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Sull’aperta questione dell’esposto dei consiglieri sulla gestione e funzionamento del Consiglio Comunale, alla luce della risposta dell’Assessorato regionale alle Autonomie locali, interviene anche il presidente Angelo Paride Pino.

“Riscontro quanto in oggetto per contestarne integralmente il contenuto poiché assolutamente non aderente alla fattispecie in questione per come ricavabile dal contesto normativo – si legge nella nota di Pino –  dell’atto regolamentare per il funzionamento del Consiglio Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto.

Invero, consentire ad ogni consigliere appartenente ad un singolo gruppo consiliare di poter partecipare ad ogni Commissione, ne determinerebbe, in via di fatto, l’esplosione del numero di componenti e la conseguente sostanziale sovrapposizione delle Commissioni con lo stesso organo consiliare.
A ragion veduta, invece, il Regolamento consiliare, limita il numero di componenti delle Commissioni proprio perché le stesse hanno funzioni distinte rispetto al plenum dell’assemblea consiliare rispetto alla quale, la prima dovrebbe svolgere compiti preparatori, istruttori e di approfondimento tematico da discutere complessivamente in aula.

Assimilare, anche solo in via di interpretazione estensiva, la composizione delle Commissioni a quelle di Organi più ampi rischierebbe, pertanto, di vanificarne la stessa funzione alla quale sono istituzionalmente chiamate e ciò, si badi, senza che tale possibilità di partecipazione trovi adeguato riscontro formale all’interno del regolamento.

Quanto sopra, in via anticipatoria e senza aver avuto, allo stato, la possibilità di approfondimento in merito alla giurisprudenza citata che, verosimilmente, avrà certamente a riferimento fattispecie del tutto distinta e nient’affatto assimilabile a quella in discussione.

Analogo dissenso si manifesta in ordine alla questione interpretativa della esistente lacuna regolamentare in materia di termini per la discussione degli emendamenti consiliari perché ancora una volta si assimila una parte del procedimento alla sua totalità non considerando gli effetti di una simile interpretazione che snatura le caratteristiche di Organo amministrativo e deliberante del civico consesso di un Comune per accostarlo, in maniera del tutto inappropriata, a quello di una assemblea legislativa.

Riservandomi all’immediato, ulteriori e più specifiche contestazioni, – conclude Pino – manifesto fin da ora la ferma contrarietà ed il dissenso a quanto fin qui enunciato dall’’Assessorato EE.LL. della Regione Siciliana – Uff. Ispettivo – i cui orientamenti di carattere generale mal si attagliano allo specifico e particolare contesto del quale, invece, avrebbero dovuto tenere in considerazione in maniera più diretta ed esclusiva”.