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Il 25 giugno 2020 si è concluso a Barcellona Pozzo di Gotto il Progetto 10.2.2A-FSEPONSI-2019-222 PON “Crescere” , modulo “Il suono della lingua”, riguardante l’inclusione degli studenti stranieri. Una straordinaria esperienza professionale e di vita, con modalità a distanza, sotto la guida della Dirigente Scolastica, dott.ssa Carmela Pino, dell’esperto prof.ssa Laura Lemmo Gallo, e con la preziosa collaborazione delle docenti-tutor Maria Ausilia Gregorio ed  Evelina Mazzeo.

Il progetto, che ha coinvolto gli alunni non italofoni della Scuola Primaria Capuana e della Scuola Secondaria di Primo Grado Verga, è stato svolto in due fasi. Nella prima fase, che ha preceduto il lockdown, il percorso di insegnamento è stato imbastito in modo graduale, dal livello A0 al livello A2, modellato sui bisogni degli alunni e strutturato sulla base di testi e materiali desunti dall’esperienza quotidiana, privilegiando i bisogni d’uso e comunicativi della lingua. L’approccio metodologico è stato ludico, perciò sono state proposte agli alunni le situazioni quotidiane del gioco e dell’operatività, invitandoli a comprendere comandi, a prendere la parola in semplici conversazioni, a partecipare a giochi di gruppo e alla costruzione di cartelloni di sintesi. Sono stati favoriti l’interazione e lo scambio anche grazie al contributo dell’arch. Andrea Cristelli, che ha guidato il gruppo in una visita del centro storico della città di Barcellona P. G.

Nella seconda fase di svolgimento del progetto, che ha seguito il lockdown, nel mese di giugno, al termine delle attività didattiche, tramite piattaforma Cisco, sono state espletate le ultime lezioni in modo laboratoriale. L’apprendimento dell’italiano orale non è stato più riferito alla sola dimensione quotidiana e all’interazione di base, ma anche alla lingua per narrare, esprimere stati d’animo, riferire esperienze personali attraverso l’uso del linguaggio non solo verbale ma anche grafico-pittorico, musicale e teatrale dove il gruppo di riferimento è divenuta l’intera classe. Nei laboratori di sostegno linguistico si è svolto il compito più difficile che è quello di rendere gli alunni capaci di appropriarsi della lingua dello studio. I testi sono stati facilitati con l’aiuto del vocabolario visuale e la traduzione e la pronuncia delle parole più difficili nella lingua madre dei bambini. Si è puntato soprattutto alla comprensione globale del testo, all’individuazione delle sequenze fondamentali di ogni racconto, corredate da un disegno per ciascuna sequenza eseguito dagli alunni e, infine, sono state messe in luce le caratteristiche specifiche. Su questi obiettivi e sull’arricchimento lessicale sono stati costruiti gli esercizi. Si è operato, inoltre, secondo i seguenti criteri: costruzione di frasi brevi; spiegazione di parole che non rientrano nel vocabolario di base; costruzione della frase secondo la successione soggetto-predicato-complemento; resa esplicita dei soggetti; uso limitato di pronomi e sinonimi; preferenza per l’uso di frasi coordinate.

Fin dal primo incontro, i discenti sono stati sollecitati al confronto tra la loro cultura e la nostra, con la proposta di attività stimolanti e piacevoli, in un clima di serenità e di rispetto reciproco. I piccoli allievi hanno mostrato interesse e curiosità per gli argomenti trattati, le attività e le esercitazioni proposte. Nella Galleria Leonardo dello stesso I. C. Capuana, in modalità virtuale su Facebook https://www.facebook.com/leonardo.capuana.75 gestita dalla prof.ssa di Arte Angela Saja, sono state pubblicate alcune attività grafiche, realizzate dagli alunni del Pon ‘Crescere’, durante la fase di didattica a distanza.

Chiudiamo in bellezza, con una riflessione che ha rappresentato le fondamenta sulle quali è stato costruito questo PON importantissimo sia dal punto di vista didattico-educativo che da quello sociale.

Con la valigia piena di sogni
“I bambini sono stelline che viaggiano nel cielo e, dall’alto, vedono il mondo senza confini e barriere. Giunti alla meta, portano con sé una valigia piena di sogni e ambizioni, ma anche di timori. E’ importante che i docenti li accompagnino a comprendere che la paura nega la straordinaria esperienza di conoscersi meglio e volersi bene. Sin d’ora essi devono capire quanto sia necessario scoprire la cultura del luogo di accoglienza e mostrare la propria, senza giudicare, ma con rispetto reciproco. Solo in questo modo la permanenza in un Paese straniero potrà essere vissuta come un’avventura costruttiva e gratificante. E la conoscenza della nuova lingua diventa una conquista necessaria e imprescindibile perché permette la comunicazione, il confronto, l’inclusione e l’apprendimento, a patto di non dimenticare la lingua madre e le proprie radici culturali.”