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Sono state depositate le conclusioni alla Procura di Barcellona P.G., per la comparazione di due profili genetici di Dna ritrovati sulla pistola e sugli stracci che avvolgevano l’arma, ritenuta essere stata nella disponibilità dell’allevatore Santino Cicciari, nell’elimiazione del suo rivale Salvatore Chiofalo, scomparso nell’agosto 2015.

La comparazione, effettuata da un consulente tecnico, è avvenuta con i campioni prelevati a un gruppo di persone vicine all’indagato e alla stessa vittima di lupara bianca. Ad eseguire i prelievi di saliva furono i Carabinieri del Ris di Messina su richiesta del pm Matteo De Micheli. I tamponi con le tracce biologiche sono state effettuate su persone in maggioranza parenti e soggetti vicini a Santino Cicciari, il quale resta l’unico indagato per omicidio e distruzione di cadavere a seguito dell’episodio criminoso di lupara bianca ai danni del giovane allevatore Salvatore Chiofalo, sparito sulle alture della frazione Migliardo, quando ancora aveva 33 anni. Gli stessi approfondimenti bio-molecolari nei laboratori universitari di Ancona, risultati dai prelievi fanno emergere tracce mai rilevate prima, riguardanti almeno due profili genetici. Nella consulenza scientifica coperta dal segreto istruttorio, presente in questa relazione, c’è la soluzione all’inchiesta che tormenta ancora oggi la famiglia della vittima e l’intera comunità.