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Nel pomeriggio di ieri, sabato 10 luglio 2021, si è tenuto presso l’Auditorium del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” a Barcellona Pozzo di Gotto un incontro con l’ex funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il veneto Francesco Zambon, il quale ha chiacchierato con Carmen Trovato e si è quindi confrontato con il numeroso ed attento pubblico presente in sala. 

Ha organizzato l’evento l’associazione “Tutti con Francesco Zambon” con il patrocinio del Comune di Barcellona, rappresentato dall’Assessore Dott. Roberto Molino, il quale nel suo intervento istituzionale ha portato i saluti del Sindaco Calabrò (che ha personalmente invitato Zambon allo spettacolo di musica Jazz al Teatro Mandanici), sottolineando di aver conosciuto la vicenda di Zambon nella nota trasmissione televisiva “Non è l’Arena” condotta da Massimo Giletti della quale è un estimatore. Anche  Report di Raitre si è occupato di questa scottante tematica.

Francesco Zambon ha parlato a lungo del suo volume “Il pesce piccolo – Una storia di Virus e Segreti”  edito da Feltrinelli raccontando nei minimi dettagli di come si sia arrivati a questo, varie tappe partite proprio dal febbraio 2020 quando nella sua Venezia fu bruscamente interrotto il Carnevale perché il Covid-19 non era più un virus esotico ma era arrivato anche in Occidente. Sono mesi frenetici per il funzionario dell’OMS che cerca di comprendere cosa stia accadendo, il perché di tutti quei morti.

Zambon l’11 maggio completa il proprio Rapporto che adesso andrebbe stampato e divulgato ma accade l’impensabile: il 14 maggio viene bloccato. Perché? Grande lo stupore del funzionario che dà i 10 giorni all’OMS, se non verrà pubblicato lui si dimetterà. E così avviene. Da quel giorno  per Francesco Zambon cambia tutto nel  proprio percorso di vita oltre che ovviamente in quello strettamente professionale. Inizia la propria battaglia perché “nessuno sa quante vite sarebbero state risparmiate, ma tutti devono sapere quali sono state le omissioni, le coperture, le viltà che hanno reso il nostro paese così colpevolmente fragile.”

Fra le tante negligenze portate alla luce da Zambon la più clamorosa è che il Protocollo sulla Pandemia non viene aggiornato da ben 14 anni. “Si deve testimoniare tutto ciò poiché sia politicamente che anche a livello giornalistico sulla vicenda si tende a tacere, il silenzio come una cappa per celare le inefficienze a più livelli. Ci si chiede se la verità emergerà mai, probabilmente no perché la Cina è una potenza mondiale, tutto partì da lì e vi furono incongruenze taciute dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.”

Nel confronto con il pubblico barcellonese, che a tratti si è acceso, ci si è confrontati su altre tematiche legate alla pandemia quali” la terapia domiciliare che purtroppo viene snobbata a scapito di quella ospedaliera, facendo un grave errore.” Zambon non ha mai negato l’esistenza della pandemia e si è professato favorevole al vaccino anche se “sull’obbligo vaccinale la scelta dovrebbe essere libera scelta e visto che i sanitari sono a contatto con i fragili, sarebbe giusto affidare loro altre mansioni fino alla fine della pandemia per non mettere a rischio vite, ma non arrivare mai a togliere loro il lavoro.”

Chiusura di stretta attualità da parte di Zambon: “Mentre alle Olimpiadi di Tokyo si è deciso che non vi sarà pubblico in quanto giustamente i giapponesi fanno delle valutazioni a lungo termine, in Europa domani (oggi) vi sarà la finale di Wembley a Londra con ben 60000 spettatori, in una Gran Bretagna che vede oltre 30000 nuovi contagi con la temibile Variante Delta, perché?”