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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il commosso ricordo della Signora Dora del Bar Saint Honorè da parte del Prof. Paolo Pirri, cugino della scomparsa. Penna sopraffina, il Pirri ci offre in esclusiva “la sua Dora”, uno spaccato di grande umanità e tenerezza, una Donna con la D maiuscola che a quest’ora sarà già in Paradiso.

IN MEMORIA DELLA MIA CARA CUGINA DORA.

Ha sempre sofferto in silenzio e, sempre con il sorriso dipinto sul volto, incoraggiava tutti!

Mai vista, in tutta la mia vita un’espressione come la sua: sorrideva sempre, in modo pacato ed educato, e non esternava mai il suo dolore, né fisico né spirituale.

Soffriva, eccome se soffriva, ma lo faceva in silenzio, fra sè e sè, celando a chi le stava vicino quello che realmente sentiva.

Non era una scelta deliberata, era il suo modo di essere e non lo faceva certo per dimostrare a tutti quanto era forte! Anche quando il dolore le torturava persino l’anima, lei riusciva a dimostrare il contrario, con quel suo spontaneo, personale sorriso.

Quante volte, alla domanda “Cos’hai?”, aveva risposto “Niente, va tutto bene!“, nascondendo quel qualcosa che la lacerava dal di dentro.

Da quando ha perso il suo grande e unico amore in quel tragico incidente stradale, ha dovuto sopportare di tutto, come se fosse stata una scelta di Dio fare di lei un esempio di sofferenza sulla Terra.

È toccato a me e a mia zia Angela, allora, portarle la triste, incredibile, dolorosissima notizia e questo mi ha segnato in modo indelebile: mi ha fatto conoscere, il sincero, terribile dolore di chi perde il suo vero amore. Rimasta sola con quattro figli dopo la perdita del suo unico amore, ha dovuto elaborare altri lutti ed infine sono sopraggiunti i suoi problemi di salute: dolori fisici, malattie, interventi chirurgici. Affrontava questi dolori con una forza indescrivibile, con coraggio e determinazione li celava a chi le stava intorno per evitar loro di soffrire.

Non mostrava vulnerabilità, nonostante il peregrinare nei vari ospedali: periodicamente cadeva e risorgeva con la grande forza di volontà di chi deve aiutare la famiglia, i figli, l’azienda.

Soffrire in silenzio era una sua peculiarità e i figli capivano tutto. Tanti viaggi a Milano, a lungo andare, logorano anche i più forti, l’ottimismo e la sicurezza cominciavano a traballare, ma lei continuava, non cadde mai in depressione, anzi, sorrideva e accettava il suo stato con una forza mai vista.

Non si estraniava dalla realtà e neanche la sottovalutava, sapeva che è importante reagire al dolore prima che cancelli ogni tipo di volontà personale: non è facile e nessuno dice che lo sia, ma è fondamentale amarsi per evitare di spezzarsi, e lei l’ha saputo fare.

Non ha mai chiesto aiuto ad uno psicologo per essere tirata fuori da quel tunnel di dolore, semplicemente non ne parlava con nessuno, anzi, distribuiva coraggio a tutti con i suoi sorrisi, con il suo innato ottimismo e con la sua personale forza di volontà, guidata dall’amore profondo che nutriva per i suoi figli.

Il dolore silenzioso, quello che stringe il cuore e lo stomaco e che ci fa provare ansie e paure, lei l’ha affrontato e si è lasciata segnare, ma non cambiare nel profondo.

A lei bastava un lumino di speranza per mantenere viva la sua voglia di vivere e di ridere e, quando decideva di non voler più soffrire in silenzio, apriva il vaso della felicità: ricordava i bei momenti della sua e della nostra vita. Quando il buio si infittiva dentro, lei lo apriva e leggeva le cose felici che ci erano accadute, per ritrovare un minimo di luce che l’aiutasse ad uscire dal quel tunnel che la voleva inghiottire per sempre.

Soffrendo in silenzio, si ricopriva di un’armatura impenetrabile, proprio per evitare che qualcuno potesse vederle dentro, ma questa non era una forma di autolesionismo: semplicemente non cercava aiuto per non far soffrire gli altri e affrontava con forza e tenacia la strada in salita perché sapeva che dalla vetta la vista è migliore.

Ricordo che mi diceva sempre: “Non chiedo altro che trascorrere i miei ultimi giorni con le persone che amo”.

Ciao Dora… qui finisce la tua vita terrena ma son sicuro che continuerai un’altra vita più serena e più felice, nel regno dei cieli, accanto a tuo marito Salvatore, a tuo cugino Nicola e a tutti coloro che ti hanno amata.
Grazie per gli esempi di vita che ci hai lasciato. Porteremo sempre nel nostro cuore il tuo sorriso come un dolcissimo ricordo.