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Sulla gestione dell’emergenza sanitaria e la conseguente crisi economico-sociale nella città del Longano, interviene il Movimento Città aperta che in una lunga nota, attacca il modus operandi dell’amministrazione e propone due cabine di regia per fronteggiare la situazione.  

“Il silenzio dell’amministrazione di fronte alle numerose richieste di collaborazione e sollecitazioni dell’opposizione per affrontare questa emergenza ci ha sorpreso. La disponibilità manifestata dall’assessore Munafó non ha avuto nessun seguito e non ci rassicurano i suoi interventi in cui si finge un’efficienza della macchina amministrativa e burocratica smentita dai fatti, come sottolineato dalle diverse componenti dell’associazionismo e dalle numerose lamentele della cittadinanza.
Oggi pretendiamo che la gestione dell’emergenza avvenga in maniera trasparente ed efficace. Sulla scia di quanto già fatto da altri comuni, suggeriamo di istituire due cabine di regia per fronteggiare l’emergenza. La prima, incentrata sull’assistenza ai più bisognosi e ai più colpiti dall’emergenza, dovrebbe allargare gli interlocutori attuali (sindaco o suo delegato, caritas e protezione civile) con il coinvolgimento di alcuni consiglieri comunali anche delle forze di opposizione e dei rappresentanti delle altre associazioni da tempo impegnate nei banchi alimentari e nel sociale, oltre che della polizia municipale. Parallelamente é importante lavorare anche per la fase di riavvio delle varie attività produttive. A questo fine un secondo tavolo potrebbe essere costituito sempre dal sindaco, dall ’assessore allo sviluppo economico, da rappresentanti del consiglio comunale che siano espressione di tutte le forze politiche, di commercianti, artigiani, industrie, strutture ricettive (alberghi e B&B), agricoltura e pesca, ordini professionali.
Lo impone la delicatezza della situazione. Lo impone l’assenza di un assessore al ramo che rende ancor più difficoltosa l’interlocuzione con l’amministrazione comunale. Occorre, inoltre, istituire un presidio attivo (front office) presso il Comune per aiutare nei casi più problematici a raccogliere e compilare le richieste in forma cartacea di tutti quei soggetti che – non possedendo un indirizzo di posta elettronica – ad oggi non hanno potuto avanzare domanda.

A tal proposito, si denuncia la mancanza di trasparenza dell’amministrazione circa l’utilizzazione delle somme disponibili in relazione al numero dei beneficiari e alla garanzia del rispetto dei criteri di equità. Al tempo stesso, occorre programmare nuove forme di sostegno per gli anziani e le famiglie con disabili, che si trovano in questo momento completamente da soli. Non si può attendere oltre, solo l’unione delle forze della città potrà aiutarci a superare questo difficile momento”.