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Nella mattinata di domenica scorsa, 21 Novembre 2021, ha avuto luogo presso i Giardini Oasi il convegno “Salvataggio del suolo e della costa dal dissesto idrogeologico” dedicato alle scottanti problematiche relative al nostro martoriato territorio, proprio in coincidenza con il 10° triste anniversario della terribile alluvione del 22 novembre 2011, che colpì duramente Barcellona Pozzo di Gotto ma anche Saponara ed in particolare la frazione Scarcelli.

Hanno organizzato la Pro Loco “Manganaro”, i club service Lions e Rotary, l’Accademia Musicale ‘Nino Pino Balotta’, il Comitato a tutela del Lungomare ed il Movimento ‘Città Aperta’, moderatore il Prof. Gino Trapani, Presidente Emerito della Pro Loco ‘Manganaro’ e sono intervenuti esperti del settore, amministratori del passato e di oggi, rappresentanti delle realtà associative della città. In premessa ha preso la parola Felice Mancuso che ha salutato l’attuale primo cittadino Pinuccio Calabrò, assente per motivi di salute, quindi ci si è addentrati nella tematica e lo stesso ha evidenziato come il disastro principale sia avvenuto perchè le campagne sono spopolate e non c’è piu nessuno che se ne occupi. A 10 anni di distanza non sono stati piantati alberi, gli incendi sono anche portatori di alluvioni perchè se si assumessero coloro che devono pulire il sottobosco nel giusto tempo ciò non succederebbe. Non ci sono finanziamenti e li assumono quando già il disastro è avvenuto. Molti che hanno avuto i disastri sperano nei ristori, ma state tranquilli che ‘passata la festa odo gli augelli far festa’. Finalmente è stato aperto il ponte di Calderà con gli show di De Luca apro si, apro no.

Gino Trapani ha quindi dato inizio ai lavori dicendo che Felice Mancuso è stato colui che ha fatto la richiesta al Comune per questo evento. Inoltre ha delineato tutte le professionalità dei relatori ed ha passato la parola ai vari relatori. In rappresentanza dell’Amministrazione comunale è intervenuto l’Assessore Roberto Molino, che ha così esordito: “Gli interventi tampone non servono a niente perchè risolvono il problema nell’immediato, ma poi il problema si ripropone. La normativa ci impedisce di agire e i comuni non hanno i soldi. Abbiamo pianificato e progettato quattro opere, spesso e volentieri usiamo i soldi della Comunità Europea e allora la Regione ci dice ‘voi dovete portarci i progetti cantierabili, perchè altrimenti non vi danno soldi’. Le amministrazioni devono decidere o interventi sulla manutenzione oppure investire in progettazione. Così non si va da nessuna parte. Noi ci siamo  insediati il 1 Ottobre e finalmente il ponte di Calderà lo abbiamo aperto, ciò ci sollieva, questo anche grazie prima di noi ha lavorato. Chi amministra ha il dovere di fare, di realizzare opere, di attuare. Diceva Candeloro Nania che è stato Sindaco per otto anni: “Barcellona è una città in perenne emergenza”.

A seguire è intervenuto l’Ing. Leonardo Santoro responsabile regionale progettazione, il quale ha salutato tutti i presenti affermando l’alluvione del 2011 si sia verificata perchè il fiume ha tracimato. “Nel 2020 avete rischiato un’altra alluvione, il mio primo atto come commissario della Protezione Civile, fu di svuotare l’alveo del torrente, ciò è stato fatto perchè era ad un metro e mezzo. Il nostro territorio è fragile perchè geologicamente giovane. Vi è anche l’erosione costiera. Bisogna fare periodicamente la manutenzione del fondo alveo. L’intera strada del litorale è un tratto che è stato strappato al mare, il problema è che la vita umana ci fa ragionare in termini brevi di 50/60 anni quindi non pensiamo a ciò che causerà oltre. Occorre un intervento che analizzi l’intero litorale. Ora dobbiamo prendere coscienza che abbiamo antropizzato il territorio. Quindi l’attività delle associazioni e dei club service deve servire da pungolo su questi problemi, in termini di vigilanza nei confronti dell’operato dell’Amministrazione Comunale.

Quindi ha preso la parola l’Avv. Rino Nania che ha ringraziato sia le associazioni che i club service per avere organizzato questo incontro.” In caso di calamità naturali bisogna agire immediatamente. Il riconoscimento di calamità naturale è avvenuto ad un anno dalla richiesta, quindi la tempestività viene a mancare. Bisogna programmare gli interventi e il tipo di risorse umane da usare, la fase dall’aggiudicazione dei lavori al momento dell’esecuzione dura in media un anno e mezzo, questo non è un tempo accettabile, non è ammissibile. C’è stato l’attenzione di tutti grazie all’On. Galluzzo e con Croce c’è una continua interlocuzione, ma dobbiamo sensibilizzare i cittadini  su questo problema. Cosa fare per rendere semplificata e rapida la procedura? Occorre procedere alla digitalizzazione a tutti i livelli. Bisogna sensibilizzare la scuola su tali problemi.”

Molto interessante l’intervento del pediatra Dott. Candeloro Nania, ex sindaco, che ha voluto pubblicamente ringraziare il compianto metereologo messinese Samuele Mussillo, recentemente scomparso, che la sera precedente l’alluvione aveva informato l’allora Presidente della Provincia: “La sera prima  mi chiamò Peppino Buzzanca di avvisare le istituzioni ‘chi dumani a Barcellona ci sunnu coppi i seggia”. Avvisato delle previsioni meteorologiche il Sindaco Nania convocò immediatamente il personale del Coc e del suo Gabinetto e fu evitata una strage. Per risolvere il problema bisognerebbe togliere la copertura del torrente, ma quanti sarebbero d’accordo? Non bisogna fare  interventi tamponi , ma se non si interviene a tamponare cosa può succedere. Qui si parla di milioni e milioni di euro, ma per fare una progettazione del genere ci vuole un milione di euro, ma il Comune non li ha. Allora chi fa le leggi dovrebbe capire e sapere quali sono i problemi di una città. Ci vorrebbe una legge che approvi un progetto sull’idea in maniera tale da snellire, altrimenti facciamo solo chiacchiere. Con l’Europa bisogna stabilire dei fondi specifici per questi problemi.

Giusy Triolo, Presidente del ‘Comitato per il Lungomare’, si è soffermata sull’azione territoriale come momento importante nel dialogo  istituzionale: “Noi come abitanti della costa capiamo che essa riceve tutte le sollecitazioni sia da monte che dalla fragilità dell’erosione. Ma i comuni interessati sono tanti e non solo  Barcellona, bisogna vedere cosa c’è a monte e quali operazioni debbano essere fatte. Volevo lanciare una proposta: fare rete, riuscire a interloquire con i vari soggetti. La nostra paura è che il disinteresse si trasformi in rancore e sfiducia e ciò crea un vizio di fondo sul non cercare soluzioni. Quindi  ritorno a quello che diceva Rino, che la sensibilità dev’essere affidata alle scuole.”

A seguire l’Arch. Santino Nastasi che ha ringraziato per l’invito ed ha sottolineato come vi siano delle novità rispetto all’anno scorso in quanto è stata approvata una legge in cui si parla d’invarianza idraulica, dev’essere ripristinata la permeabilità dei terreni. “Parliamo del caso del torrente di Terme, l’apporto di sabbia provocava creazioni di dune. Come si è pensato di risolvere la cosa? Limitando l’afflusso di sabbia creando delle briglie già da Fondachelli Fantina. Ciò cosa comporta? Che  rallentando il corso dell’acqua si avrà una alterazione dell’habitat che adesso riusciamo a vedere. Una cosa che potrebbe essere fatta è eliminare queste briglie, ma dev’essere fatta nel tempo. La stessa cosa è il ripascimento della costa, scogli e barriere che comprendono solo dei tratti. Terme Vigliatore, Milazzo sono zone gialle, noi siamo rossi che è l’equivalente di dove affaccia la raffineria e la zona industriale. Quindi prima di recuperare la costa, bisogna fare  un intervento sia dal punto di vista ambientale che del rischio paesaggistico.

Felice Genovese in rappresentanza del Lions Club, dopo avere augurato la pronta guarigione al Sindaco Calabrò, ha evidenziato anche la vicinanza alle amministrazioni precedenti. “Cosa abbiamo fatto nell’alluvione del 2011. Tramite la Fondazione Nazionale dei “Lions Club” abbiamo donato una consistente somma di denaro per i fabbisogni della popolazione. Abbiamo fatto intervenire i ragazzi del “Leo”, io li ringrazio. Li hanno definiti “Angeli del fango”. Abbiamo donato il piano di Protezione Civile al Comune fatto dai nostri esperti. Ricordo le presidenze Quattrocchi, Levita, Iacono e sono stati regalati dei pluviometri non solo a Barcellona ma all’intera area. Io non ho sentito parlare di prevenzione perchè è quella che ci può salvare, non si possono evitare i rischi, ma mitigarli sì. Il club ha distribuito nell’alluvione del 2020 acqua potabile. Oggi ad esempio è la “festa dell’albero”, dobbiamo metterci in testa che qualsiasi forma d’inquinamento viene mitigato dagli alberi compreso il flusso delle acque. Abbiamo un grande esempio a Barcellona, Salvatore Pietrini ha piantato 100 mila alberi e ha fatto capire come una pietraia possa diventare un parco. Il reticolo superficiale non può essere abbandonato. Una volta i nostri padri e nonni a settembre pulivano le saie a confine dei territori e questa era un’ottima azione di prevenzione. Oggi le saie sono state ricoperte con strade. Il nostro territorio è tutto vincolato, si chiedono delle autorizzazioni per fare interventi e spesso vengono rifiutate, nemmeno le opere agronomiche sono consentite.  Le deputazioni regionali, nazionali dove sono? Su questo dobbiamo influire. Se l’Amministrazione Comunale non fa i progetti come vengono intercettati i soldi? Mi permetto di fare una proposta a tutte le associazioni: non dovete chiedere la cantierabilità ma dovete presentare i progetti ed a 120 giorni presentare la canteriabilità. Marinello si è formata per il grande apporto di detriti, ma una volta nel torrente c’erano le briglie che rallentavano la velocità dell’acqua e ripasceva la costa. Concludo: “Un paese che distrugge il suo suolo, distrugge se  stesso. Le foreste sono i polmoni, purificano l’aria e danno nuova forza alla Terra” (cit. Roswell).

Penultimo a relazionare è stato il Presidente del Rotary Club di Barcellona Salvatore Miano: “Io parlo da diretto interessato dell’alluvione del 2011 e ringrazio il Sindaco Candeloro Nania perché ha chiuso le scuole, se non l’avesse fatto, mia figlia sarebbe rimasta intrappolata negli scantinati della Verga e potrebbe non essere più qui. Mi sono trovato un’azienda piena di fango e ciò ha distrutto il lavoro di anni. Quello che chiediamo noi, perché dobbiamo vedere succedere queste cose? Condivido l’intervento di Felice Genovese che gli alberi sono importantissimi e noi del Rotary Club siamo sensibili a  ciò, a tal proposito abbiamo piantato 4000 alberi. L’ultimo convegno l’abbiamo fatto due anni fa prima della pandemia e abbiamo donato alla scuola più danneggiata, la Verga, due laboratori didattici. Noi possiamo sollecitare l’amministrazione pubblica.

A chiudere questa lunga mattinata è stato il consigliere comunale Antonio Mamì, in rappresentanza di Città Aperta: “Nel 2011 la cittadinanza è riuscita a sopperire alle carenze della Protezione Civile, degli aiuti che non sono stati tempestivi. Abbiamo visto cosa significhi il cambiamento climatico. Salvo per la risagomatura dei torrenti, tutto è rimasto com’era. Le vasche a monte del torrente Longano e di Femminamorta non sono state fatte. Non si può demandare al Comune queste cose, perché non ha i fondi. Se noi vogliamo questi soldi dall’Europa dobbiamo trovare una governance che non cambi a seconda di chi è al Governo. Che affronti questi problemi in maniera coordinata. Sono convinto che proprio i comuni che hanno più bisogno di soldi, non  avranno i progetti di cui necessitano. Dobbiamo fare azioni di prevenzione . Vorrei citare il rischio R 4, molti tratti della nostra città sono a rischio R  4 e ci saranno zone che resteranno tali. Per quanto riguarda i pluviometri potrebbero essere acquistati, così avvertirebbero i cittadini e il cittadino saprebbe cosa può succedere. Paradossalmente si verifica un evento come questo, dover aspettare che venga stipulato il contratto e qualcuno che controlli i lavori. Potremmo fare una convenzione con gli enti, così nel caso ciò ricapiti ci siano dei tecnici che dicano cosa sia stato fatto. Parliamo del ‘contratto dì costa’, noi ci battiamo da qualche anno, pensare a fare rete come ha detto Giusy Triolo. Legare i comuni tra loro. Pensare di risolvere i problemi di una parte di costa fregandosene delle altre, crea solo egoismo.”

La nostra riflessione finale è che sono state tante le parole dette domenica scorsa ai Giardini Oasi, da gente competente che ha a cuore il nostro territorio, relatori bipartisan come si dice in questi casi. Adesso però alle parole devono seguire i fatti, le azioni concrete, la progettazione a lungo termine, perché ciò che è emerso da questo incontro è che se domani dovesse verificarsi un nubifragio della portata di quello del 22 novembre 2011, probabilmente rischieremmo una situazione simile ad allora.