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È stato presentato nel tardo pomeriggio di sabato 12 settembre sotto i portici dei Giardini dell’Oasi a Barcellona Pozzo di Gotto (a causa della pioggia), il libro scritto a quattro mani da Simone Cardullo e Massimo Sindoni “Turillo Sindoni, un tempo scultore di fama mondiale”, edito da Kimerik, casa editrice di Patti guidata da Gianfranco Natale. 

Era presente un buon pubblico nonostante le avverse condizioni meteorologiche segno che la città ha bisogno di eventi di questo tipo, per scoprire o riscoprire la propria storia ed i personaggi illustri del territorio. Il lungo intervento introduttivo è stato curato dall’Arch. Marcello Crinò, Presidente della ‘Corda Fratres’, il quale ha fatto anche da moderatore della presentazione e immediatamente si è soffermato sulla figura del protagonista del testo, lo scultore Turillo Sindoni, nato nel Vicolo San Paolino il 24 dicembre 1868. Formatosi alla scuola serale di disegno della Società Operaia di Mutuo Soccorso che con molta probabilità diresse, si trasferì poi a Roma dove sposò la nobildonna Anna Elisabetta Maria Maddalena Rainati, nipote di Papa Pio X. Nella capitale frequentò l’Accademia, aprì ben tre laboratori e realizzò la bellezza di 124 opere. Realizzò tanti Monumenti ai Caduti per molti Comuni italiani ma non nella sua città natale. Morì nel 1941 e fu sepolto al Verano, da dove fu poi esumato dieci anni dopo per essere sepolto in una cella. Purtroppo per tanto tempo è stato dimenticato e solo nel 2008 gli fu dedicata una mostra fotografica a cura della Pro Loco “Manganaro”, mentre nel novembre del 2018 proprio in un convegno alla Corda Fratres si iniziò a parlare di questo libro. Infine nel luglio del 2019 fu inaugurata la lapide a lui dedicata in Via San Paolino, a pochi passi da Palazzo Fazio.

È intervenuto brevemente l’editore pattese Gianfranco Natale il quale ha sottolineato come editare questo libro sia stato un atto d’amore nei confronti del territorio, anche per la grande passione dei due autori che hanno lavorato con grande impegno per raggiungere l’obiettivo di dare luce ad un grande barcellonese ingiustamente dimenticato. Sono seguiti i saluti istituzionali dell’Assessore alla Cultura Angelita Pino che si è complimentata con autori ed editore per il brillante risultato raggiunto con questa pubblicazione, auspicando che faccia da apripista a tanti altri personaggi illustri caduti nel dimenticatoio, poiché fare memoria è importante. Ha ricordato che nell’iniziativa intrapresa dal suo Assessorato e denominata “In Gita in Città” insieme all’esperto del sindaco Salvatore Scilipoti ha portato gli alunni delle scuole cittadine a scoprire le opere di Turillo Sindoni presso il Cimitero Monumentale di Barcellona. Altro intervento è stato quello dell’Avv. Giuseppe Mandanici Presidente del Consiglio comunale di Castroreale, il quale ha ricordato che nella centralissima e panoramicissima Piazza delle Aquile è presente una scultura di Sindoni, ha auspicato che l’opera possa essere ulteriormente valorizzata insieme a tutta la piazza ed a invitato i presenti ad andarla a visitare.

A questo punto hanno preso il via le relazioni vere e proprie a partire dallo storico dell’arte Andrea Italiano, che del libro ha firmato la prefazione, e che ha dichiarato di conoscere le vicende e l’importanza di Turillo Sindoni da quasi vent’anni, anche per merito del Prof. Gino Trapani, storico Presidente della Pro Loco “Manganaro” che glielo fece scoprire facendogli anche visitare le sculture al cimitero. Italiano ha poi illustrato al pubblico altre opere dello scultore come quelle a Castroreale, ad Augusta e nel centro di Roma, fra il Pantheon e Palazzo San Macuto. Ha raccontato un aneddoto che lega Sindoni all’Isola d’Elba, quando fu sul punto di realizzare un monumento dedicato a Napoleone Bonaparte, poi non se ne fece nulla perché la figura fu invisa ai più. Turillo Sindoni rappresentava una tipologia di barcellonese scaltro, che ci sapeva fare, presentava le proprie opere saltando le gare di appalto ufficiali e questa si rivelò un’arma vincente. In chiusura del proprio intervento Andrea Italiano si è augurato che questo libro sia il primo passo per far “svoltare” la storia riguardo la figura Sindoni.

Ha quindi preso la parola il primo dei due autori del libro, Simone Cardullo, ex ufficiale della marina mercantile appassionato di ricerche storiche, che ha già scritto sulle più svariate tematiche, dalla figura del bottaio al gioco dei tarocchi, a Placido Mandanici. Cardullo ha ricordato come Sindoni nel suo periodo romano fosse stato aiutato da due grandi scultori, Ercole Rosa e Giulio Monteverdi. Nel 1900 ricevette la croce di Cavaliere mentre nel 1914 fu nominato Commendatore ed in seguito Cavaliere di San Salvatore, massima onoreficenza in Grecia. L’autore ha poi evidenziato la presenza di Sindoni nei luoghi più importanti della capitale come al Quirinale per la già citata scaltrezza caratteriale ma anche per le parentele ed amicizie illustri. Infine Cardullo ha fatto visionare tante opere dello scultore suddividendo la carriera dello stesso in tre grandi periodi e dimostrando che l’ultimo, quello in epoca fascista, fu il meno produttivo in termini di opere realizzate, segno quindi che non era vicino al fascismo come qualcuno poteva pensare. Ricchissimo morì povero, questo un altro particolare fondamentale della vita di Turillo Sindoni.

Ultimo intervento è stato quello dell’altro autore del libro, il Dott. Massimo Sindoni, medico fisiatra e membro della ‘Genius Loci’, il quale avendo trovato l’albero genealogico della propria famiglia nell’abitazione del nonno si è appassionato alla storia barcellonese. In premessa ha ringraziato l’editore ed i due rappresentanti istituzionali di Barcellona e di Castroreale, quindi ha rivolto un pensiero alla moglie di Cardullo, la Prof.ssa Mimma Calderone recentemente scomparsa, ed alla propria compagna di vita Antonella. La sua relazione ha riguardato “La presenza di Turillo Sindoni sulla stampa”. Primo articolo a lui dedicato è datato 31 ottobre 1881, a firma del direttore de “L’Imparziale” di Messina, e si parla del comune di Barcellona, della provincia di Messina e della camera di commercio di Messina che sostengono lo studente Sindoni che ha 23 anni ed è povero, ma va portato avanti nel mondo dell’arte. Quindi entra nelle grazie della Regina Margherita e viene nominato Cavaliere della Corona d’Italia. Massimo Sindoni ha poi ricordato altri importanti giornali italiani quali l’Avanti e l’Osservatore Romano che intorno al 1909 descrissero le varie fasi della vicenda che legava lo scultore barcellonese alla realizzazione del monumento dedicato a Napoleone nell’Isola d’Elba, la solidarietà dei personaggi illustri, il collegio di avvocati difensori, ecc. Ma anche i periodici internazionali scrissero di Turillo Sindoni, come quelli di Spagna ed Australia. Nel 1920 la Rassegna d’Arte ironizzava sulla realizzazione contemporanea di ben 3 opere di Sindoni in altrettanti ministeri, una sorta di pigliatutto. Il Prof. Stracuzzi di Castroreale ha donato due documenti che ci raccontano di Sindoni definito lo “scultore della burocrazia” e illustrano il monumento ai caduti di Ronciglione che è molto simile a quello di Ragusa. Il relatore ha mostrato una Cartolina d’epoca dedicata al Monumento ai Caduti di Mazzarino e la “Domenica del Corriere” che nel 1921 scrisse sul Monumento ai Caduti che doveva essere realizzato da Sindoni nella sua Barcellona, pubblicando anche la foto  bozzetti. Ultima testimonianza sul finire degli anni Trenta, l’opera “Il sole della vittoria” dedicata all’Africa. Massimo Sindoni ha chiuso il proprio intervento mostrando una foto che ritraeva la famiglia Sindoni al gran completo, con la presenza del bisnonno e del nonno, che era cugino di Turillo Sindoni. Simpaticamente ha salutato il pubblico con un significativo “Evviva la Famiglia” comparso sullo schermo e l’invito agli intervenuti a comprare il libro perché è frutto di grossi sacrifici degli autori con il fondamentale apporto di Andrea Italiano e vale la pena leggerlo.

(Foto di Marcello Crinò).