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All’indomani dell’accesa seduta consiliare durante la quale è stata bocciata la proposta di delibera riguardante l’aumento del 30 per cento della tassa sui rifiuti (TARI) 2018, con solo 8 voti favorevoli e 13 contrari.

Il Movimento Città Aperta, non può che constatare come “la giunta Materia sia stata di fatto sfiduciata dalla sua stessa maggioranza che ne ha decretato l’incapacità a livello politico ed amministrativo.
L’esito del voto in aula non lascia dubbi: solo 8 sono stati i consensi espressi dai consiglieri – si legge nella nota –  che sostengono la giunta Materia al documento presentato dalla Giunta.
È significativa la circostanza che diversi esponenti della ormai ex-maggioranza abbiano lasciato l’aula nel corso della seduta, in segno di dissenso verso la linea tracciata dal sindaco il quale, a sua volta, ha abbandonato il consiglio già nelle prime battute, cosa gravissima tenuto conto dell’importanza del tema trattato.
Nel merito della questione, il Movimento Città Aperta – continua – contesta il mancato rispetto del capitolato d’appalto affidato alla Dusty in relazione agli inesistenti controlli sullo svolgimento del servizio, all’ingiustificabile ritardo nel fare andare a regime il piano Aro ed a costi aggiuntivi come quelli per lo smaltimento dell’amianto che non sarebbero dovuti essere attribuiti al contribuente.
Si sottolinea inoltre come la giunta Materia e la maggioranza che la ha sostenuta – anche al netto delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il primo cittadino – abbiano mostrato evidentissimi limiti operativi nella gestione della cosa pubblica, soprattutto sotto il profilo finanziario.
Se le casse di Palazzo Longano sono disastrate, lo si deve all’incapacità di tenere una linea coerente nel governo delle risorse dell’Ente, con strumenti di controllo mancanti e inadeguati e una costante arroganza nel prendere decisioni molto spesso dettate più dalla voglia di cancellare quanto di buono fatto nella legislatura precedente che di applicare buoni principi amministrativi”.