Condividi:

Sulla questione della raccolta differenziata e l’atto di diffida inviato dalla Regione a Palazzo Longano,  il gruppo Avanti con Fiducia, con i consiglieri Antonio Mamì e Raffaella Campo, propongono un’interrogazione consiliare in merito alle problematiche inerenti in generale anche l’esecuzione del Piano rifiuti.

I consiglieri tengono a fare il punto della situazione: “Premesso che la Regione Siciliana ha inviato al Comune di Barcellona P.G. un atto di diffida, preso atto della bassissima percentuale (pari a neanche il 7%) di raccolta differenziata realizzata dall’Ente nel corso dell’anno 2017;  che tale percentuale di raccolta differenziata appare incomprensibilmente bassa, tenuto anche conto dell’adozione, da ormai un anno, del Piano rifiuti, voluto dall’Amministrazione Collica, volto principalmente ad incrementare la raccolta differenziata, al fine di raggiungere gli obiettivi previsti dalla normativa in materia ed evitare di subire le relative sanzioni in caso di mancato raggiungimento di tali obiettivi; che appare ancora più incomprensibile che la percentuale di raccolta differenziata sia oggi scesa al 6.9% rispetto alla percentuale del 10% raggiunta durante il periodo dell’Amministrazione Collica quando, tra l’altro, non era stato ancora adottato il Piano rifiuti e si era potuto applicare il porta a porta solo in una piccola parte della città; che l’attuazione del piano avrebbe richiesto un impegno primario da parte dell’amministrazione con una campagna di informazione, incentivazione e sanzione per i casi di cattiva applicazione, come avviene in ogni città che ha cambiato sistema di raccolta; che, in merito alle isole ecologiche mobili, previste dal piano rifiuti al fine di far calare i costi di una raccolta differenziata porta a porta per l’intera città, si sarebbe dovuto agire immediatamente per l’attuazione concreta del piano rispetto alle sue linee generali con la delimitazione delle aree effettive di destinazione alla raccolta; che, invece, non solo questo non è stato fatto ma non si è nemmeno proceduto in alternativa all’incremento del porta a porta, che resta il fine ultimo del piano medesimo; che il ritardo nella eliminazione dei cassonetti ha inoltre provocato l’accumulo di rifiuti provenienti da comuni limitrofi, causando l’aumento delle percentuali di rifiuto indifferenziato e conseguentemente l’aumento dei già altissimi costi di smaltimento; che il capitolato del bando rifiuti (uno dei primi ad essere stato approvato dalla Regione per una città di queste dimensioni) prevede che il gestore del servizio debba eseguire non solo “la consegna di tutti i contenitori (a titolo esemplificativo: cassonetti, sacchi, mastelli e contenitori di varia volumetria e tipologia) presso le utenze” laddove è prevista la raccolta domiciliare, ma anche “individuare assieme ai tecnici comunali le postazioni per la collocazione delle isole ecologiche mobili”; che, in ordine alla collocazione delle isole ecologiche mobili la ditta appaltatrice avrebbe dovuto presentare i posizionamenti al momento dell’appalto e, quindi, segnalare eventuali problemi già in quella fase e non ad appalto assegnato; che le eventuali difficoltà riscontrate avrebbero pertanto dovuto essere affrontare da subito e risolte con un eventuale ampliamento dell’area del porta a porta e senza costi aggiuntivi per l’ente;  che a nulla di tutto ciò si è provveduto, nonostante sia trascorso più di un anno dalla firma del contratto, avvenuta nell’ottobre 2016; che, anzi, proprio entro un anno dalla suddetta data sarebbe dovuto entrare a pieno regime l’intero piano, mentre, nella realtà è ben lontano dall’essere attuato in tutte le sue parti; che anche l’attività di informazione alla cittadinanza è stata limitata al “minimo sindacale”, cosa tra l’altro già prevista nello stesso bando, mentre è totalmente mancata un’attività aggiuntiva dell’amministrazione di informazione e sensibilizzazione nei diversi quartieri della città, anche attraverso il coinvolgimento di parrocchie e associazioni; che in merito agli incentivi economici, in particolare quello relativo al compostaggio domestico, dopo una serie di interrogazioni dell’opposizione, volte a stimolare l’amministrazione Materia ad adottare il relativo regolamento di attuazione per dare compiuto avvio al compostaggio, l’empasse si è sbloccato solo grazie all’intervento del Consigliere Mamì, che ha presentato una proposta di deliberazione allegando un regolamento completo approvato poi dal Consiglio Comunale; che, addirittura, il Comune di Barcellona P.G. ha incredibilmente omesso di partecipare ad un recente bando per la creazione o l’ampliamento dei CCR, nonostante nel piano Aro approvato dalla Regione sia prevista anche un’altra area in cui poter realizzare un nuovo centro comunale di raccolta, indicata con la sigla D2 nella relativa mappa.

Inoltre, aggiungono nell’interrogazione i consiglieri di ‘Avanti con Fiducia’: “la raccolta differenziata spinta rappresenta l’unica soluzione al problema rifiuti con conseguente beneficio anche in bolletta per gli utenti; che sarebbe pertanto stato d’obbligo incrementarla, anche approfittando delle diverse ordinanze del Presidente della della Regione (da ultimo la n. 5 del 7 giugno 2016), che conferivano ai Sindaci poteri molto ampi al fine di incrementare le percentuali di differenziata; che, invece, in più occasioni, l’Amministrazione Comunale ed in particolare il Sindaco, ha inopinatamente sollevato, anche pubblicamente, perplessità su tale ineludibile soluzione al problema dei rifiuti, ritenuto “non conveniente”.

In conclusione i consiglieri comunali interroganti, chiudono chiedendo lumi al sindaco Roberto Materia su “quali iniziative abbia intrapreso o intende assumere per risolvere i problemi sollevati”.