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Sulla difficile situazione del ‘Cutroni Zodda’ e sul suo possibile destino in termini di funzionalità e prospettive, ieri mattina si è tenuto a Palermo tra l’Assessore regionale della Salute On.le Giovanna Volo e il sindaco Giuseppe Calabrò, quale portavoce dei Sindaci dei Comuni del Distretto socio-sanitario 28. 

Il primo cittadino spiega dalla sua Pagina facebook che: “Come certamente si ricorderà, la riunione era stata richiesta qualche giorno addietro proprio dai Sindaci – con una nota a firma del Presidente del Distretto e del Sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, quale Comune capofila – per affrontare le problematiche dell’ospedale “Cutroni Zodda” e della funzionalità della sanità pubblica nel comprensorio.
Il Sindaco ha rappresentato all’Assessore la gravissima situazione in cui versa il nosocomio barcellonese e, dunque, la pressante esigenza che vengano assicurate la concreta e piena attuazione della pianificazione contenuta nella rete ospedale regionale – che inquadra il presidio barcellonese come ospedale di base – ed in tutta la normativa nazionale e regionale in materia di servizio sanitario pubblico; a tutela della salute dei cittadini del comprensorio necessita che vengano attivate nei tempi più brevi tutte le unità operative previste per il “Cutroni Zodda”, con particolare riguardo all’area dell’emergenza-urgenza.
Pari chiarezza ha manifestato l’Assessore Volo, la quale, preso atto delle esigenze manifestate dai sindaci, ha riferito che sta già provvedendo ad una ricognizione complessiva della rete ospedaliera utile a “fotografare” l’attuale situazione della sanità pubblica nell’intero territorio della regione, a determinare i fabbisogni e quindi ad indicare i correttivi più opportuni: in questa cornice saranno adottate anche le misure destinate a ripristinare adeguata funzionalità del “Cutroni Zodda” .
Nel corso dell’incontro, l’Assessore Volo ha tenuto anche a rimarcare come l’efficienza della sanità pubblica non sia tuttavia legata esclusivamente all’offerta ospedaliera, ma dipenda anche da un’adeguata funzionalità della medicina territoriale che possa trattare le casistiche per le quali l’accesso nosocomiale non è necessario e, dunque, sgravare le strutture ospedaliere dalla pressione di una domanda che, in una cornice di complementarietà organizzativa, può essere efficacemente soddisfatta dal territorio.
L’Assessore ha quindi concluso che la sua azione sarà orientata non soltanto in direzione della rete ospedaliera, ma anche a valorizzare e potenziare la medicina territoriale in quanto strumento d’intervento utile ad integrarne l’offerta ed a migliorare l’efficienza del complessivo modello organizzativo della sanità pubblica, in aderenza alle linee guida ed alla normativa nazionale e nel rispetto della pianificazione regionale”.