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Il Villino Liberty di Barcellona Pozzo di Gotto non è mai stato così pieno di persone nello stesso momento. Forse neanche la Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus, che ha organizzato la mostra-studio per ricordare la pittrice messicana Frida Kahlo, si aspettava questo grande successo. 

Al taglio del nastro, avvenuto ieri 7 settembre 2018, c’erano la coordinatrice Lucia Crisafulli, un’operatrice all’ascolto e all’accoglienza – che ha effettuato numerosi studi su Frida Kahlo – e l’Assessore Avv. Ilenia Torre. Proprio quest’ultima ha sottolineato l’operato instancabile del Centro Antiviolenza (CAV) di Barcellona Pozzo di Gotto e la reale qualità degli eventi organizzati per la comunità barcellonese e non solo.

Il CAV “Frida Onlus” ha ringraziato per il supporto non solo il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e il personale del Villino, ma anche Chayn Italia. Alla manifestazione erano presenti anche alcune istituzioni e associazioni, tra cui ricordiamo l’Università della Terza Età con Tanina Caliri, la FIDAPA sez. di Barcellona con Ilaria Cammaroto, la FIDAPA sez. di Messina con Annamaria Tarantino, l’Arci “Senza Confini” di Furnari con Alessia Calabrò e Soroptimist International Spadafora Gallo Niceto con Maria Luisa Pino. Il pubblico non era solo barcellonese, poiché erano presenti persone anche di Messina, Taormina e Catania.

Dopo i saluti, si è approfondito il tema centrale della mostra-studio: la straordinaria, seppur breve, vita di Frida Kahlo. Finalmente è stata detta una grande verità sulla pittrice messicana: è tempo di spogliarla da ogni etichetta e di consegnarla a se stessa e a quello che ha rappresentato senza letture forzate. Da qui parte la scelta del CAV di organizzare una mostra per raccontare di lei e del corpo a corpo che ha fatto con se stessa anche negli anni della malattia (adoperando il corpo come strumento di auto-analisi, appunto): la possibilità che ogni giorno, attraverso l’accoglienza, l’ascolto, il supporto legale e psicologico offerti gratuitamente alle donne che subiscono violenza maschile e violenza di genere, si riconosca alle stesse donne il diritto alla felicità e alla libertà di scegliere senza condizionamenti. In fondo, Frida Kahlo ha fatto proprio questo, nonostante le difficoltà: ha amato tanti uomini e tante donne, ha esposto i suoi quadri anche nei “luoghi degli uomini”, ha adoperato le proprie opere come “autoritratto letterario”, un diario artistico attraverso il quale ha raccontato di sé. Durante l’intervento, si è dato spazio anche alla scelta degli elementi nei suoi quadri, al diario chiuso in teca fino al 1993, all’espressività, a volte anche teatrale, di Frida Kahlo. Le sue passioni e le sue tormentate storie d’amore, il suo legame con il Messico e con l’arte, l’hanno resa un’artista indimenticabile. Particolarmente toccante la lettura di una lettera di Frida Kahlo a cura della poetessa Maria Sottile, tra l’altro impiegata comunale e operante nei locali del Villino Liberty.

Inoltre, il Centro Antiviolenza di Frida Kahlo ha accolto anche la richiesta della prof.ssa Rosetta Lo Vano di ospitare alcune tele fatte dai corsisti della LUTE di Milazzo.

Prima del termine dell’incontro, Frida Onlus ha voluto sottolineare che l’allestimento, la cura, la scelta dei dettagli sono stati interamente gestiti da tutte le Socie e le Operatrici all’ascolto e all’accoglienza, con il supporto dell’artista e fotografo Santino Crisafulli, che spesso lavorano dietro le quinte in silenzio ma che hanno permesso tutto questo.

La verità è che questa manifestazione, certamente di natura culturale, è una delle tante attività del CAV barcellonese. La principale azione, 365 giorni l’anno, è quella dell’accoglienza e del supporto a tutte coloro che subiscono violenza di genere e hanno il diritto di non restare sole. Infatti, il CAV è aperto dalle 8,00 alle 20,30 tutti i giorni, mentre la reperibilità telefonica è h24.

La mostra, il cui ingresso è gratuito, sarà aperta ai visitatori fino al 19 settembre, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:30 alle 19:00.