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Nella serata di venerdì 22 marzo 2019 è stato proiettato presso il Piccolo Teatro Petrolini di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), il cortometraggio cinematografico “Mantiene sempre le promesse”, scritto da Francesco Chianese e diretto da Riccardo Giardina.

È la storia – purtroppo sempre più comune e diffusa – di un anziano che vive sulla propria pelle l’esperienza dell’abbandono da parte dei propri cari, troppo presi dai tanti impegni della loro frenetica quotidianità per occuparsi di chi ha loro dato la vita e continua ad amarli al di sopra di tutto, un testo che è stato sviluppato su molteplici piani da colui che in questa circostanza effettivamente merita la copertina poiché è “un passo avanti” rispetto a tutti gli altri e parliamo del giovane Riccardo Giardina, nella vita brillante Ingegnere Informatico, che ha curato scenografie, sceneggiatura, fotografia, effetti speciali, montaggio e naturalmente la regia del cortometraggio.

Nulla è lasciato al caso, sin dalla diffusione in rete del “teaser” del corto che, a differenza del classico “trailer”, suscita curiosità pur non svelando totalmente la trama della storia. Lo stesso Giardina si serve di immagini in dissolvenza, di altre volutamente sfocate, di flashback, di contrasti luce/buio, di zoomate ragionate sul volto del protagonista ed a tutti questi particolari tecnici che donano spessore al corto e che sono la perfetta trasposizione di un testo, quello di Francesco Chianese, che è il nucleo dal quale è partito tutto compreso… il cuore del lavoro, tramite la presenza di due grandi comprimari: l’attore protagonista Tindaro Porcino, superba maschera, perfetto mimo, che con espressioni incisive “parla, anzi urla senza aprire mai bocca”; e la voce narrante Nino Trapani, che esprime fino in fondo gioia e dolore, amarezza e stupore. Perfettamente coordinato lo straordinario duo Porcino/Trapani, mimica e voce che regala forti emozioni al pubblico in teatro anche insieme a musiche intense che esprimono appieno  pathos di attimi di sorpresa, smarrimento, incredulità ed infine una grande amarezza mascherata dall’amore verso il figlio che, nonostante tutto, mantiene sempre le promesse… Alla fine il pubblico il teatro non può che spellarsi le mani in un applauso quasi liberatorio che Giardina condivide con tutti ed in particolare con Chianese, la cui esperienza al suo fianco si è fatta sentire.

Un cortometraggio di grande qualità che merita di partecipare a concorsi e vetrine di livello nazionale, come dicevamo la tematica è diffusa ma in questo lavoro il valore aggiunto è dato proprio dall’assemblaggio e dal coordinamento di tante variabili in un unicum di grande effetto.

A conclusione della proiezione che era la seconda, dopo quella del 9 marzo scorso, vi sono stati interessanti interventi da parte del pubblico, e fra gli altri quelli della Dirigente Scolastica Francesca Canale, della poetessa Giulia Sidoti, dell’organizzatrice di eventi Anna Maria Puliafito, del docente universitario Nino Bucca e del sottoscritto in rappresentanza della stampa.

Chiudo questo pezzo facendo riferimento a quanto ho avuto modo di dire in teatro: complimenti a tutti i soggetti coinvolti e protagonisti, nessuno escluso, dal cast degli attori composto da Giada Perugini, Pasquale Canfarelli, Valentina Impollonia, Felice Mazzeo, Sabina Bruzzese, Mirko Maccarrone e  Samuele Pino, ai già citati Nino Trapani e Tindaro Porcino, soddisfazione per l’Associazione Culturale e Teatrale “Ettore Petrolini” presieduta da Lory La Spisa sotto la Direzione Artistica di Francesco Chianese senza dimenticare le importanti figure di Matteo Gentile, Mariella Scarcella e Mariano Mirabile, infatti proprio in questa realtà associativa ha visto la luce il cortometraggio.  Per le riprese esterne non si può non menzionare la comunità alloggio per anziani “Villa Robinia” di Milazzo, il ristorante “Manuja” e Luca Giardina.

Dulcis in fundo le congratulazioni all’artefice di tutto questo, il regista Riccardo Giardina, un “primus inter pares” che ha già la stoffa da leader e deve rappresentare insieme agli altri promettenti giovani, il futuro della “Petrolini”. Fra le interviste più belle e gratificanti da me fatte quella ad uno fra i più grandi registi del ‘900, Mario Monicelli, in occasione del suo cortometraggio “Vicino al Colosseo c’è Monti”: l’ho  citato perché lo stesso mi disse che un corto ha la stessa dignità se non maggiore di un film, di un lungometraggio ed aggiunse che un bravo regista deve far parlare cose e/o persone senza che gli stessi parlino. Mi è tornato in mente dopo aver visto “Mantiene sempre le promesse” e spero che il parallelo fra il compianto “grande vecchio” del cinema italiano ed il giovane regista, con le dovute differenziazioni, sia di buon auspicio per un un futuro radioso del nostro Riccardo Giardina.