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Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di replica dell’Assessore al Teatro Avv. Angelita Pino alla mozione con cui sette consiglieri di opposizione chiedono il ritiro in autotutela della determina dirigenziale che ha affidato i servizi di informazione, comunicazione e marketing per la promozione della stagione artistica 2023, nonché per la generale promozione dell’immagine del Teatro Comunale Placido Mandanici.

In un momento in cui l’attenzione dovrebbe essere esclusivamente rivolta a questioni di tutt’ altra importanza per l’intero comprensorio, si assiste, con rammarico, all’ennesimo attacco strumentale nei riguardi del Teatro, da parte di chi, paradossalmente, – durante la pur ricca stagione tutt’ora in corso – non vi ha quasi mai fatto ingresso per assistere agli spettacoli.

Nella piena consapevolezza della correttezza dell’agere amministrativo (mai come quest’anno improntato a criteri di massima economicità) e nelle more dei dovuti e non temuti chiarimenti con il Collegio dei Revisori dei conti, i quali nell’occorso hanno, probabilmente, frainteso i termini della questione, è opportuno chiarire che “le maggiori entrate previste dall’Ente”, sia pur in questo primo breve scorcio di stagione, si sono già oggettivamente riscontrate.

Un dato su tutti: per lo spettacolo “Otello …..o io” – l’unico direttamente a carico dell’Ente – la comunicazione oggetto dell’affidamento in argomento, ha fatto incrementare la vendita dei biglietti di diverse centinaia in sole due settimane, facendo raggiungere la significativa quota di quasi cinquecento presenze paganti.

Di rilievo non secondario è, altresì, il dato che la “promozione” tanto incriminata ha fatto, inoltre, si che il Teatro Mandanici abbia avuto visibilità sulle maggiori testate giornalistiche regionali (una decina nella sola giornata di giovedì u.s.) e nazionali (registrato un “passaggio” su Repubblica nella giornata di ieri), con un innegabile ritorno in termini di immagine, e dunque di potenziali nuovi introiti.

E’ di lapalissiana evidenza che, se si decide di tenere aperto un teatro (servizio a domanda individuale), allo scopo di realizzare l’introito dato dalla vendita dei biglietti, deve necessariamente prevedersi il collaterale servizio di comunicazione e promozione della stagione teatrale (che, per l’anno in corso, – dato ben noto, ma artatamente sottaciuto dai firmatari della nota di censura – ha comunque un costo complessivo nettamente inferiore a quello degli anni precedenti).

Diversamente opinando gli stessi Consiglieri firmatari della mozione, facendo seguito ai già reiterati tentatavi (mal riusciti) di “bloccare” il Teatro, rallentando dunque la crescita culturale della comunità attraverso uno dei principali avamposti dell’arte e dalla cultura stesse, vadano fino in fondo dichiarando pubblicamente che Esso vada chiuso, assumendosene la relativa responsabilità di fronte alla città.

Alternativamente, ci si sente di suggerire ai Colleghi Consiglieri, anziché di avanzare la strumentale proposta di porre gli oneri della comunicazione a carico degli Amministratori (che, a tutto voler concedere, non sarebbe neppure un elemento di novità per la sottoscritta, la quale ha impegnato – ex multis e a mero titolo esemplificativo –  gettoni di presenza e indennità di carica a parziale finanziamento del Carnevale barcellonese) di offrire un “qualificato” ed ulteriore contributo promozionale.

Se ciascun Consigliere, al netto dell’appartenenza politica e sia pur solo per “spirito” di mandato, si impegnasse a pubblicizzare la stagione teatrale, anziché a sterilmente e strumentalmente polemizzare,  a beneficiarne sarebbero soltanto le casse comunali e non certo questo o quell’Amministratore pro tempore.

Del resto, e non secondariamente, in tale auspicata eventualità, si restituirebbe al nostro “gioiello” cittadino quel meritato lustro per il quale, non  a caso, si sono profusamente spesi quegli stessi primi cittadini delle cui compagini amministrative si sono ripetutamente onorati di far parte proprio la quasi totalità dei firmatari della mozione de qua.