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Ci ha lasciati Nedo Fiano, uno degli ultimi testimoni dell’orrore della Shoah. Dopo avere vissuto sulla propria pelle la vergogna delle leggi razziali, giovanissimo, appena diciottenne, Nedo Fiano venne deportato nei lager nazisti insieme con i suoi familiari.
Da Auschwitz e Buchenwald Nedo tornò solo: tutta la sua famiglia fu sterminata.
Uomo mite e pacato, ma dotato di una forza interiore infinita, Nedo Fiano non si arrese alla tragedia, ricostruì con determinazione la sua vita, negli affetti e nel lavoro, e la dedicò ad un appassionato ed infaticabile impegno civile di testimonianza, con i libri che ha scritto e che lascia come eredità morale e quindi incontrando i giovani in ogni parte d’Italia, rinnovando in ciascuna occasione il dolore della sua esperienza di deportato, per trasmettere alle nuove generazioni la memoria dell’Olocausto e la ripulsa di una delle pagine più buie della storia che il genere umano abbia conosciuto.
Da Palazzo Longano arriva il commosso ricordo e l’omaggio a Fiano: “Cittadino onorario di Barcellona Pozzo di Gotto dal 1999, è stato padrino dell’intitolazione della Villa comunale alla memoria di Primo Levi, testimone anch’egli dell’Olocausto, e in quell’occasione disvelò la targa lapidea che accoglie i visitatori con i versi, tanto tristi quanto potenti, di “Se questo è un uomo”, il capolavoro di Primo Levi.
Nedo Fiano è stato “un uomo”, un grande uomo e un grande italiano, e alla sua memoria il Sindaco e la Giunta Municipale rendono omaggio a nome di tutta la comunità di Barcellona Pozzo di Gotto, rivolgendo ai familiari i profondi sentimenti di partecipe cordoglio della Città.
La bandiera nazionale del Palazzo Municipale è listata a lutto”.