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Il tour messinese del segretario della Lega Matteo Salvini si trasforma nel suo personale show con un palese ribaltamento delle linee guida da Coronavirus: massicci assembramenti, calche all’inverosimile e mascherine in scarso utilizzo tra la valanga di gente radunatisi nelle piazze di Barcellona P.G. e Milazzo, i comuni interessati in autunno dalla tornata elettorale per le amministrative comunali.

L’ex Ministro dell’Interno nel tardo pomeriggio è arrivato nella città del Longano, per incontrare i simpatizzanti e gli esponenti politici del territorio.

Ad accoglierlo una piazza divisa a metà, da un lato centinaia di sostenitori con striscioni che inneggiavano alla Lega e dall’altra numerosi contestatori che lo hanno pesantemente fischiato e insultato inneggiando “Bella ciao”, e su di uno striscione campeggiava “La Sicilia accoglie i migranti ma non Salvini”.

Il senatore li definisce: “Sono fischi di dieci sfigati” rivolgendosi agli inviperiti avversari, a cui rincara la dose: “quelli di sinistra che ululano” e indicando degli immigrati su un balcone dello Sprar, ha sfidato la veemente frangia di contestatori: “Manteneteli voi, tre a testa”. Nelle battute finali parla di turismo: “Abbiamo bisogno di turisti che pagano, non di turisti che sono pagati per fare un accidente”.

Poco prima delle 21, sempre scortato da un corposo spiegamento di forze, raggiunge il borgo di Vaccarella a Milazzo dove è stato accolto con la canzone siciliana “Ciuri ciuri” alternata a fischi e urla da parte di un gruppo di polemizzanti che gli esprimevano di tutto: “A casa”, “Fuori la Lega dalla Sicilia”, “Milazzo non si Lega”.

Tra i molteplici cartelli del fronte del No spunta “Mai con Salvini”. Nella calda accoglienza spazio pure per ascoltare le esigenze dei pescatori e le difficoltà degli operai dell’indotto della Raffineria: “Rendere compatibili qualità dell’ambiente e lavoro” ha dichiarato Salvini.

Bagno di folla assordante che si è spostato poi in piazza Caio Duilio tra selfie e fazioni divise tra rancori e applausi al leader del Carroccio.