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Il poliedrico artista barcellonese di Gala Giuseppe Messina ci stupisce sempre e così è stato anche con la presentazione nei giorni scorsi presso l’Auditorium del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” del suo 17° libro dal significativo titolo “Seguendo Cristo. Il più grande rivoluzionario”

Scultore, pittore, scrittore, giornalista, regista, autore e attore teatrale e cinematografico, come ha ricordato nel proprio intervento la sua biografa, la Prof.ssa Maria Torre, Messina fra i tantissimi riconoscimenti per la propria attività artistico-culturale ha ricevuto la prestigiosa Medaglia d’Oro attribuitagli dal Senato della Repubblica Italiana per la trilogia dedicata ad Omero ovvero ‘Odissea ultimo atto’ che continua l’opera di Omero; ‘La leggenda di Omero’ che reinventa la vita del cieco poeta e ‘Stirpi di Atlantide’ che narra gli ultimi giorni del continente sprofondato in mare di cui racconta Platone.

Ed erano meritate le tante presenze illustri che riempivano l’Auditorium in un pomeriggio ricco di tanti altri eventi in contemporanea nella città del Longano, segno dell’affetto verso questa figura che sembra giungere da epoche lontane con la sua barba bianca e che in verità è un uomo di cultura modernissimo che lotta quotidianamente affinché nel suo territorio trionfi la bellezza ( note le sue battaglie civili, la sua lotta per l’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto, la sua recente lettera/testamento che è un grido di denuncia fortissimo ).

Tornando all’evento di sabato 1 aprile, è stato aperto dall’Assessore alla Cultura Angelita Pino la quale nel portare i saluti istituzionali anche del Sindaco Pinuccio Calabrò, si è complimentata con Giuseppe Messina, protagonista fra l’altro nella recente inaugurazione della Scalinata dei Basiliani con una propria opera e con il suo contributo riguardo i pannelli in plexiglas scelti proprio su consiglio dell’artista, al posto dei murales che avrebbero dovuto realizzarsi nel progetto originario. A seguire è intervenuta la già citata Maria Torre che ha illustrato ai presenti la copiosa biografia di Messina seguita dalla Prof.ssa Caterina Barresi, Presidente dell’Associazione culturale “FilicusArte” di Milazzo, che ha letto una appassionata lettera manifestando il proprio apprezzamento artistico oltre che l’affetto personale per colui che risulta essere fra i fondatori dell’Associazione.

Capitolo a parte per il Maestro Alessandro Monteleone che con la sua chitarra ha letteralmente incantato il pubblico presente eseguendo una composizione in quattro parti che ha fatto impazzire il pubblico in sala, che gli ha tributato meritatissimi applausi e addirittura una standing ovation. Noi conosciamo da tempo la sua bravura e non ci ha sorpreso l’entusiasmo della gente perché nelle sue esibizioni avviene sempre questo, la qualità artistico musicale di Monteleone è altissima. Chapeau e grazie a Giuseppe Messina per averlo “portato” a Barcellona.

Ancor più toccante la seconda parte della presentazione che ha visto protagonisti la scrittrice Graziella Lo Vano e lo stesso autore, in un dialogo che ha sviscerato l’essenza più profonda di questo nuovo libro di Messina che vede al centro la figura di Gesù Cristo. In premessa la Lo Vano ha ricordato le celebrazioni dei cinquant’anni di attività artistica e di impegno culturale di Giuseppe Messina che si tennero nel 2017 presso il Teatro Placido Mandanici oltre che in altre location quali il Villino Liberty e la Galleria Civica “Seme d’Arancia”. Ed oggi questo personaggio a modo suo rivoluzionario onora una figura altrettanto rivoluzionaria in un testo a cura del Movimento per la Divulgazione Culturale composto da trentatré poesie, quasi tutte composte in quartine endecasillabe, ed un monologo intitolato  “Cristo 432 anni dopo Socrate”.

L’agnostico Giuseppe Messina ci presenta un Cristo che sceglie di fare la sua rivoluzione predicando l’amore che vince su tutto, il messaggio di fratellanza, di giustizia, di uguaglianza, di pace, di verità; tutti sentimenti scomodi per i corrotti e i corruttori. Lo stesso Cristo era diventato un uomo scomodo per i sacerdoti corrotti i quali cominciarono a tramare per eliminarlo e ci riuscirono. Infatti non fu il potere di Roma a condannare a morte Gesù Cristo: Ponzio Pilato aveva lasciato nelle mani del popolo la vita dell’imputato Cristo, quel popolo che si era fatto convincere dalla corruzione e scelse di liberare Barabba. Proprio come era successo 432 anni prima al filosofo Socrate, un uomo buono, giusto che lottava per fare trionfare la verità, condannato dal popolo ingrato e corrotto da chi come Callicle, uno degli accusatori del Filosofo, il quale lo aveva minacciato dicendogli “Socrate, tu devi rispettare i guardiani del gregge affinché le pecore se ne stiano buone!”.

Nella “nota dell’autore” il Maestro Giuseppe Messina dichiara che “Seguendo Cristo” è il risultato di anni di riflessione sulla figura umana di Gesù il Cristo innocente infamato, umiliato, perseguitato, processato e crocifisso. Accusato di tutto e di niente come tutti gli uomini scomodi al potere corrotto e corruttore. E Cristo era un uomo scomodo, come lo era stato il filosofo Socrate 432 anni prima. Un parallelismo perfetto, com’è dimostrato nello stesso monologo che Giuseppe Messina ha letto in chiusura dell’evento. Applausi, foto e firma copie per una presentazione perfettamente riuscita.