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Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal Prof. Carmelo Aliberti la nota alla nota di Nino Costa apparsa il 30 marzo 2020 relativamente allo studio critico dello stesso Aliberti sull’opera dell’illustre cittadino barcellonese poeta docente e scienziato Nino Pino Balotta, pubblicato nei giorni precedenti sulla nostra Testata.

“Gent.mo e stimatissimo Giornalista e Redattore Alfredo Anselmo, ORAWEBTV.it, leggo solo ora le osservazioni del signor Nino Costa (che non ho il piacere di conoscere) sul mio profilo dedicato al grande intellettuale barcellonese, docente universitario, poeta e scienziato che ha onorato la cultura Italiana a livello internazionale.

Ciò che ho scritto sulla vita e l’opera di Nino Pino, è il frutto di un omaggio ad un genio dell’umanità che ho avuto l’onore di conoscere, prima della Fondazione del Gruppo ’67 nella sede del Palazzo Municipale di Barcellona P.G., a cui il Grande accettò di partecipare su mio invito sostenuto dai componenti del Gruppo ’67. Io ero già discepolo e collaboratore dello studioso nella ricerca etimologica di termini già in disuso sulla terra di Sicilia. Ero giovanissimo e provenivo da Bafia, terra da lui ben conosciuta, come mi raccontava nei nostri incontri, quando aveva iniziato i primi anni della sua attività professionale di veterinario nelle aziende pastorali operanti nel retroterra del mio paese, aziende, che anche mio padre conosceva bene, perchè suoi intimi amici e clienti che, non potendo settimanalmente scendere in paese, si recava lui e mio fratello, a molti km di distanza, per tagliare barba e capelli a tutti i componenti delle aziende, spostandosi su un’asinella e su una trazzera disseminata di buche e di pericoli.

Intanto collaboravo un po’ alla sua Rivista “Zootecnia e Vita”, da Lui fondata e diretta, con suoi colleghi di Facoltà. Fu lui, proprio sulla stimatissima rivista a dare una breve notizia sulla segnalazione di una mia poesia al Premio Rhegium Julii e ciò mi stimolò a continuare. Tantissime cose inedite della sua movimentata vita mi raccontò ed io nei miei ricordi custodisco tante cose, che per me erano lezioni di vita, recensii numerosi suoi libri di poesia talvolta gli chiedevo chiarimenti su argomenti che intuivo e su cui avevo bisogno della sua conferma, come quando recensendo il suo “MOLI PROTESI” rimase sorpreso da questa domanda, ma mi offrì una spiegazione scientifico-filosofica che mi illuminò sui segreti percorsi della storia, eravamo davanti alla ex Cassa di Risparmio e nel cielo dilagava l’argentea luce della luna. Quando cessarono le pubblicazioni della Rivista, raccolte tutti i numeri in 4 grossi volumi e me li regalò con dedica. Al Gruppo ’67, partecipò con puntualità e con una attiva collaborazione, pur avendo avuto in passato una certa ritrosia verso le associazioni di diverse genere. Poi la nostra amicizia si consolidò molto sia durante le lunghe passeggiate per Via Roma, sia nel giardino assolato, ombroso e sereno del poeta Cosimo Pirri a Gala, dove trascorremmo interi pomeriggi estivi, parlando di poesia e dell’ambiente culturale barcellonese italiana e mondiale.

Mi sono sempre occupato delle sue opere e già nel 2008, inserii un lungo Profilo nella mia “imponente” Letteratura Siciliana Contemporanea di 756 pp. adottato in diverse università italiana, Il°volume di circa 500 pp. nel 2013 di circa 500 pp. e da poco, l’ho inserito in un orizzonte più vasto dei miei n. 5 volumi di 3000 pp. LETTERATURA E SOCIETA’ ITALIANA DALLA II Metà DELL’OTTOCENTO FINO AI NOSTRI GIORNI, già molto stimata in Italia e all’estero, con note di copertina del grande scrittore triestino CLAUDIO MAGRIS.

Mi dispiace di non  aver avuto l’onore di conoscere chi avrebbe potuto illuminare su particolari da me omessi, ma l’ho fatto per motivi più alti dell’asettica cronaca e poi anche perchè il mio lavoro da inserire in una vasta letteratura divulgata anche in molte scuole ho ritenuto essere non utile ai giovani studenti e avrebbe annacquato un’opera che i docenti avrebbero respinto.

Con molta stima di custode delle segrete carte del Grande Maestro, Le auguro buon lavoro, Carmelo Aliberti.