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Negli ultimi giorni a Palazzo Longano si lavora per la messa a punto di un piano di riequilibrio che possa assicurare un efficace percorso di risanamento, in grado nei dieci anni previsti dalla legge, a superare le criticità e ad estinguere il fardello della massa debitoria, che ammonta a quasi 20.000.000 di euro che il Comune ha accumulato in tanti anni precedenti.

Intanto all’interno del Palazzo e fuori di esso ferve la discussione sulle opportunità e sui rimedi da adottare. “E’ giusto ed è bene che sia così. Nel corso della riunione di venerdì scorso la Società incaricata dell’approntamento del piano ha ascoltato – insieme all’Amministrazione – le osservazioni dei Consiglieri Comunali e fornito le indicazioni generali sulle strategie possibili, impegnandosi a dare nel corso dei prossimi giorni ulteriori e più precisi elementi che potranno essere loro utili per formarsi un sereno convincimento sulla validità del piano.
E’ indubbio, in ogni caso, che il percorso di risanamento, qualunque sia la strada da seguire, non può prescindere dal sostegno di tutti i consiglieri comunali, sia della maggioranza che dell’opposizione.
E’ una vicenda che consegna a tutti noi Amministratori – Sindaco, Assessori e Consiglieri Comunali – la grande responsabilità di dare alla Città risposte che siano al contempo le più rapide, le più efficienti e le meno gravose.
Se è vero il Piano impone dei sacrifici, infatti, è altrettanto vero, ad esempio, che ben maggiori sarebbero quelli che per tutta la Città potrebbero derivare dal dissesto.
Sono tante le esperienze di questi ultimi tempi – perché tanti, purtroppo, sono i Comuni chiamati oggi a “pagare i conti” degli anni passati – circa l’adozione di scelte condivise dalla maggioranza e dall’opposizione finalizzate ad intraprendere la strada del risanamento dell’Ente nell’interesse dei cittadini.
L’ultimo esempio di queste esperienze ci viene consegnato dall’approvazione del “Salva Messina”, avvenuta appena ieri: ieri sera, infatti, il Consiglio Comunale di Messina – quel Consiglio in cui il sindaco De Luca non ha alcun rappresentante – ha approvato trasversalmente la proposta di rimodulazione del piano di riequilibrio avanzata dall’Amministrazione.
Un grande esempio di unione collettiva e di senso di responsabilità a fronte di interessi generali davanti ai quali le differenze politiche “devono” scemare in secondo piano.
Perché – chiediamoci – tutte queste comunità locali hanno approvato il percorso di riequilibrio, se non per evitare il dissesto (altrimenti obbligatorio per legge) e i suoi gravosi effetti sulla comunità?
Non si tratta di “fare pastrocchi” o di abdicare alle proprie idee o alle proprie linee politiche, ma di unirsi in una particolare occasione per la tutela dell’interesse della comunità.
Anche i Consiglieri Comunali di Barcellona Pozzo di Gotto hanno avuto modo in precedenza di dimostrare i medesimi sentimenti di condivisione collettiva e il senso di responsabilità che hanno manifestato i Consiglieri di Messina, ed è la consapevolezza di questi sentimenti che mi spinge a rinnovare l’auspicio che anche in quest’occasione, nella cornice di una dialettica costruttiva, essi possano rinnovare la coesione necessaria per avviare il piano di riequilibrio e per approvarne gli strumenti più utili (ad esempio il Fondo di rotazione), evitando il baratro del dissesto e un’onta per i cittadini. Se l’hanno fatto altri, perché non possiamo farlo noi?”.