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Riceviamo in redazione e pubblichiamo integralmente una nota del sindaco Avv. Pinuccio Calabrò in relazione alla presunta perdita dei finanziamenti della nuova programmazione nella quale il primo cittadino fa chiarezza smentendo le notizie di stampa dei giorni scorsi.

In riferimento ai numerosi interventi che negli ultimi giorni si sono succeduti sulla stampa circa una presunta responsabilità di questa Amministrazione per l’altrettanto presunta perdita dei finanziamenti della nuova programmazione è senza dubbio necessario fornire un chiarimento.

Si accusa di incompetenza e superficialità questa Amministrazione; si lanciano accuse che in realtà non hanno nessun fondamento, né tecnico né politico, ma dimostrano invece la faziosità di chi le ha rivolte e la sua sconoscenza della materia.
Di seguito i fatti.

Una delle principali indicazioni della Commissione Europea per il ciclo di programmazione 2021-2027 è l’invito a concentrare gli interventi su “Aree Urbane Funzionali” (FUA).
Ebbene, per la definizione e delimitazione delle “Aree Urbane Funzionali”, la Regione Siciliana, per il tramite degli uffici del Dipartimento della Programmazione, ha individuato puntuali parametri oggettivi, derivanti da studi OCSE/ONU ripresi da Eurostat.
Tali parametri prendono in considerazione diverse variabili, che possono essere di seguito schematizzate:
Individuazione degli Urban Centres (HDC – High Density Cluster) e delle Cities

Il primo step della procedura è consistito nel delimitare, nell’ambito del tessuto territoriale, cosa possa essere considerato “fisicamente” urbano. La base sulla quale si è operata l’individuazione di questi aggregati morfologici è una mappatura a griglia regolare che disegna sul territorio celle di 1 kmq, per ciascuna delle quali è determinata la popolazione residente alla data del censimento 2011.
Attraverso l’applicazione di una procedura di analisi spaziale si individuano aggregati contigui di celle con densità di almeno 1.500 abitanti per kmq.
Solo gli aggregati che complessivamente raggiungono i 50.000 residenti (HDC – High Density Cluster) sono assunti come “Urban Centre” (definizione Eurostat). La procedura proposta ha precisato, quindi, l’individuazione di uno o più Comuni ricadenti in ciascun HDC in qualità di “tessere amministrative di base” della City.

Successivamente si identifica la Commuting Zone (Zona di Pendolarismo) di ciascuna City, rappresentata dall’insieme di comuni contigui che hanno almeno il 15% dei loro impiegati/residenti che lavorano in una specifica City.
Infine, si identifica l’Area Urbana Funzionale (FUA) quale aggregazione di ciascuna City più la sua Commuting Zone.
Per spiegare le cose in modo tale che comprendano anche i profani della materia – e i Capigruppo consiliari del PD e del Movimento Città Aperta – possiamo dire che se in un’area di 1 kmq non si raggiunge una densità di popolazione di 1.500 abitanti/kmq e se un insieme di aree contigue che presentano questa densità non raggiunge la soglia di 50.000 residenti – cui si aggiunge il fattore pendolarismo – non si configura un’Area Urbana.
Per ciascuna area territoriale i dati, logicamente, sono quelli che risultano dalle banche dati ufficiali dell’Istat, dati, dunque, che nessun Sindaco, Deputato di riferimento o Esperto, può o poteva modificare!

L’area territoriale che comprende Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo non soddisfa (purtroppo) questi requisiti!
Medesima logica (ossia dati oggettivi e non modificabili da alcuno) è utilizzata dalla Programmazione Regionale per definire le aree in peculiare ritardo di sviluppo (APRS).
Di queste aree, quattro – ovvero le APRS di Corleone, Troina, Bronte e Mussomeli – sono state inserite eleggibili come Aree Interne per la SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne) 2021-2027, mentre cinque – ossia le APRS di Santa Teresa Riva, Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, Canicattì e Augusta – “rappresentano aree a fabbisogno diffuso per le quali i criteri di eleggibilità per la SNAI 2021-2027 risultano meno pregnanti tra le APRS pur mostrando valori coerenti con essa”.
Esattamente come già evidenziato in uno degli articoli di giornale in riferimento, che riporta testualmente i contenuti del documento di programmazione regionale.

Ma allora è lecito chiedersi come mai coloro i quali si sono esercitati in questi giorni nelle grida sulla proclamata incompetenza dell’Amministrazione emesse a mezzo stampa – e che evidentemente hanno avuto modo di leggere le linee programmatiche della Regione (la stessa immagine riportata nell’articolo si trova a pag. 426 delle stesse linee guida) – abbiano trascurato di riferire i fatti sopra enunciati, fondamentali per comprendere appieno la vicenda?

Forse erano troppe le pagine da leggere? O forse l’incompetenza non è di questa Amministrazione?
Non è che sono loro – i Soloni dei proclami a mezzo stampa – a non avere piena padronanza e consapevolezza dei termini puntuali della questione?
E confermo – pur non potendo cambiare i parametri Istat, e dunque non potendo Barcellona Pozzo di Gotto rientrare tra le FUA – che le APRS (tra le quali anche quella di Barcellona Pozzo di Gotto) avranno comunque a disposizione delle risorse, che dunque, per quel che ci riguarda, saranno oggetto di programmazione e richiesta da parte di Barcellona Pozzo di Gotto insieme agli altri Comuni della stessa APRS.

Infine, per prevenire qualche richiesta che qualcuno potrebbe temerariamente avanzare, è bene precisare che quelle sin qui pubblicate sono ancora le linee programmatiche dell’intervento e che per poter iniziare ad operare a livello locale occorre che siano pubblicate le linee operative del Programma regionale Fesr Sicilia.

IL SINDACO Avv. Pinuccio Calabrò