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Un bellissimo pomeriggio di sole splendente e cielo azzurro ha accolto a Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina i partecipanti al convegno “Stop alle violenze sulle donne”, e questo tepore inusuale per metà febbraio è stato un ideale caldo abbraccio da parte di ‘Madre Natura’ nei confronti di tutte quelle donne che hanno subito violenze di qualsiasi tipologia da parte di uomini non degni d’esser chiamati tali, in particolare di Giordana, di Lauretta, di Olga che non ci sono più, di Lidia che è una superstite di grande forza interiore.

Venerdì 18 febbraio 2022 ci si è incontrati presso l’Auditorium del Parco urbano ‘Maggiore La Rosa’ per questo appuntamento che si è rivelato un vero successo e che è stato promosso dall’associazione palermitana “Siculomania” e tecnicamente organizzato in ogni minimo particolare dalla Prof.ssa Michela Di Dio, docente da sempre sensibile alle tematiche legate alla legalità.

Ad aprire il convegno è stato il Dott. Marco Lo Dico, presidente dell’associazione “Siculomania”, il quale ha ringraziato i relatori, i presenti in sala e tutti quelli che seguivano la diretta Facebook dell’evento. Si è quindi soffermato brevemente sulla propria associazione che opera come contenitore di idee e oggi ha pure un giornale (distribuito in sala). Ha così concluso: “Mi piace pensare che ogni nostra impresa nasce con VITA, acronimo di Volontà, Impegno, Tempo e Amore.”

 

Ha quindi preso la parola la Prof.ssa Di Dio, la quale ha evidenziato come vi siano varie tipologie di violenze sulle donne, il femminicidio è l’apice ma esistono tante altre forme altrettanto subdole e pericolose. “Da mamma, da cittadina, da docente ho compreso come sia fondamentale la  sensibilizzazione dei giovani e così si spiega il coinvolgimento delle scuole invitate ad esser presenti a questo incontro.” Quindi i tanti ringraziamenti a partire dalle figure istituzionali, sindaco e assessori, per proseguire col mondo della scuola, dirigenti e colleghi, e poi i relatori, le voci recitanti Marco Castiglia e Valeria Di Brisco, le artiste Daniela Pisciotta e Loredana Aimi, le due mamme ed il figlio di vittime di femminicidi collegati in videoconferenza, la superstite di violenza presente fra i relatori, Salvatore Insenga, cugino del giudice Livatino, e l’ispettore Cianciolo per la fattiva collaborazione nella fase organizzativa. Infine la Di Dio ha letto un post Facebook di Laura Mirabile, una degli sponsor dell’evento, parole intense sulla tematica oggetto del convegno.

Sono seguiti i saluti istituzionali da parte dell’Amministrazione comunale con gli interventi prima dell’Assessore ai Servizi sociali Roberto Molino, poi del Sindaco Pinuccio Calabrò. L’Assessore ha sottolineato come un amministratore debba fare e già da un anno sono nati a Barcellona Pozzo di Gotto due Centri d’ascolto. Ha quindi parlato di Pronto Soccorso Sociale.
Il Sindaco Calabrò da legale si è soffermato sull’importanza della prevenzione, evidenziando che mettere in carcere l’uomo non risolve certamente la problematica che invece va affrontata sin dalle origini e sotto il profilo sociale e culturale. Il primo cittadino ha ricordato il convegno organizzato nei mesi scorsi a Barcellona Pozzo di Gotto dall’Assessore Viviana Dottore insieme a tutta l’Amministrazione comunale da sempre sensibile a questa situazione.

Dopo queste premesse l’incontro in Auditorium è entrato nel vivo con le quattro testimonianze di persone direttamente coinvolte nella violenza di genere. Il primo intervento in videoconferenza è stato quello di Vera Squatrito, mamma di Giordana Di Stefano, giovane ragazza catanese uccisa il 6 ottobre 2015 con 48 coltellate dall’ex e padre di sua figlia. Molto sentite le parole di questa madre che ha tenuto a sottolineare come sia importante soffermarsi sulla figura del maltrattante, cosa ribadita anche dalla  seconda testimonianza, quella di Giovanna Zizzo, mamma di Laura, uccisa, ad undici anni, dal padre il 22 agosto 2014 a San Giovanni La Punta, che ha parlato di ‘narcisismo patologico’ di certi uomini. Lei oggi ha tre figli, due maschi e una femminuccia che fu per un periodo in coma, il padre dopo aver ucciso Lauretta tento di continuare la sua mattanza con gli altri figli solo per vendicarsi e punire la moglie. Per fortuna gli altri figli si salvarono. Oggi Giovanna come Vera fanno opera di sensibilizzazione affinché situazioni come quelle da loro vissute non abbiano a ripetersi.

Un capitolo a parte merita poi l’intervento di Lidia Vivoli, allora assistente di volo, che il 24 giugno 2012 fu ridotta in fin di vita dall’ex compagno. L’unica presente fisicamente a Barcellona Pozzo di Gotto, ha fatto tremare e commuovere, rabbrividire e riflettere tutti coloro che prendevano parte al convegno, sia in presenza che on line. Una descrizione minuziosa e lucidissima del massacro perpetrato nei suoi confronti, con bistecchiera, forbici, filo della lampada sul comodino, e sangue e dolore che scorrevano in quella camera da letto, di ritorno da una ‘gita tranello’ a Tindari. Oggi Lidia è impegnata quotidianamente con l’obiettivo di salvare quelle donne che fossero in pericolo, le consiglia, le affianca, è rintracciabile h24. Dalle sue parole traspare amarezza, rabbia ma anche speranza, pur essendo rimasta a più riprese delusa dallo Stato, dalle istituzioni, dalle stesse persone che avrebbero dovuto tutelarla e che purtroppo, ancora oggi, la identificano come quella che ha denunciato e che va evitata, messa da parte.

Prima dell’ultimo intervento in videoconferenza Marco Castiglia, studente Dams dell’università di Messina, ha declamato i versi di Giuseppe Gerbino, uno dei poeti contemporanei più apprezzati in Lingua Siciliana, il quale ha poi anche lui recitato la propria poesia. Quindi ecco l’ultimo collegamento video con Giuseppe Delmonte figlio di Olga Granà, uccisa dal marito con sette colpi di ascia nel Varesotto
nell’estate del 1997. Un infermiere di sala operatoria che è intervenuto portando un’altra testimonianza molto forte e fornendo ulteriori spunti di riflessione, da parte di un ragazzo rimasto orfano e pressoché abbandonato a sé stesso in una fase della crescita in cui avrebbe invece avuto bisogno di esser affiancato da figure professionali che è dovuto andarsi a cercare privatamente. Lui ha rimosso la tragedia per tanti anni e solamente a distanza di tempo oggi guarda con occhio più equilibrato a tutto ciò che ha dovuto vivere.

Dopo questi momenti sono seguiti gli interventi dei qualificati relatori sui quali ci soffermiamo sommariamente per non stancare i nostri lettori. Sono stati evidenziati i punti di vista del magistrato, delle forze dell’ordine e dell’avvocato. Il Dott. Ennio Fiocco, giudice presso il Tribunale di Barcellona P.G. in premessa ha chiesto scusa a queste donne, a questi ‘orfani speciali’, sottolineando come spesso un magistrato possa esclusivamente applicare norme che già esistono, tocca al legislatore fare la propria parte. A seguire hanno relazionato il Dott. Antonio Rugolo, Vicequestore del Commissariato di Polizia di Barcellona P.G. che ha parlato di una ‘stanza asettica’ nella quale ci si può confidare in tutta libertà ed il Dott. Lorenzo Galizia, Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Barcellona P.G. si è invece soffermato sul fatto che le recenti riforme ed il cosiddetto ‘Codice Rosso’ hanno permesso di fare passi avanti, oggi ad esempio si è passati da 6 a 12 mesi di tempo in cui è possibile denunciare. Ha poi chiuso l’Avv. Maria Rita Ielasi, presidente Messina e Sicilia nord orientale dell’associazione ‘Cammino’, legale che quotidianamente si trova a dover interagire con magistrati e forze di polizia nell’ottica di un perseguimento dei migliori risultati possibili sia nei confronti delle donne violate che in quelli degli uomini maltrattanti.

Brillante moderatore di tutto l’incontro il Dott. Massimo Sole, fratello di Giammatteo, vittima innocente di mafia, ucciso a Carini (PA) il 22 marzo 1995, persona di grande sensibilità che ha via via commentato sinteticamente i vari interventi. Assente per motivi di salute Sara Favarò, scrittrice e artista poliedrica palermitana, della quale è stato letto un saluto ed un suo testo sulla violenza di genere.

Abbiamo aperto parlando di giornata di sole e chiudiamo proprio con la voce rotta dall’emozione dello stesso moderatore Massimo Sole che è rimasto totalmente spiazzato dal messaggio finale che ha dato Valeria Di Brisco, giovanissima attrice, cantante, regista, ma soprattutto ‘grande donna’, che nei suoi ringraziamenti ha citato Julio Cortàzar, che dedicò ad una sua amata una frase effettivamente da brividi: “Ti svelo con delicatezza di cicatrice”. La Di Brisco, con voce tremante, rotta dall’emozione, ha parlato e ringraziato in prima persona, da donna vittima di violenza psicologica, e ciò le fa veramente onore. Una degna chiusura di un convegno che verrà ricordato non come una mera carrellata di interventi asettici bensì col ruolo preminente dei cuori pulsanti di chi la violenza di genere l’ha vissuta sulla propria pelle. Ciò resterà comunque impresso in modo incisivo in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di partecipare, le giovani generazioni in particolare.

(Foto di Angelica Milicia).