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Anche la città di Barcellona Pozzo di Gotto ha da ieri, venerdì 23 novembre 2018, la propria “Panchina Rossa” per iniziativa della Fidapa BPW Italy Sez. di Barcellona P.G. di concerto con l’Amministrazione comunale. Sono state proprio la Presidente Ilaria Cammaroto e l’Assessore Ilenia Torre a scoprire la Panchina all’interno del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” davanti a tantissimi cittadini accorsi ad assistere all’importante evento, a conclusione di un interessante Convegno sul tema, tenutosi poco prima nel vicino Auditorium.

L’evento si è aperto con la scrittrice Valentina Di Salvo che ha letto passi del suo fortunato ed intensissimo libro “Fratture” (Lombardo Editore)  incentrato sulla violenza di genere. Quindi ha preso la parola Ilaria Cammaroto, Presidente della sezione cittadina della Fidapa BPW Italy, la quale ha moderato la serata, presentando ospiti e relatori presenti sul palco da Maria Ciancitto, vicepresidente regionale FIDAPA e delegata della Presidente Cettina Corallo al sindaco Roberto Materia, dall’Assessore Ilenia Torre al Procuratore capo Emanuele Crescenti, dal Sostituto Procuratore Sarah Caiazzo alla volontaria all’ascolto e all’accoglienza del Centro Antiviolenza “Frida ONLUS”, Giulia Carmen Fasolo fino  all’educatrice e pedagogista Donatella Manna.

La Presidente Cammaroto ha tenuto a ringraziare i rappresentanti della stampa sempre presenti e le Socie Young Valentina Certo e Valentina Ilacqua che si sono adoperate nel dipingere di rosso la panchina con i materiali forniti dalla Ditta di Franco Aricò. Quindi ha introdotto l’evento sottolineando l’importanza del valore simbolico di questo appuntamento dando poi la parola a Maria Ciancitto la quale ha lodato l’impegno della sezione di Barcellona Pozzo di Gotto. Ha poi proseguito: “Importante l’indipendenza delle donne affinché non si arrivi a situazioni che purtroppo sono sempre all’ordine del giorno, anche in queste ore un altro femminicidio. Fondamentale il ruolo delle scuole, stamattina sono stata a Milazzo dove è stata approntata la ‘Carta dei Diritti della Bambina’, anche questo qualcosa di bello per un mondo migliore come quello per il quale lottiamo noi della Fidapa”. Il sindaco Materia ha salutato le autorità civili e militari e la Fidapa, associazione che propone da sempre temi importanti: “Bisogna educare sin dall’infanzia e il mio ringraziamento va a tutti gli organizzatori ed ai relatori”. Il Procuratore Crescenti ha quindi preso la parola sottolineando il ruolo importante di Barcellona P.G. ed in particolare quello della Procura da lui diretta di concerto con le Forze dell’Ordine. L’Assessore alle Pari Opportunità Ilenia Torre ha ringraziato relatori e pubblico che ha dimostrato attenzione e sensibilità: “Oggi raccogliamo il testimone di qualcosa che si evolve rispetto al passato anche dal punto di visto giuridico-legale. I progetti sono tanti ma la cosa più importante è che il riscontro è sempre positivo”. Quindi si è entrati nel vivo del Convegno con la relazione del Sostituto Sarah Caiazzo, che ha raccontato della tutela delle fasce deboli di cui si occupa la Procura di Barcellona, della collaborazione fra istituzioni varie, dei vari protocolli ed ha snocciolato dati effettivi e reali che fanno comprendere come le tipologie di reati legati alla violenza di genere aumentino in modo esponenziale, in particolare in ambito familiare. Vi sono difficoltà ed atteggiamenti di chiusura, si vede l’aiuto come una intromissione nella famiglia e questo è un grave errore. “Comunque su questo punto sono stati fatti passi enormi, il fenomeno va contrastato su molteplici punti di vista onde gettare le basi dell’importanza del rispetto della donna da parte dell’uomo. Un’altra cosa rilevante è il dare sostegno alla donna dopo che questa ha denunciato perché spesso potrebbero esserci ritrattazioni, è un percorso lungo e difficile. Anche le testimonianze e le segnalazioni esterne servono per raggiungere l’obiettivo.”

A seguire l’intervento di chi sta quotidianamente sul campo ovvero l’operatrice all’ascolto Giulia Carmen Fasolo, nota editrice barcellonese e qui in rappresentanza di “Frida Onlus”. Dopo aver portato i saluti della Presidente Francesca Pantè e della Coordinatrice Lucia Crisafulli ed aver ringraziato gli organizzatori, la Fasolo si è ricollegata al discorso di Sarah Caiazzo, raccontando cosa sia un Centro Antiviolenza: “Ci occupiamo di tutti i tipi di violenza, da quella fisica a quella psicologica, dalla violenza economica a quella spirituale, dallo stalking al mobbing. Il Centro è operativo dalle 8,00 alle 20,00 per 365 giorni l’anno. Un dato allarmante è che abbiamo fatto una statistica a partire da gennaio e fino ai giorni scorsi e in 322 giorni 147 sono stati i colloqui fatti; ci fa ben sperare che il sommerso diventi emerso. Da evidenziare poi che solamente 25 donne hanno proseguito l’iter che porterà a denunziare.” Giulia Carmen Fasolo ha poi informato l’uditorio relativamente all’autofinanziamento del Centro Antiviolenza di cui fa parte e che vive senza alcuna sovvenzione da parte delle istituzioni bensì con i contributi di tutte le socie volontarie. Ha chiuso affermando” La violenza viene fatta quando non si è più persona. Importante è prendersi carico di queste donne da parte di tutta la comunità cittadina, avvocati psicologi, mediatori culturali, istituzioni, scuole, semplici cittadini, con un lavoro di équipe.”

Ultimo intervento quello dell’educatrice Donatella Manna che ha affrontato la problematica dal punto di vista pedagocico portando la testimonianza collegata alla propria professione. La Presidente Fidapa Ilaria Cammaroto l’ha introdotta ricordando la recente adozione della “Carta dei Diritti della Bambina” sottoscritta da ben dieci comuni un mese addietro a Palazzo Longano e che mira a coinvolgere le scuole del territorio nell’ottica dell’aiutare le bambine a crescere nella consapevolezza della propria identità e nella parità di genere.

Donatella Manna ha trattato del tema della violenza di genere sotto tre ambiti: cultura, famiglia e scuola. “Tutti e tre i settori sono fondamentali per combattere la problematica sin dalla giovanissima età, infatti bambine e bambini vanno instradati verso il rifiuto della mercificazione dell’immagine della donna purtroppo molto diffusa nella società odierna; importante il ruolo della famiglia ad esempio insegnare ai maschietti a cambiare la tendenza al non piangere perché è visto come segno di debolezza o evitare giovani di domani che abbiano emozioni taciute nell’infanzia, poi l’esempio del vissuto quotidiano dei genitori e l’importante del padre nel rapporto col figlio maschio; infine ma non ultima la scuola, tramite tutti quegli strumenti e progetti di educazione emotiva, con classi stimolo con test anonimi che fanno capire molto, con il ruolo strategico del docente che deve agire in sinergia con il pedagogista, con lo psicologo e con i volontari all’ascolto. La Presidente Cammaroto ha tracciato un quadro conclusivo che riassumesse tutto l’evento: “Occorre una rivoluzione culturale per creare un’inversione di rotta rispetto a questo fenomeno, per tenere i riflettori sempre accesi, anche tramite l’utilizzo dei simboli: e dipingere una panchina di rosso può rappresentare un momento di civiltà che noi come Fidapa siamo ben lieti di regalare alla città.” A questo punto il già citato momento di inaugurazione della “Panchina Rossa” all’interno del Parco Urbano con gli applausi e con la recita da parte della socia Fidapa Maria Giulia Sidoti, poetessa dalle molte pubblicazioni e recentemente insignita del prestigioso “Premio Colapesce”, di bellissimi versi scritti da Alda Merini, una cui piccola parte è presente anche nella targhetta ricordo applicata alla Panchina stessa: “… ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere…”.