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Nel tardo pomeriggio di domenica 28 gennaio 2018, il pianista russo Alexei Melnikov ha incantato il numerosissimo pubblico barcellonese accorso all’Auditorium dell’ex Monte di Pietà (Oasi) per ascoltare un concerto di altissimo livello oltre che di grande impatto emotivo.

L’evento si è aperto con i saluti del Maestro Dario Pino in rappresentanza dell’Associazione Diaphonia (presente in sala il Presidente Lipari), e di A. Ramires, figlio del Presidente dell’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini” Giuseppe Ramires, assente per motivi di salute. Le due Associazioni hanno organizzato la serata che nella giornata precedente si era svolta anche a Messina.

Ha introdotto il concerto vero e proprio sotto il profilo prettamente musicale il Direttore Artistico Anna Maria Puliafito, la quale ha sottolineato come debba tenersi in grande considerazione la cultura musicale ed eventi di questo tipo.

Il ventottenne musicista Alexei Melnikov vanta un curriculum di tutto rispetto ed è noto a livello internazionale: già all’età di sei anni fu ammesso alla famosa scuola di musica di Gnessin, dove si perfezionò sotto la guida di Tatiana Shklovskaya. Nel 2008 è entrato al celebre Conservatorio Tchaikovsky di Mosca nella classe del professor Sergei Dorensky (riconosciuto con il titolo di “People’s Artist of Russia”).

Nel 2014 trionfa alla VI edizione del Concorso Pianistico Internazionale Repubblica di San Marino. Per lui non solo il Primo Premio ma anche il Premio del Pubblico, quello assegnato dall’Orchestra e quello della Critica, che ha così motivato la propria scelta: “Per la convincente padronanza della tecnica e la varietà della gamma timbrica pienamente adeguata alla tipologia stilistica del concerto presentato (Rachmaninoff n.3)”.

Proprio Rachmaninoff (la Sonata n. 2 ed i Preludi) è stato eseguito nel concerto all’Oasi, insieme ad altri compositori russi dell’Ottocento quali Schumann, con il quale si è aperta la serata, ed a seguire con le due Rapsodie di Brahms per poi chiudere con i Quattro Studi op. 2 di Prokofiev. Il concerto si è chiuso con scroscianti applausi ed una meritatissima standing ovation per un pianista di grande spessore.