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Nella mattinata di oggi, lunedì 15 novembre 2021, alle ore 12:00 in punto è stata inaugurata a Barcellona Pozzo di Gotto nella Scuola Secondaria di Primo Grado G. Verga, appartenente all’Istituto Comprensivo “Capuana”, “La Scala della Gentilezza”, alla presenza dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Viviana Dottore. Nel corso della cerimonia gli alunni della classe III A hanno presentato i laboratori svolti durante le 30 ore del progetto. Al termine, i ragazzi hanno ringraziato la Dirigente Scolastica donandole un collage realizzato con frasi, parole e immagini gentili e hanno omaggiato tutti i convenuti con i segnalibro della gentilezza. 

La scala della Scuola Secondaria di Primo Grado G. Verga indossa i colori dell’arcobaleno e si cinge di parole e frasi gentili, grazie alla somma di azioni sinergiche condivise tra il Progetto Pon “Diverso da chi?” Modulo “Diversità culturale” e la Galleria Leonardo, polo artistico culturale dell’Istituto Capuana. L’idea è nata nell’ambito del suddetto Pon sull’intercultura e i diritti umani a cui hanno preso parte alcuni alunni della classe III A, guidati dalla docente esperta prof.ssa Laura Lemmo Gallo e dalla docente tutor prof.ssa Angela Mazzeo. La Dirigente scolastica, dott.ssa Carmela Pino, ha accolto l’iniziativa con entusiasmo, rendendo così gli studenti veri protagonisti della scuola. La prof.ssa Angela Saja, docente di arte e immagine, si è occupata della progettazione grafico-artistica. La prof.ssa Paola Floramo ha aiutato gli alunni a tradurre in inglese alcune frasi e parole gentili.

Obiettivi multidisciplinari della nuova veste grafica sono quelli di contribuire alla crescita personale degli alunni presenti e futuri attraverso la promozione di atti di gentilezza come pratica quotidiana diffusa e consolidata: infatti, piccoli gesti come un sorriso o un saluto non solo possono concorrere in modo significativo al benessere di noi stessi e degli altri, ma rappresentano una potente arma nella lotta alla discriminazione. Conoscere il messaggio della celebre fotografia d’Arte Ragazza afgana, scattata dal fotografo Steve McCurry nel 1984 e pubblicata sulla copertina della rivista National Geographic Magazine nel numero di giugno 1985. Immagine divenuta simbolo dei conflitti afgani negli Anni Ottanta e successivamente dei vari conflitti nel mondo, definita anche La “Monna Lisa della guerra in Afganistan”. Conoscere la Street Art di Eduardo Kobra, uno “street artist soldier”, come si autodefinisce; che spesso fa denuncia sociale su temi come la guerra e la questione climatica. Nel rappresentare in un caleidoscopico murales Ragazza afgana, messaggio di solidarietà con i rifugiati, lo street artist Kobra si è così pronunciato: “Ogni volta che le libertà vengono tolte, l’umanità diventa più piccola. Il dolore di un paese è anche il dolore dell’intero pianeta”.

Il Progetto 10.1.1A-FSEPON-SI-2019-325 “Diverso da chi?” Modulo “Diversità culturale” (intercultura e diritti umani) ha avuto come obiettivi principali: aiutare gli studenti a superare gli stereotipi e i pregiudizi più comuni; scoprire che il “diverso” si può comprendere solo con la conoscenza e, soprattutto, con l’incontro diretto di persone che raccontano la propria esperienza quotidiana e testimoniare; conoscere l’identità propria e altrui; favorire la convivenza di culture diverse, fatta di rispetto, curiosità, condivisione di valori e di obiettivi per la costruzione di una società più ricca e più aperta. L’approccio di tipo laboratoriale ha permesso di valorizzare le differenze degli alunni partecipanti facendole diventare risorse.

Partner esterni che con grande professionalità si sono resi disponibili:
Omar Caccamo, responsabile del Centro di accoglienza SAI di Rodì Milici
Concetta Catalfamo, interprete di lingua francese SAI Rodì Milici
Flore, migrante richiedente asilo del SAI Rodì Milici, che da pochi giorni ha ottenuto la protezione internazionale della durata di 5 anni
Emira Ben Mustapha, insegnante di lingua francese e testimone di religione musulmana
Cosmin Melinte, ex alunno
Giulia Carmen Fasolo, operatrice all’ascolto e all’accoglienza del Centro antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus di Barcellona
Alessandro Bucca e Chiara Sofia, scuola di danza dsp Sicilia di Terme Vigliatore
Santino Tornesi, responsabile dell’ufficio migrantes della Curia di Messina

Risorse interne alla scuola:
Le prof.sse Angela Saja, Domenica Livoti, Maria Rossello, Paola Floramo, Domenica Saja

Chiudiamo con le testimonianze di alcuni alunni che raccontano i vari Laboratori realizzati.

Giulia: Nell’ambito del Laboratorio grafico-linguistico sulla parola gentilezza, è nata l’idea della Scala della gentilezza. Abbiamo lavorato a piccoli gruppi e inventato le frasi che sono state installate sugli scalini della scala interna della nostra scuola.  Abbiamo anche drammatizzato e registrato alcune scenette con esempi di atti gentili. Infine, abbiamo realizzato i segnalibro della gentilezza, che distribuiremo come omaggio agli invitati presenti oggi all’inaugurazione, e un collage con immagini, parole e frasi sulla gentilezza, che tra poco consegneremo alla nostra Dirigente, in segno di gratitudine, per averci ha dato l’opportunità di realizzare La scala della gentilezza.
Laura: Un altro laboratorio interessante è stato quello del Teatrino giapponese Kamishibai, in cui abbiamo realizzato il copione, le scenografie, i personaggi di carta e la drammatizzazione del testo ‘Giufà e la statua’, che racconta una delle avventure di Giufà, personaggio-ponte, conosciuto in tutta l’area mediterranea. Nello stesso pomeriggio abbiamo anche visitato il Teatro dei salesiani.
Luigi: Per noi è stato bellissimo partecipare al Laboratorio di danze popolari tratte dal repertorio internazionale, a cura dell’Associazione/Società Sportiva Dilettantistica DSP Sicilia, che ha sede operativa a Terme Vigliatore. Grazie ad Alessandro Bucca e a Chiara Sofia abbiamo imparato in 4 ore due balli latino-americani, il merengue e il reggaeton e, per questo, siamo orgogliosi dei risultati raggiunti.
Asia: Molto interessante è stato l’incontro con un testimone della religione musulmana, la prof.ssa Emira Ben Mustapha e la prof.ssa di Religione Domenica Livoti: era nostra intenzione fare una semplice intervista alle prof.sse e invece è venuto fuori un vero e proprio Dialogo interreligioso durante il quale abbiamo scoperto che la religione musulmana e quella cristiana, apparentemente diverse, in realtà hanno tanti aspetti in comune, che si possono comprendere solo con la conoscenza delle fonti, il Corano e la Bibbia, e con persone che vivono la propria fede nell’esperienza quotidiana. In quell’occasione abbiamo degustato alcune varietà di pane di vari Paesi del mondo: pane azzimo arabo/ebraico, pane di segale, pane di riso, pane con curcuma e cereali.
Fabio: Durante una delle lezioni, abbiamo avuto modo di ascoltare e realizzare il fumetto di un Racconto popolare rumeno “La figlia del vecchio e la figlia della vecchia”, narrato da Cosmin Melinte, ex alunno della nostra scuola.
Carmen: Di grande valore formativo è stato anche l’incontro con Giulia Carmen Fasolo, operatrice all’ascolto e all’accoglienza del Centro antiviolenza di Barcellona P.G., appartenente alla Rete Nazionale Antiviolenza “Frida Kahlo” Onlus. La dott.ssa Fasolo ci ha fatto conoscere le finalità, i compiti, le funzioni e l’organizzazione dei Centri appartenenti alla Rete Nazionale Antiviolenza; ci ha accompagnati nella riflessione sui pregiudizi più comuni basati sugli stereotipi di genere e su quanto sia importante la cultura della non violenza nei confronti delle donne.
Samuele: La prof.ssa Maria Rossello ci ha fatto ascoltare, comprendere e produrre un divertente brano musicale etnico congolese “Banaha”.
Giuseppe B.: Santino Tornesi, direttore dell’ufficio Migrantes della Curia di Messina, ci ha dimostrato che la CONOSCENZA dell’altro può aiutarci a superare i pregiudizi, a comprendere e a CAMBIARE MENTALITA’. In quell’occasione un ragazzo filippino di seconda generazione, Adrian, ci ha raccontato la sua esperienza di vita.
Erika: Anche le nostre famiglie sono state coinvolte in questo progetto, nella realizzazione di una piccola Pesca di beneficenza in classe, di cui gli introiti economici li abbiamo devoluti a favore dell’Unicef. Marco Abbiamo anche realizzato alcuni quadrati all’uncinetto con l’aiuto dei nostri genitori e anche dei nonni; quadrati che abbiamo inviato, insieme a racconti e poesie scritte da noi, alla Biblioteca di Lampedusa per la realizzazione di una coperta infinita, “La coperta di Yusuf”, simbolo del legame tra le storie delle singole persone.
Angelica: Un giorno è venuta a trovarci Flore, migrante richiedente asilo. Con grande gioia abbiamo appreso che da pochi giorni ha ricevuto la protezione internazionale della durata di 5anni. Flore ci ha raccontato la tragica ed emozionante storia della sua vita, accompagnata dalla dott.ssa Concetta Catalfamo, interprete di lingua francese del Centro di accoglienza SAI di Rodì Milici. La nostra compagna, Karol, si è immedesimata nella persona di Flore e ha raccontato in prima persona, usando l’immaginazione, la sua terribile esperienza. (Karol adesso leggerà il suo testo dal titolo “Io sono Flore, migrante richiedente asilo”.