Condividi:

Nel pomeriggio di Sabato 27 novembre 2021 il Prof. Francesco Lanzellotti ha presentato presso la Chiesa di Gesù e Maria sita nel cuore di Pozzo di Gotto, il suo recente libro dedico alla Chiesa del Carmine ed intitolato “O bedda di lu Carminu Maria” (Giambra Editore).

Il testo è un viaggio affascinante nel tempo e nella storia nel quale sono illustrate le principali tappe e gli aspetti peculiari della chiesa e del convento del Carmine, presenti a Barcellona Pozzo di Gotto dalla seconda metà del Cinquecento. Un libro storico, che scrive una pagina nuova, finora sconosciuta, nella storia della nostra città.

Alla presentazione, organizzata dall’Associazione Culturale ‘Genius Loci’ e dalla Confraternita di Sant’Eusenzio hanno portato i loro saluti Padre Santino Colosi, Arciprete Santa Maria Assunta, fra Egidio Palumbo dei Carmelitani, l’Assessore alla Cultura Avv. Viviana Dottore, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale e Walter Rizzo, Presidente della Confraternita di Sant’Eusenzio, che ha ricordato le splendide feste patronali degli Anni Settanta.

Quindi l’Arch. Marcello Crinò, esperto di storia cittadina e tra i soci fondatori della Genius Loci, già Presidente della Corda Fratres ha  relazionato sul libro, sulla sua struttura e sulla sua finalità di opera scritta essenzialmente per le nuove generazioni di barcellonesi. Ha svolto brillantemente il ruolo di moderatore, ed ha posto le domande all’autore, il Presidente della ‘Genius Loci’ Bernardo Dell’Aglio.

Il Prof. Lanzellotti ha fatto definitivamente chiarezza sulla nascita del santuario del Carmine, la chiesa più antica di Barcellona Pozzo di Gotto. Il culto della beata Vergine del Carmine è nato in città nell’antica chiesetta di S. Andrea, ubicata nel Serro del Carmine, 300 metri più in su rispetto alla sede dell’attuale Santuario. Ne è stato fondatore fra Matteo de Anastasio, carmelitano, personaggio storico di assoluto valore (un dimenticato della storia), soprattutto perché il convento di Pozzo di Gotto risulta oggi l’ultimo  rimasto operante in provincia di Messina, dopo la chiusura del bel convento di Milazzo e di quello storico di Messina, il primo ad essere fondato intorno al 1235 in Europa dai Carmelitani.

L’arco temporale della fondazione va dal 1579, primo atto notarile, fino alla concessione definitiva del 1583, avvenuta dopo l’approvazione del Papa Gregorio XIII. Nel libro figurano, tra l’altro, numerose emblematiche ed inedite testimonianze fotografiche; la più importante è quella scelta come copertina: spiccano i due campanili del santuario, crollati in seguito al terremoto del 1908 e mai più riedificati; dalla ricostruzione del 1915 ne figura uno soltanto. Altra grossa novità messa in risalto dall’autore: documenti alla mano, si dimostra che patrono di Pozzo di Gotto non è San Vito, come finora comunemente risaputo, bensì la Madonna del Carmine, che è stata dichiarata patrona principale della libera realis civitas Putei de Gotho nel 1695 dalla Congregazione dei Sacri Riti di Roma.

Una presentazione veramente interessante, un libro sicuramente da avere, per chi ama la storia e le tradizioni religiose e non, della nostra città. I complimenti al Prof. Francesco Lanzellotti che con quella certosina accuratezza che possiede lo storico ma anche il giornalista, ha portato alla luce un pezzo importante delle nostre origini.

(Foto tratte dalla Pagina Ufficiale Facebook “Associazione Genius Loci”)