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Sulle problematiche dell’Ospedale Cutroni Zodda, interviene con una nota anche la presidente dell’associazione Aps Aria Nuova, Carmen Bruno. “Da anni si dicono e si leggono le stesse notizie sull’ospedale, nell’ immobilismo più totale della politica locale. Sicuramente nel bilanciamento degli interessi è stato necessario sacrificare l’ospedale di Barcellona. Ma la domanda è: l’interesse di chi?

Forse di altri gruppi di potere, altri centri ospedalieri o cliniche private, – spiega la presidente Aps Aria Nuova – non certo dei cittadini il cui nosocomio continua a spegnersi in una lenta agonia iniziata 10 anni fa e resa ancor più stucchevole da 10 anni di promesse da parte della deputazione nazionale e regionale di turno.

La pandemia da ultimo ha dato il colpo di grazia definitivo, – continua la Bruno – costituendo l’alibi di ferro di un delitto perfetto. Era il 15/7/202O la data indicata come termine ultimo per la ripresa delle normali attività di cura e assistenza dell’ospedale Cutroni Zodda dopo essere stato adibito a Covid hospital durante l’emergenza. A distanza di due anni e mezzo l’unico cambiamento che i cittadini hanno visto è stata la continua chiusura e perdita di reparti importanti che dovevano essere eccellenze del territorio (vedi il reparto di riabilitazione).

E nonostante la fine della pandemia, continuiamo ad avere un ospedale in ostaggio e un continuo peggioramento della funzionalità dei reparti con la loro totale chiusura. A questo punto credo sia fondamentale una protesta seria e organizzata che coinvolga tutti, dal primo cittadino, ai politici interessati, dalle associazioni ad ogni singolo cittadino”.