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Sulla paventata riduzione dei fondi regionali e conseguenziali tagli a reparti e pianta organica per l’Ospedale ‘Cutroni Zodda’, interviene con una nota da Palazzo Longano, il sindaco Roberto Materia insieme all’esperto Dr. Giancarlo Torre.   

“Il dibattito di questi ultimi giorni sulla sanità del nostro comprensorio impone alcune riflessioni. Il precedente atto aziendale dell’ASP di Messina, in linea con quanto a suo tempo contemplato dalla rete ospedaliera approntata dal Governo regionale (Crocetta-Gucciardi), aveva di fatto cancellato l’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e fatto convergere – nella cornice dell’Ospedale Riunito Barcellona-Milazzo-Lipari – tutte le attività sanitarie per acuti soltanto sul presidio di Milazzo, certamente non idoneo strutturalmente a far fronte a tutte le emergenze-urgenze del vasto comprensorio di riferimento.
Successivamente, il nuovo Governo regionale (Musumeci-Razza), attento alle esigenze manifestate dalla popolazione e grazie anche all’intervento dei deputati regionali, nel rimodulare la rete ospedaliera ha reso giustizia all’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto – ridefinito come ospedale di base con autonomia gestionale e professionale e restituito alla sua dignità di “ospedale” – e alla comunità del suo comprensorio.
L’atto aziendale dell’ASP di Messina, adottato con delibera n. 66 approvata dalla Giunta di Governo regionale il 10.01.2020, ha previsto per Barcellona Pozzo di Gotto, oltre al mantenimento delle U.O. esistenti, anche l’istituzione di nuove unità, e precisamente Urologia, Ortopedia, Oncologia e Geriatria, le quali – di fatto in linea con quanto previsto dalla rete ospedaliera – rendono il presidio della nostra città idoneo a far fronte alle esigenze sanitarie del suo vasto hinterland.
In particolar modo, l’U.O. di Urologia, inopinatamente soppressa dal precedente management aziendale, e quella di Oncologia sono le uniche che gravitano nell’area tirrenica della provincia di Messina e, pertanto, ben si può comprenderne la loro importanza strategica.
Se da un lato, dunque, si plaude al nuovo atto aziendale, allo stesso tempo tuttavia emergono importanti perplessità perché esso subordina l’istituzione delle nuove unità operative alla disponibilità delle risorse necessarie per finanziare la spesa di personale e gli investimenti che la Regione dovrà effettuare nel nostro territorio.
Qualora le suddette unità operative non venissero concretamente attivate, la struttura ospedaliera e l’organizzazione sanitaria approntate resteranno monche e il presidio di Barcellona Pozzo di Gotto, in quanto struttura autonoma, in sede di valutazione e verifica dell’attività svolta ne risulterebbe penalizzato, forse definitivamente, rendendo vane le battaglie sin qui intraprese con passione per tutelarne la funzionalità ed autonomia.
Torna pertanto necessaria una mobilitazione a tutti i livelli affinché il Governo regionale stanzi i fondi necessari a finanziare tali esigenze e a garantire la sopravvivenza della struttura.

Peraltro, nell’apprendere con soddisfazione che negli ultimi tempi si è notevolmente incrementata l’attività di tutti i reparti funzionanti presso il “Cutroni Zodda”, segno della fiducia che i cittadini rivolgono al nostro ospedale, allo stesso tempo con rammarico dobbiamo anche registrare le lamentale dei cittadini derivanti dall’ormai cronica carenza di personale medico, infermieristico ed ausiliario.
Numerose sono anche le lamentele che provengono da pazienti in lista d’attesa per interventi chirurgici rinviati per carenza d’anestesisti.
Alla luce di tutto ciò, dunque, si rivolge un appello al Direttore Generale dell’ASP affinché si faccia carico di queste problematiche per la loro definitiva risoluzione.
Una luce di speranza in tal senso potrebbe, anzi, giungere dall’incontro convocato per stamattina a Palermo con i vertici dell’ASP di Messina dal Dirigente Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’Assessorato per la Salute, Mario La Rocca, al quale si rinnova l’appello di cui sopra.
Sia consentito, infine, rivolgere un ringraziamento di cuore a tutti gli operatori sanitari che giornalmente prestano la loro opera con abnegazione e spirito di sacrificio”.