dal Ministero della Salute e comunicato dal sindaco Calabrò leggiamo che “il dato degli attuali positivi nella nostra città scende a 134. Sono quattro in meno rispetto alla giornata di ieri e ben dieci in meno rispetto a due giorni fa. I concittadini ricoverati nel nostro ospedale adesso sono soltanto cinque. Anche nel nostro ospedale cittadino oggi sono iniziate le vaccinazioni per gli over 80. Continuiamo a rispettare le regole e presto ne verremo fuori!”

Importante seguire il consiglio istituzionale del nostro primo cittadino poiché la mente corre esattamente allo scorso anno: chi avrebbe potuto pensare, quando si presentò il ‘paziente zero’ a Codogno e di lì a poco la prima vittima italiana a Vo’ Euganeo, che a distanza di un anno avremmo contato quasi 100mila morti in tutto il Paese, ed ancor oggi, con l’avvento delle ‘varianti’ siamo in piena emergenza.

Qualcuno si ostina a minimizzare, fatto sta che oggi chiunque di noi conosce personalmente la vicenda drammatica di qualche famiglia che ha perso un proprio caro nel modo più atroce, non avendo potuto nemmeno stare vicino nel momento del trapasso né avendo avuto la possibilità di fare un funerale degno di questo nome.

La campagna vaccinale, che in Sicilia è partita ieri per gli over ’80, purtroppo a livello nazionale procede molto a rilento, l’immunità di gregge che si pensava potesse essere raggiunta in estate, è rimandata a data da destinarsi, ritmi che vanno accelerati e vedremo nei prossimi mesi cosa riuscirà a fare il governo Draghi. Occorre continuare a rispettare le regole che ormai conosciamo, in attesa di poter finalmente uscire da un incubo e riacquistare quella libertà che manca a tutti.