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Nei giorni scorsi l’Istituto Comprensivo ‘D’Alcontres’ di Barcellona Pozzo di Gotto, guidato dalla Dirigente Prof.ssa Patrizia Italia, ha partecipato ad un webinar nel quale è stata intervistata dagli studenti di tante scuole d’Italia la sopravvissuta alla Shoah Tatiana Bucci. E proprio un alunno della 2A del plesso di Merì appartenente al Comprensivo, Riccardo Bongiovanni, ha posto alcune domande. Lo stesso ha realizzato una relazione su questa importante tematica che pubblichiamo integralmente.

“Il 27 gennaio si celebra la giornata della memoria per ricordare lo sterminio di massa avvenuto nel periodo nazi-fascista nei campi di concentramento. Questo giorno ci ricorda la gravità di quello che è successo e ci fa riflettere affinché qualcosa del genere non succeda mai più. In tutta Italia si svolgono manifestazioni e nelle scuole si sviluppano progetti che hanno come fine la sensibilizzazione su  tematiche delicate come quella del razzismo. Anche il Presidente della Repubblica ricorda la Giornata della Memoria invitando i sopravvissuti a testimoniare l’orrore che hanno vissuto. È molto commovente assistere a queste testimonianze in quanto nei loro racconti riviviamo l’odio e la crudeltà che hanno dovuto sopportare.

Nei campi di concentramento ci sono stati milioni di morti: ebrei, disabili, omosessuali e purtroppo anche tantissimi bambini. Alcuni dei sopravvissuti come Liliana Segre, Sami Modiano e le due sorelle Bucci, quando ricorre l’anniversario della Shoah, cercano di coinvolgere le persone e soprattutto i ragazzi per far capire a tutti cosa è successo e per non dimenticare.

Il 3 febbraio 2021, grazie all’iniziativa della nostra Preside, Prof.ssa Patrizia Italia, della Referente Legalità, Prof.ssa Michela Di Dio, e della “Fondazione Museo della Shoah” di Roma, ci è stata data la possibilità di interagire e fare delle domande  alla signora Tatiana Bucci. Tutte le classi si sono collegate su youtube e alcuni rappresentanti, compreso io, Riccardo Bongiovanni della 2° A, hanno ricevuto il link per avere la possibilità di formulare personalmente le domande.

Mi sono sentito molto emozionato ma allo stesso tempo orgoglioso quando sono stato scelto. All’inizio Tatiana Bucci ha parlato dei giorni vissuti nel campo di Birkenau e delle crudeltà avvenute; successivamente abbiamo cominciato a fare alcune domande. Appena è arrivato il mio turno mi sono reso conto di essere  molto teso. La prima domanda, che avevo concordato con la mia classe, è stata “Cosa ricorda del momento della sua liberazione?”, lei ha risposto dicendo che non l’aveva vissuta esattamente come una liberazione poiché era stata sempre libera di girare per la parte di campo in cui era prigioniera. La seconda domanda è stata “Cosa ricorda di Mengele?”,  lei ha risposto di non averlo mai conosciuto se non attraverso le foto viste anni dopo la sua liberazione. Ha anche aggiunto che per lei un dottore non può essere definito tale se ha compiuto certe atrocità (motivo per cui veniva definito “Angelo Della Morte”).

Alla fine del collegamento, quando sono ritornato dai miei compagni, abbiamo riflettuto su quello che Tatiana Bucci aveva dovuto sopportare. Siamo arrivati ad una conclusione: purtroppo i sopravvissuti, prima o poi, ci dovranno lasciare, quindi tocca a noi impegnarci per tramandare alle generazioni future tutto quello che abbiamo appreso da queste testimonianze in modo che si possa far conoscere la verità e si possa evitare che orrori del genere in futuro si ripresentino.”

Riccardo Bongiovanni, 2 A  Merì.