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“Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani con la tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia.” queste le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il Giorno del Ricordo è la solennità civile- istituita con la Legge n. 92 del 30 marzo 2004 – che si celebra il 10 Febbraio di ogni anno al fine di ricordare “…. la tragedia degli Italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra…” vittime dall’efferata violenza dell’occupazione slavo-comunista.
Negli anni compresi tra il 1945 e il 1947, ovvero nel periodo del secondo conflitto bellico, molti nostri connazionali, nell’intento di fuggire alla furia omicida dell’occupazione slavo-comunista, furono costretti ad abbandonare le loro case, i loro beni, il loro lavoro e, torturati e uccisi dai partigiani jugoslavi, spesso ancora vivi, furono spinti nelle “foibe”, profonde voragini dell’altopiano carsico.
L’Assessore alla Cultura, avv. Viviana Dottore, nell’impossibilità di organizzare eventi “dedicati” a causa della nota problematica derivante dai protocolli di prevenzione anti-covid 19, con una nota indirizzata ai Dirigenti scolastici, nel rammentare l’importanza della memoria storica per l’educazione, la crescita e la compiuta formazione educativa delle nuove generazioni, ha invitato i Dirigenti scolastici e i Docenti a condividere con gli allievi momenti di riflessione su una tragedia umana, civile e sociale, a lungo dimenticata.
L’Amministrazione Comunale, su disposizione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, esporrà le bandiere a mezz’asta per conservare e rinnovare la memoria storica e sensibilizzare le nuove generazioni all’importanza del Ricordo,

“perché Ricordare è un dovere civile,
perché non si può dimenticare ciò che è stato
perché alcune tristi pagine della nostra Storia non abbiano mai più a ripetersi.”